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Categoria: Il Punto Pagina 100 di 153

Il Punto

La Camera approva in via definitiva la legge di Stabilità. Il Parlamento (o il Governo) hanno fatto tante piccole modifiche all’impianto originario, a partire da un’ulteriore cancellazione della spending review. Peccato.
Gli immigrati irregolari in Italia hanno un alto tasso di partecipazione al mercato del lavoro, ma un terzo di loro ha perso l’occupazione dall’inizio della recessione. E, con il lavoro, la prospettiva di regolarizzare la propria posizione. In un Dossier, la raccolta dei numerosi articoli sul tema pubblicati su lavoce.info.
Ospitare le Olimpiadi a Roma rischia di ridare fiato alla corruzione e di essere un bagno di sangue per le finanze pubbliche. Perché i budget ragionevoli vengono sopraffatti dagli extra-costi: l’esperienza degli altri paesi dovrebbe insegnare.
Il Governo mette sul piatto 6,5 miliardi in sei anni per raggiungere l’85 per cento degli italiani con la rete a banda ultra-larga. Bene che si cominci, dopo tanti ritardi. Poco convincente, però, la scelta tecnologica.
Grazie a un provvidenziale emendamento, si pone fine all’aliquota Iva che discrimina l’origano rispetto alla salvia e al basilico! Ironia a parte, una metafora del disordine del nostro sistema fiscale. Varata l’agenda per la semplificazione, si tratta poi di realizzarla. Riuscirà il Governo a rendere le procedure amministrative più celeri ed efficienti? La scadenza è fra due anni: troppo lontana per aiutare la ripresa economica.
Sembra velleitario imporre il pagamento del copyright a un aggregatore di notizie come Google news, come hanno fatto spagnoli e tedeschi. Perché Google può escludere chi vuole dalla propria ricerca provocandogli un crollo di lettori. Piuttosto, bene che l’Unione Europea valuti se esiste un abuso di posizione dominante.
Sarebbe catastrofica l’uscita dall’euro dell’Italia. Proprio perché ne siamo convinti, vale la pena prendere in esame gli argomenti -esposti in un nuovo libro- di chi è per l’abbandono della moneta unica.
La carenza di capitale delle nostre banche e la loro conseguente riluttanza a finanziare le imprese si vede bene esaminando alcuni indicatori utilizzati dalla Bce per effettuare gli stress test. Sette su nove hanno aumentato il patrimonio nel 2014 tagliando gli impieghi.
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Il Punto

Ora che c’è un testo compiuto per la proposta di una flat tax, torniamo a fare i calcoli -più dettagliati- sia sul progetto della Lega sia su quello di Forza Italia. Di nuovo, i conti per lo Stato non tornerebbero perché incasserebbe da 70 a 90 miliardi in meno. E, tra vari i punti deboli, un salasso per i redditi bassi (il 51 per cento dei contribuenti) che sarebbero tassati fino a più del doppio di quanto lo sono ora.
Tra pochi mesi ognuna delle oltre 72 mila scuole italiane dovrà presentare il primo rapporto di autovalutazione. Ma compilarlo facendo riferimento ai 49 indicatori previsti non è facile. Perché non ci sono i dati per tutti gli istituti e non sono chiare le informazioni sulle loro fonti. Per riparare i danni (documentati) della riforma Gelmini, il Governo Renzi vuole per la scuola -tra le altre cose- l’assunzione di 150 mila docenti, una sanatoria amministrativa di massa non guidata da criteri di merito.
Piaccia o non piaccia ai banchieri centrali tedeschi e ai loro alleati, per la Bce il Quantitative easing (l’acquisto di titoli sul mercato) sembra una strada obbligata che Mario Draghi è deciso a percorrere. Uno strumento necessario -ma non sufficiente- per sostenere la domanda nell’Eurozona.
Quanto è penetrata al Nord la criminalità nel tessuto delle imprese? Quanto dell’economia settentrionale è condizionata e distorta dalla presenza di Mafia e ’Ndrangheta? E in quali settori? Una ricerca in corso tenta di dare prime risposte a questi quesiti.
