I provvedimenti per contenere la pandemia hanno lambito molti principi costituzionali. Cosa intende tutelare lo stato con l’introduzione di obblighi e limiti alle libertà personali? Il diritto dell’individuo, l’interesse della collettività o entrambi?
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Sono in molti ad accusare gli under-40 di aver anteposto l’interesse personale alla salute pubblica, aderendo in maniera timida alla campagna vaccinale finché non sono state minacciate limitazioni alla socialità. Ma è davvero così? L’esempio del Lazio.
Sono ancora molti gli italiani che esitano di fronte al vaccino anti-Covid. L’atteggiamento positivo verso una campagna vaccinale non può infatti essere dato per scontato. Va “coltivato” attraverso il dialogo tra scienza e società, istituzioni e cittadini.
Le informazioni ufficiali sui vaccini sembrano avere una voce flebile rispetto al sentito dire e a notizie non verificate, se non del tutto false. Su sperimentazione, conseguenze gravi ed efficacia circolano dati e calcoli che non corrispondono ai fatti.
La copertura vaccinale sufficientemente ampia corrisponde alle finalità costituzionali di tutela della salute e dei diritti altrui. Quindi, si può prevedere l’obbligo per i docenti, anche per salvaguardare gli studenti, i fruitori del servizio scolastico.
Dal 6 agosto per alcune attività servirà il Green pass. Ma l’obbligo della certificazione verde non è un obbligo di vaccinazione perché chi non è vaccinato può ricorrere al tampone. Dopo il decreto del governo restano comunque aperte varie questioni.
I dati sull’andamento di ospedalizzazioni e decessi da Covid-19 indicano l’efficacia della campagna di vaccinazione. Ma è importante capire se i vaccini proteggono anche dal rischio contagio. Perché con meno contagiati si riduce la circolazione del virus.
La pandemia ha imposto ai paesi l’uso della vaccinazione quale strumento primario di prevenzione. Ma come persuadere i cittadini a vaccinarsi? Alcuni hanno scelto l’obbligo, altri il libero convincimento e altri ancora, come l’Italia, un sistema misto.
L’errata interpretazione dei dati relativi a fenomeni di interesse pubblico dà luogo a opinioni comuni sbagliate. E opinioni sbagliate portano a comportamenti sbagliati e a volte pericolosi. Succede agli scialpinisti, ma anche a chi rifiuta il vaccino.
Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato nel nostro paese il più alto dal secondo dopoguerra. All’inizio del 2021 il dato rispecchia la scomparsa dell’influenza e i primi effetti della campagna vaccinale.