Il lockdown generalizzato impone ai giovani danni significativi per un rischio corso essenzialmente solo dagli anziani. Se una separazione completa per fasce di età è impossibile, si può comunque procedere per gradi.
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La speranza di uscire presto dalla pandemia è legata allo sviluppo di un vaccino. Le aziende farmaceutiche potrebbero però imporre prezzi troppo alti, anche per la frammentazione della proprietà intellettuale. Due iniziative per scongiurare i rischi.
Le centrali uniche di acquisto consentono di concentrare a livello regionale l’acquisto di beni e servizi essenziali per la salute dei cittadini. L’obiettivo è assicurare costi più bassi a parità di servizio. E il risparmio ottenuto è evidente.
Fare un confronto tra l’evoluzione della prima e seconda ondata di coronavirus non è semplice. I numeri su terapie intensive e decessi nei primi sette giorni di marzo e di ottobre sono molto simili. Cambia però il tasso di crescita dei ricoveri.
L’attuazione dei piani di rientro dai deficit sanitari in alcune regioni ha avuto effetti positivi dal punto di vista finanziario. Ma potrebbe aver acuito le diseguaglianze nell’accesso alle cure. I risultati di una analisi sugli spostamenti tra regioni.
Misure restrittive temporanee e adottate per singoli comuni o sistemi locali del lavoro possono aiutare a ridurre la diffusione del coronavirus senza penalizzare troppo l’attività economica. Lo mostra uno studio sulle zone rosse istituite il 9 marzo 2020.
I dati sulla letalità del Covid-19 mostrano come i giovani non corrano grossi rischi. Dividerli dagli anziani per limitare i contatti non è facile ma è senz’altro preferibile a un nuovo lockdown che avrebbe conseguenze socio-economiche devastanti.
Conoscere il numero di persone entrate in terapia intensiva nelle 24 ore è fondamentale per capire l’evoluzione dei contagi. Ma il dato non è pubblico. Diventa così difficile stabilire se le misure di contenimento già adottate siano state o meno efficaci.
In tempi di pandemia, il ministero della Salute ha raccomandato agli italiani di vaccinarsi contro l’influenza. Ma non tutte le regioni si sono procurate dosi sufficienti per coprire le richieste. Le cause? Scarsa preparazione e confusione amministrativa.
Il Covid-19 ha messo in chiaro le debolezze del sistema sanitario. Ma ha anche indicato la via per superarle: prevenzione, territorializzazione dei servizi, reti cliniche e digitalizzazione della sanità. Serve il coraggio di guardare oltre la pandemia.