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Mentre torna il nervosismo sui mercati per il rischio di una ristrutturazione del debito pubblico greco, l’opposizione si appiattisce su una proposta che non ha alcuna probabilità di essere messa in pratica. La flat tax di Berlusconi e Salvini costerebbe almeno 100 miliardi. Faranno la stessa fine dei 400 miliardi mobilitati (a parole) da Corrado Passera. Verba volant.
“L’immigrazione è un affare più redditizio della droga”, dice uno degli indagati nell’inchiesta Mafia capitale. Vediamo come pochi delinquenti riescono a speculare in un’attività povera di risorse, minando la credibilità di molte persone, associazioni e cooperative che operano correttamente.
Aumentando le tasse al terzo settore, la legge di Stabilità rischia anche di inaridire il flusso di donazioni convogliate dalle fondazioni bancarie. Eppure è proprio il sostegno al non profit una delle attività delle fondazioni da incentivare. Anziché lasciare che si dedichino al controllo spasmodico e alla gestione del potere nelle banche partecipate.
Cosa c’è dietro il boom dei “compro oro”? Ci sono 17 milioni di persone che in un anno hanno venduto grandi o -più spesso- piccoli gioielli di famiglia per tirare avanti. Così, paradossalmente, l’Italia è diventata esportatrice del metallo giallo. Un fenomeno di corto respiro, però, perché i prezzi di mercato sono calanti.
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Ora che la legge delega è approvata, il Jobs act, prima vera riforma del Governo Renzi, può essere realizzata. Come? Tutto dipende dai sei decreti che verranno emanati per attuare i dettagli delle norme quadro. Cominciamo a esaminare quelli relativi al contratto a tutele crescenti. Tra le questioni più delicate: che ne sarà delle tipologie contrattuali esistenti, in particolare dei contratti a progetto? Le altre riforme su cui Renzi si è impegnato (legge elettorale, riforma costituzionale) rimangono ancora dei semilavorati. Vediamo cosa è stato fatto e cosa no in questi primi nove mesi di Governo attraverso una serie di schede tematiche dei redattori de lavoce.info. Pubblichiamo le prime. Altre seguiranno nei prossimi giorni.
Alcuni ancora sostengono che i giovani sono troppo schizzinosi (o choosy), ma oltre il 45 per cento degli occupati in età 19-30 anni si adatta a svolgere un’attività poco coerente con il proprio percorso di studi e quasi uno su due percepisce una remunerazione considerata inadeguata. Si conferma in tutta la sua gravità il comunicato emesso la settimana scorsa dal ministro Poletti: i dati sull’occupazione diffusi si sono rivelati non significativi e incompleti rispetto a quelli sia dell’Istat sia delle statistiche rilasciate pochi giorni dopo dal suo stesso ministero.
Dalle indagini giudiziarie sta emergendo un profilo di Roma corrotta e infetta dalla criminalità d’alto bordo al di là di ogni immaginazione. Riproponiamo il nostro Dossier sulla corruzione arricchito dai materiali sullo stesso tema presentati al convegno de lavoce.info di metà settembre.
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Venerdì scorso, non appena l’Istat ha rilasciato nuovi dati della Caporetto della disoccupazione, il ministro Poletti ha pensato bene di comunicare, sulla base di rilevazioni amministrative (e provvisorie), che in un anno si sono creati 2 milioni e mezzo di posti di lavoro grazie alle sue riforme senza preoccuparsi di informare su quanti posti di lavoro sono stati distrutti. Confondendo le idee ai giornalisti e al pubblico non esperto in statistica. Il ministero del Lavoro deve informare sulla base dei dati che raccoglie nell’esercizio delle sue funzioni, non può deformarli per fini elettorali.
La brusca caduta del prezzo del petrolio apre una serie di domande. Quali le cause? Che riflessi ci saranno sulle grandi compagnie che hanno investito massicciamente nella ricerca e nella produzione? Sono diverse le strategie dei vari paesi dell’Opec? I progressi tecnologici nelle energie alternative si fermeranno? E infine: i consumatori italiani possono aspettarsi qualche vantaggio? Cerchiamo di rispondere.
