Dopo l’aumento dell’età pensionabile della riforma del 2012, le lavoratrici nate nel 1952 hanno utilizzato Opzione Donna per anticipare la pensione, nonostante la riduzione dell’assegno. Perché nelle scelte di pensionamento incidono fattori non economici.
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L’invecchiamento della popolazione mette a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico. Occorre incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa e controllare meglio le uscite anticipate. In più servono politiche di sostegno alla natalità.
Ormai le donne lavorano più a lungo degli uomini. Ma continuano ad avere pensioni più basse, perché scontano retribuzioni inferiori, carriere più discontinue e percorsi professionali limitati. Il fenomeno è particolarmente evidente in alcune regioni.
Le riforme per rendere il sistema pensionistico italiano più equo e sostenibile ci sono state. Ma nello stesso tempo sono stati introdotti strumenti per anticipare la pensione, riservati ad alcune categorie. Come garantire una “giusta” flessibilità in uscita.
Il sistema contributivo italiano resta incompiuto. Lo è in particolare sulla flessibilità in uscita, che la legge di bilancio 2025 continua ad affrontare con strumenti inadeguati. Una soluzione potrebbe essere la pensione provvisoria prevista in Svezia.
La Lega propone di destinare automaticamente un quarto del Tfr alla previdenza integrativa. Per un modesto aumento del vitalizio, la manovra penalizzerebbe i lavoratori più fragili e le imprese, trasferendo liquidità dalle casse aziendali a quelle statali.
Bassi tassi di interesse, pandemia, crisi economiche e geopolitiche hanno messo a dura prova i fondi pensione. Se i modelli di gestione tradizionali appaiono inadeguati, non è semplice trovare nuove strade. Le risposte degli esperti a un questionario.
Il sistema contributivo calcola la pensione moltiplicando il montante dei contributi versati per un coefficiente di trasformazione crescente con l’età al pensionamento. Ne derivano sbilanci fra spesa pensionistica e gettito contributivo. La soluzione svedese.
Alcune promesse elettorali del governo si scontrano con la necessità di non aumentare la spesa pensionistica. Si spiegano così la conferma dell’attuale impianto e le restrizioni per l’accesso alla pensione anticipata contenute nella legge di bilancio.
L’occupazione è in aumento: più 520 mila occupati a novembre 2023 rispetto a novembre 2022. Lo indica l’Istat. Se però a crescere è soprattutto il numero dei lavoratori con più di 50 anni, si apre la questione della formazione dei lavoratori di domani.