Nonostante i proclami di vittoria, l’Italia a trazione leghista non avrà vita facile in Europa. Le regole fiscali non cambieranno e incombe l’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione. Come sarà la prossima manovra di bilancio?
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Risultati ormai assodati per le elezioni europee. La maggioranza resta saldamente nelle mani dei partiti europeisti. L’Italia è in controtendenza con la netta affermazione della Lega. Ma il partito di Salvini dovrà risolvere una contraddizione interna.
Il fatto che l’Europa non abbia competenze in materia di lavoro e formazione ha contribuito a diminuirne la popolarità. Va perciò costruita la cornice di una vera e propria Unione sociale europea, da affiancare all’Unione monetaria. Ecco i primi tre passi.
Le manifestazioni dei giovani europei contro i cambiamenti climatici testimoniano la crescita della consapevolezza attorno al tema. Ma dal governo non sono arrivati atti concreti. Né le categorie produttive hanno fatte proprie le potenzialità dell’economia verde.
Nel 2017 il contributo netto dell’Italia al bilancio europeo è stato di poco meno di 3 miliardi di euro. Ma limitarsi a considerare questa cifra è riduttivo. Perché i benefici che arrivano dall’adesione alla Ue vanno ben al di là delle risorse ricevute.
Con le elezioni europee alle porte, uno sguardo ai programmi elettorali ci mostra come molte proposte si riferiscano alla sfera nazionale italiana. Per tutti manca una visione lungimirante e l’Europa, al contrario, sembra buona soltanto per chiedere soldi.
Il 26 maggio si terranno le elezioni per il Parlamento europeo, con regole diverse da paese a paese. Rispetto per le identità e tradizioni nazionali o discriminazione tra cittadini? In ogni caso, una scelta che non garantisce uguali diritti politici.
Troppo facile imputare all’Europa anni di decisioni mancate. Soprattutto se la responsabilità è dei singoli paesi, che con un sistema di veti incrociati possono paralizzare le riforme. Quando è l’Unione Europea a decidere, il meccanismo non si inceppa.
Il 26 maggio si terranno le elezioni per la nona legislatura del Parlamento europeo, un organo composto da 751 deputati, di cui 73 spettanti all’Italia. Purtroppo non ci sono informazioni UE sul profilo dei candidati. Tra quelli italiani, buone notizie su donne e laureati, meno sull’età.
Probabilmente, la Ue raggiungerà gli obiettivi di politica ambientale che si è data per il 2020. Preoccupano però le scelte di paesi come Germania e Polonia. E per raggiungere i nuovi target al 2030 occorrerà un cambio di passo. L’esempio della Svezia.