Riaprono le scuole e tornano i problemi di funzionamento. Uno dei più seri è l’avvicendamento di insegnanti nelle classi. La mancanza di continuità didattica può avere effetti negativi sulle competenze degli studenti, soprattutto quelli meno abbienti.
Categoria: Scuola, università e ricerca Pagina 12 di 71
Le scuole che sono riuscite ad affrontare nel migliore dei modi la Dad “forzata” sono quelle in cui la transizione verso una didattica digitale integrata era già in atto. Servono progettazione, coordinamento e capacità manageriali.
L’appello dei docenti universitari “No al Green pass” ha ricevuto molta attenzione dai media, ma ha raccolto poche firme (solo il 6,6 per mille dei docenti). La disaggregazione per disciplina smentisce alcuni pregiudizi sui professori delle discipline umanistiche.
Sulla natura giuridica delle libere università non statali bisognerebbe fare chiarezza, per garantire certezza del diritto. L’attuale limbo può infatti rivelarsi comodo, per rivendicare in alcuni casi la natura pubblica e in altri quella privata.
La didattica a distanza sembra essersi limitata a trasferire sulle piattaforme le lezioni che si sarebbero svolte in classe. Si è così persa un’occasione di vera innovazione nell’insegnamento. Nonostante tutto, però, alcuni segnali positivi ci sono.
Il finanziamento dei centri estivi 2021 sarà erogato a 7.145 comuni. Benché le adesioni siano alte, molte amministrazioni del Nord-Ovest hanno preferito rinunciare ai fondi. La distribuzione dei minorenni nelle varie regioni ci aiuta a capire il perché.
Una legge che, come nella sanità, prevedesse l’obbligo di vaccinarsi per tutto il personale scolastico sarebbe altamente auspicabile. Ma la misura potrebbe essere adottata dal ministero, quale datore di lavoro, a norma dell’articolo 2087 del codice civile.
Rimane un problema irrisolto la compatibilità di contributi pubblici alle scuole paritarie con la disciplina europea sul divieto di “aiuti di stato” alle imprese. Superata la fase derogatoria dovuta alla pandemia, tutti i nodi ritorneranno al pettine.
C’è una relazione tra la sensibilità ambientale dei più giovani e la loro consapevolezza nell’uso del denaro? Uno studio dice di sì. L’educazione economico-finanziaria potrebbe allora diventare uno strumento di educazione alla sostenibilità.