Secondo un rapporto della Commissione europea il prezzo medio delle pubblicazioni degli editori scientifici commerciali è cresciuto tra il 1975 e il 1995 a un tasso superiore di oltre 300 punti percentuali rispetto al tasso di inflazione. E tra il 2001 e il 2005 la crescita è stata superiore all’inflazione del 26 per cento negli Stati Uniti e del 29 per cento in Europa. Proprio mentre l’innovazione tecnologica permetteva di scaricare una parte crescente dei costi sugli stessi autori. Nel breve periodo, l’unica soluzione è un maggiore coordinamento tra gli acquirenti.
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Sembrano eccessive le reazioni alla crisi dei mercati finanziari. La crescita dei cosiddetti mutui subprime è un fenomeno fisiologico in mercati finanziari ad alta capacità di diversificazione del rischio. Stati Uniti ed Europa potranno anche registrare un raffreddamento dei tassi di crescita di consumi e produzione nel prossimo futuro, ma la dimensione del fenomeno sarà probabilmente contenuta grazie ai benefici del risk-sharing internazionale. Diversa e più importante è la questione delle ricadute sull’economia reale. Ma se dovessero esserci, la Fed saprà senz’altro anticiparle con un taglio dei tassi di interesse.
Già ora è possibile trarre una lezione importante dalla crisi: è un portato della politica dei bassi tassi di interesse seguita per troppo tempo da Alan Greenspan. Speriamo che il suo successore alla guida della Fed abbia imparato la lezione e che le sue mosse di questi giorni vogliano solo rasserenare i mercati, frenandone le spinte ribassiste, anzichè essere il preludio di una nuova sovrareazione alla Greenspan.
La crisi del mercato finanziario originata dai mutui subprime ha determinato una serie di interventi massicci della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea. Ma quali sono i meccanismi di questi interventi? Che cosè la liquidità e perché è cosí importante? Come si immette liquidità? Che cosa sono e come funzionano le transazioni? A queste e a molte altre domande, ecco le risposte che chiariscono lo svolgersi della vicenda.
Dopo anni si ricomincia a parlare di federalismo fiscale. Si riuscirà anche a legiferare? Il nuovo impianto legislativo si propone un intervento organico per tutti i livelli di governo locale. Rimane alto il rischio di litigiosità tra Stato ed enti di governo locale soprattutto per la gestione del passaggio dal riparto basato sulla spesa storica al nuovo regime, basato sul criterio del fabbisogno. Forse si dovrebbero aumentare i finanziamenti ai soli enti virtuosi e mantenere invariato il finanziamento di spesa storica per gli enti meno virtuosi.
Perché lEuropa cresce meno degli Stati Uniti? Tra le varie cause, una non viene quasi mai citata: la differenza nelle pratiche manageriali. E la stessa letteratura economica non è di grande aiuto. Una ricerca recentemente condotta mostra come le pratiche manageriali abbiano un forte impatto sulla produttività dimpresa. E come mercati concorrenziali e lavori flessibili siano rilevanti per un management efficiente.
Quello che colpisce di più del dibattito pubblico sulla ricerca e sulluniversità in Italia, e in Europa, è il continuo confronto con un modello americano di ricerca che non esiste. Vi sono tre miti, relativi alla ricerca negli Stati Uniti, che finiscono per ostacolare lo sviluppo di un sano dibattito sulla costruzione di un modello italiano (o europeo) di ricerca. Sfatarli può essere di grande aiuto. Vediamoli uno per uno
Gli attori del mercato finanziario hanno approfittato della creazione di barcollanti strumenti di debito ma non pagheranno il grosso del costo della crisi e le perdite ricadranno sulle spalle degli investitori finali. Vanno corrette tre cose: le stime del credito, valutazioni della negoziabilità degli asset e la trasparenza nel mercato al dettaglio delle attività finanziarie.
Sono deludenti i dati sulladesione ai fondi pensione contrattuali dopo la scadenza della scelta sulla destinazione del Trattamento di fine rapporto. Di fatto ben pochi giovani, coloro che più avranno bisogno della previdenza complementare, hanno potuto aderirvi. Due correttivi, senza modifiche normative, possono però rimediare a questo paradosso: aprire i fondi contrattuali e incentivare le adesioni collettive ai fondi pensione aperti.
Un rapporto di Moody’s analizza le nuove regole introdotte nell’ambito delle gestioni sanitarie regionali C’è da chiarire un equivoco di fondo: il ruolo dello stato. Che non deve intervenire sempre e comunque, ma solo in casi eccezionali per evitare crisi sistemiche. Devono essere le regioni a onorare i propri impegni finanziari. Eliminando sprechi e inefficienze e cercando di ridurre, più che i costi totali, i costi medi di produzione e di fornitura del servizio.