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L’eredità previdenziale

Il tavolo delle pensioni sembra incapace di rivolgere uno sguardo al futuro. La dinamica demografica è lenta, ma i suoi effetti sul sistema previdenziale si faranno sentire drammaticamente quando i baby-boomers italiani inizieranno a lasciare il lavoro. Aspettare che anche l’Inps vada in disavanzo prima di agire è sicuramente inefficiente e miope. Ed è anche iniquo verso le generazioni future, che saranno chiamate a sostenere l’intero costo dellÂ’invecchiamento della popolazione. Se le risorse ci sono, utilizziamole pensando ai giovani di oggi.

Il Dpef 2008-2011: un aiuto alla lettura

Il Dpef 2008-2011 presenta alcune novità. In primo luogo, la costruzione dell’elenco di “spese eventuali” è un passo avanti in trasparenza e leggibilità. In particolare, gli impegni elencati danno una idea della dimensione del tendenziale a “politiche invariate” invece che a “legislazione vigente”. In secondo luogo, dall’elenco emerge come la Finanziaria 2008 debba reperire risorse per almeno 11 miliardi, solo per fare fronte a impegni già sottoscritti o prassi consolidate. Con l’impegno a trovarle sul versante della riduzione della spesa primaria.

Un Dpef poco energetico

Il periodo di competenza del Dpef appena varato si sovrappone quasi completamente alla prima fase degli impegni sulla riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti che l’Italia deve rispettare in base al Protocollo di Kyoto. Eppure, il documento non indica alcun intervento specifico in materia e si limita a generiche enunciazioni di principio. Mentre il ripetuto riferimento alle disponibilità di bilancio fa pensare che ancora una volta la lotta ai cambiamenti del clima sia una priorità subalterna. Un atteggiamento che potrebbe costarci molto caro.

E in magistratura largo agli anziani

Una sentenza della Corte costituzionale cancella la legge che fissava in sessantasei anni il limite di età dei magistrati per partecipare a concorsi per dirigere uffici giudiziari di merito. Norma dettata da ragioni molto specifiche e poco attente agli interessi della giustizia, ma che aveva avuto il merito di riaprire il dibattito sui requisiti e sul ruolo del magistrato dirigente e sul criterio dell’anzianità. Se la politica non saprà uscire da logiche di piccolo cabotaggio ed esprimere rapidamente un progetto coerente e forte, il sistema finirà per collassare.

La Consob, un anno dopo

Lunedì 9 luglio il presidente della Consob terrà la sua relazione annuale al mercato. Cosa è cambiato nell’ultimo anno? Apportate le opportune correzioni alla legge sul risparmio, è però ancora lontano il riordino complessivo di una legislazione eccessivamente frammentata e al continuo inseguimento dell’attualità. Mentre l’Autorità dovrebbe sviluppare maggiormente l’analisi di impatto della regolamentazione e impegnarsi in una campagna per l’alfabetizzazione degli investitori. E tra le sfide per il futuro, c’è l’integrazione a livello europeo.

Se il deposito si sveglia

Il regolamento sui depositi dormienti individua le modalità per alimentare il fondo che dovrebbe risarcire i risparmiatori coinvolti nei grandi crac. Si applica alle banche e a tutti gli intermediari. Rimangono però ancora molti interrogativi su come potrà realmente funzionare evitando rimborsi generalizzati. Pericolosa la convinzione che nei casi di default, non solo degli emittenti privati, ma anche degli stati sovrani, possa comunque esserci una sorta di garanzia di rimborso, con grave pregiudizio per la funzionalità del mercato finanziario.

Quando l’autorevolezza è on line

Secondo un’ipotesi suggestiva esisterebbe una correlazione tra il buon funzionamento di un’economia e la qualità del discorso pubblico e la responsabilità e la trasparenza nel rapporto tra potere e cittadino. E’ giustificato dunque chiedersi se i giornali italiani non siano concausa della difficile realtà sociale ed economica del paese. Sono più spesso le opinioni a essere separate dai fatti che non viceversa. La rottura del legame tra profondità della ricerca giornalistica e autorevolezza dell’opinione. E il ruolo dell’informazione on line di qualità.

Una bussola nella giungla dei blog

La diffusione dell’uso di internet ha portato alla proliferazione di siti di informazione e opinione. Per discriminare le buone fonti da quelle sì gratuite, ma fondamentalmente inutili, il primo consiglio è privilegiare i blog nei quali gli autori firmano con nome e cognome e hanno interesse a mantenere una reputazione. Oppure quelli nei quali esiste un filtro all’ingresso. Da prendere con cautela invece quelli curati da individui che rimangono anonimi o usano pseudonimi, specie se non accettano il contraddittorio con gli altri utenti.

Dove traslochiamo

Nel corso dell’estate lavoce.info cambierà veste grafica e potenzierà la propria tecnologia informatica. Qui, in un’anteprima statica (layout1, layout2), potete vedere come diventeremo. Per un sito come il nostro l’aiuto dei lettori, non solo finanziario, ma anche in termini di idee, è fondamentale. Scrivete le vostre opinioni e i vostri suggerimenti sul “nuovo” sito a new@lavoce.info.

Internet, la carta stampata e i nostri 5 anni

La nostra esperienza suggerisce che la rete è molto più complementare alla carta stampata di quanto possa apparire a prima vista. Ha però costi di gestione molto bassi e raggiunge una platea vasta a costo zero. Non ci sono forti barriere all’ingresso, se non di tipo reputazionale. I siti nascono senza necessariamente basarsi su di una struttura proprietaria concentrata e intrusiva. Ci può essere più democrazia su Internet e più libertà di informazione. I nuovi progetti e i nuovi obiettivi de lavoce.info per offrire ai lettori ancora più informazione e commenti.

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