Nonostante le novità del decreto Bersani 1, la distribuzione al dettaglio dei farmaci continua a essere caratterizzata da un assetto anticoncorrenziale. Ora una segnalazione dell’Antitrust invita le Regioni a rimuovere tutti i vincoli su orari e giorni di apertura. In contrasto con una sentenza della Corte Costituzionale. Non è la prima volta che accade, anche perché la Corte adotta un punto di vista giuridico, l’Agcm economico. Per il futuro, l’auspicio è di una convergenza e di un raccordo tra le due istituzioni.
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L’avvento della formula contributiva, necessaria per garantire stabilmente la sostenibilità del sistema, implicherà coperture pensionistiche in progressiva diminuzione. Non potrà essere impedita, e neppure significativamente frenata, dall’aggiunta della pensione complementare generata dalla devoluzione del Tfr. Piuttosto, occorrerà un percorso di continui aumenti dell’età al pensionamento. Il modello contributivo ha gli strumenti per promuoverlo: basta “lasciarlo lavorare” non impedendo le revisioni dei coefficienti di conversione.
Le stime sulla crescita del Pil nel quarto trimestre sono molto buone. E con l’economia italiana nel suo complesso è tornata ad andare bene anche lindustria. Ma non è il momento di accontentarsi dei risultati ottenuti. Altrimenti, se si esaurisse la congiuntura positiva in Germania, tra qualche mese potremmo trovarci con l’amara sorpresa di non avere fatto “i compiti a casa”. In fatto di trasporti ed energia, per esempio. E di disincentivi all’accumulazione derivanti dall’attuale struttura della tassazione del risparmio e del reddito d’impresa.
Nelle politiche di sviluppo per il Mezzogiorno anche questo governo cade nell’equivoco. E scambia la difficoltà di utilizzare le risorse con una loro presunta scarsità. Invece di preoccuparsi della capacità di spesa, meglio farebbe a controllarne la qualità. La programmazione unica per Fas e fondi strutturali rende ancora più probabile rispetto al passato l’osmosi tra vari tipi di finanziamento. Sarebbe stato molto più utile “specializzare” i singoli fondi, finalizzandoli a determinati progetti. Si sarebbero evitate pericolose sovrapposizioni.
Il fondo per le compensazioni è il cardine della strategia del governo per superare i problemi di accettabilità per le grandi infrastrutture energetiche. Rappresenta un importante cambiamento di rotta rispetto alla filosofia del decreto “Sblocca centrali” e della Legge obiettivo. Ciononostante, la fiducia nelle compensazioni appare eccessiva. Sarebbe forse utile affiancare agli “oneri di localizzazione”, gli “oneri di partecipazione”, risorse destinate a finanziare tutte le attività preliminari di dialogo, ascolto e ricomposizione del conflitto.
Perché un’azienda opta per una selezione dei dirigenti che premia l’anzianità a scapito dell’efficienza? Perché riconosce l’appartenenza a un network. E’ un’ipotesi che aiuta a interpretare il fenomeno dell’invecchiamento della classe dirigente italiana. E l’analisi empirica indica che produttività ed età dei manager sono negativamente correlate nelle imprese a controllo pubblico, familiari o, meno nettamente, appartenenti a una holding. Nessuna relazione sistematica, invece, per le controllate da istituzioni finanziarie o da società estere.
L’Italia si trova ancora di fronte a formidabili sfide, ma la sua economia non versa in condizioni tanto gravi da giustificare il catastrofismo. Il pesante rapporto debito/Pil richiede un supplemento di entrate fiscali sostenibile agli attuali tassi di interesse. Né i mercati finanziari prevedono un serio rischio di default. Se misurata attraverso l’indice dei prezzi al consumo la perdita di competitività è nettamente minore di quanto generalmente indicato. Anche sotto il profilo delle riforme strutturali la distanza con gli altri paesi si riduce.
Nel memorandum governo-sindacati sulla riforma della Pa si intende migliorare la qualità dei servizi pubblici e misurare, verificare e incentivare la qualità dei servizi. Tuttavia, riuscirà a tradurre le buone intenzioni in comportamenti virtuosi? La proposta di Authority afferma la cultura della valutazione. Ma dovrebbe spostare il raggio d’azione dai singoli lavoratori alle singole unità amministrative, perché agli utenti interessa misurare la qualità ed efficienza dei servizi. Occorre dare ai dirigenti gli strumenti per esercitare con responsabilità il loro ruolo, in una dialettica equa ed equilibrata fra Pa e sindacati.
La nuova organizzazione della vigilanza sui mercati finanziari realizza una reale semplificazione: vengono attribuite alla Banca d’Italia tutte le competenze di stabilità, alla Consob quelle sulla trasparenza e correttezza di comportamento degli intermediari, con la contemporanea soppressione di Isvap e Covip. Finalmente abolito anche il Cicr. Al suo posto compare un Comitato per la Stabilità finanziaria, a cui spettano gli interventi di coordinamento per fronteggiare eventuali crisi delle banche. Ma il pericolo è che alla fine abbia troppi poteri.
Per stimolare l’efficienza delle nostre amministrazioni pubbliche, paralizzate da un sistema di irresponsabilità diffuse che si sorreggono a vicenda, dove il tasso di applicazione della legge stessa è vicino a zero, occorre introdurre, dove possibile, una vera concorrenza tra i centri erogatori di servizi. Dove questo non è possibile, occorre attivare le capacità di auto-valutazione delle amministrazioni e aprirle totalmente alla valutazione della cittadinanza, cui va assicurata piena voce in proposito. Entrambe garantite da un’Autorità indipendente. Un commento di Sergio Paderni e uno del Gruppo di lavoro Sisper alla proposta di un Autority per l’impiego pubblico.