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AMMINISTRATORI IN CONDOMINIO *

Nel periodo 1998-2006 la grande maggioranza delle società quotate italiane è stata collegata in un’unica rete attraverso una piccola minoranza di amministratori. Un gruppo, questo, che mostra grande stabilità nel tempo e con componenti che spesso appartengono alle stesse famiglie. Assai alto il grado di connettività per le blue chips e in particolare per quasi tutte le principali società bancarie e finanziarie. Negli ultimi anni tende a ridursi il numero dei collegamenti, ma non delle società coinvolte, con una maggiore centralità di Mediobanca. E la concorrenza?

QUANDO L’IMMIGRATO VA IN CITTA’

Il tema dell’immigrazione promette di essere uno dei temi più controversi del ventunesimo secolo. Recenti ricerche su dati americani mostrano che città ad alta immigrazione registrano anche elevata crescita di salari e del valore delle case. In media l’immigrazione ha un effetto positivo sulla produttività dei lavoratori nazionali ma al tempo stesso ha rilevanti effetti sulla distribuzione del reddito. I lavoratori con maggiore istruzione godono dei maggiori benefici, mentre quelli poco istruiti non guadagnano, ma neppure perdono molto, dall’immigrazione.

PERCHE’ LA FINANZIARIA PEGGIORA I CONTI PUBBLICI

La Finanziaria approvata al Senato comporta un peggioramento, pur contenuto, dei conti pubblici rispetto a quanto sarebbe avvenuto a bocce ferme. Le spese correnti aumentano di quasi 5 miliardi, mentre si riduce la spesa in conto capitale. Le entrate calano di più di 2 miliardi, in seguito alla manovra sull’Ici. Tutto ciò ci espone a non pochi rischi. Se il prodotto interno lordo nel 2008 dovesse crescere meno del previsto ci allontaneremmo ulteriormente dall’obiettivo del bilancio in pareggio. Paradossalmente, una mano ai nostri conti pubblici potrebbe darla l’inflazione.

CINA: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER L’AFRICA?

La globalizzazione dei mercati sembra aver raggiunto per la prima volta anche l’Africa. Grazie al traino della locomotiva cinese, alla domanda crescente di materie prime sui mercati mondiali e allÂ’aumento dei relativi prezzi internazionali, l’economia africana è cresciuta in media di oltre il 4 per cento nel periodo 2001-06. La Cina ha un vantaggio nella costruzione di infrastrutture e l’Europa nella costruzione delle istituzioni, soprattutto quelle regionali. L’importante è che i tre attori dialoghino per garantire la coerenza dei diversi interventi.

I PREZZI ALIMENTARI? SI RIMETTERANNO A DIETA

La produzione alimentare si adeguerà alla crescente domanda dei paesi in via di sviluppo e i prezzi dei generi alimentari continueranno nella loro tendenza al ribasso. Restano però due incertezze. La prima correlata al fenomeno di riscaldamento del globo, che potrebbe influire molto negativamente sulla produttività agricola e quindi sui prezzi dei prodotti. L’altra è legata ai biocarburanti: superfici sempre più ampie di terreno potrebbero essere dedicate alla produzione di etanolo, nel vano sforzo di diminuire drasticamente l’uso del petrolio.

MAL D’AFRICA

Quali sono le relazioni economiche tra I’talia e Africa? Le aziende italiane che operano nel continente sono prevalentemente piccole. Le grandi rappresentano meno del 5 per cento del totale, ma generano quasi la metà del valore delle esportazioni. Gli investimenti diretti esteri italiani, sebbene in crescita, appaiono ancora limitati. I problemi principali rimangono le risorse e la scarsa coordinazione degli attori del sistema. Ma l’area ha grandi potenzialità. La priorità è allora accrescere la capacità di internazionalizzazione delle nostre imprese.

LA DELOCALIZZAZIONE NON BASTA

L’off-shoring effettuato dalle industrie manifatturiere italiane ha controbilanciato il rallentamento della produttività sperimentato negli ultimi tempi dalla nostra economia o invece ha contribuito ad ampliarlo? La tipologia di attività produttiva che viene delocalizzata sembra essere una discriminante importante. Utilizzando una misura diretta dell’attività di delocalizzazione della produzione si dimostra come questa ha solo parzialmente contrastato il rallentamento della crescita della produttività senza riuscire a invertire la tendenza.

MA NON E’ UNA RIVOLUZIONE

Il consiglio dei ministri ha varato il decreto legislativo che attua la molto criticata direttiva europea sulle offerte pubbliche d’acquisto. La nuova norma è meno dannosa di quanto appare. Delle due regole anti-difese contenute nella direttiva, la passivity rule era prevista dal Testo unico della finanza. La regola di neutralizzazione è invece una novità, ma meno rilevante di quanto si pensi. Anche l’Opa obbligatoria era già presente nel diritto italiano. E quelle lanciate nel”ultimo anno allineano il prezzo a quello massimo pagato dall’offerente.

LE CRISI NON FINISCONO MAI*

Il sistema finanziario è una delle parti più regolate dell’economia. Ma nonostante la stretta sorveglianza delle autorità di governo le crisi continuano a ripetersi. Accade perché sotto ogni possibile sistema di regole, operatori intelligenti cercheranno comunque di sviluppare strategie per garantire i rischi che si assumono nel modo meno costoso possibile. E troveranno le strade per aggirare in modo legale i limiti imposti. Agli investitori individuali non resta che chiedere più informazioni e cercare di ottenerle in una forma comprensibile.

IN DIFESA DEL PUBBLICO CONCORSO

La sfiducia nel pubblico concorso è diffusa. Invece, è una difesa contro gli abusi. Ed è la Costituzione a dire che agli impieghi con le pubbliche amministrazioni si accede per concorso. La stabilizzazione dei precari avviene in violazione di questo principio. Tanto più grave se le sanatorie sono due consecutive. Per risolvere il problema alla radice occorre interrompere la catena di comportamenti e rimedi sbagliati. Ma non basta intervenire su uno solo degli anelli. Serve, nelle varie fasi del rapporto di lavoro, la giusta quantità di precarietà e di sicurezza.

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