Vengono spesso definite “all’americana” le regole Consob sulle operazioni con parti correlate. In realtà c’è un abisso tra Italia e Stati Uniti sia nella formulazione sia nell’applicazione. Proviamo a chiarire i malintesi.
È possibile che le politiche per la riduzione di gas serra spingano la crescita economica anziché frenarla, come si ritiene generalmente. Lo sostiene un rapporto presentato al summit sull’ambiente delle Nazioni Unite. Una buona premessa per la conferenza di Parigi sul clima nel 2015.
Il ministro del Lavoro, Poletti, sta preparando la riforma del settore non profit, da cui proviene. Vediamo cosa c’è di buono e di discutibile nel progetto che vuole riordinare questo pezzo importante e in espansione dell’economia italiana, con quasi 1 milione di occupati ed entrate annue di 64 miliardi di euro.
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Il mega-piano d’investimenti di Juncker per il momento vale 2 miliardi invece dei 300 annunciati. Ma con operazioni di ingegneria finanziaria e ipotizzando effetti leva irrealistici, il presidente della Commissione europea sostiene che riuscirà a mobilizzare 315 miliardi.
Guardando a fondo gli stress test delle banche dell’Eurozona, emergono molti interrogativi. E se applichiamo il metodo della Federal reserve nei test alle banche degli Stati Uniti, ci accorgiamo che sei grandi istituti europei (non italiani) avrebbero seri problemi a superare il test americano. In un Dossier sono raccolti gli interventi sul tema pubblicati da lavoce.info.
Con il 20 per cento del mercato dell’alta velocità, i treni Italo -della privata Ntv-e in parte quelli tedeschi operanti in Italia, sono riusciti a intaccare il monopolio delle Ferrovie dello Stato. Che -al contempo competitor e gestore della rete- hanno messo qualche bastone tra le ruote ma si sono misurate anche su prezzi e qualità. Vantaggi della concorrenza.
Lo Statuto dei lavoratori spaventa le piccole imprese italiane? Il dubbio è legittimo perché molte tendono a rimanere sotto i 15 dipendenti, soglia di applicazione delle norme più vincolanti. Un freno alla crescita delle aziende, del paese, dell’occupazione.
Come scoraggiare la complicità tra venditore (di beni o servizi) e compratore che evadono le tasse con il pagamento in nero? Teoricamente la ricetta sembra semplice: tassare il ritiro di contante allo sportello bancario. In pratica, si riduce la libertà dei cittadini.
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L’astensionismo elettorale non è affatto un problema secondario. Al contrario, quando la partecipazione è bassa, chi vota meno sono le persone più vulnerabili soprattutto in un momento di grave crisi economica. Così i politici saranno ancora meno motivati a rappresentare gli interessi dei più poveri.
Meno male che la Bce ha acceso un faro sullo stato di salute delle banche. Solo così sono state costrette a mettere in luce tutti i crediti deteriorati che le zavorrano. E a correggerne i valori in bilancio. Per le banche italiane (12 miliardi) è servito molto di più che per gli altri istituti dell’Eurozona.
Poiché molte fonti di energia creano anche effetti dannosi, le politiche fiscali possono portare il loro costo a un livello “giusto”, capace di remunerare le “esternalità” che producono. Una ricerca del Fondo monetario propone di tassare di più l’utilizzo di energia per i trasporti. Per una volta l’Italia, con le sue accise sulla benzina, è tra i paesi più virtuosi.
Chi comanda nelle scuole inglesi? Quanto costa l’istruzione alle casse pubbliche? Qual è lo stipendio degli insegnanti? Questo secondo articolo completa la descrizione del sistema d’oltremanica, uno dei modelli che ci può fornire suggerimenti per riformare il nostro.
Proviamo a stimare, con un esercizio semi-serio, quanto vale il tempo passato su Facebook da ognuno dei 25,2 milioni di utenti italiani. Grosso modo 3.650 euro all’anno. In totale quasi 92 miliardi. Calcolare per credere!
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Una piccola-media impresa su cinque di quelle esistenti prima della Grande recessione non è sopravvissuta alla lunga crisi. Tra le altre e le nuove nate sul mercato, un quarto sono ad alto rischio d’insolvenza. Ma non poche si sono rafforzate patrimonialmente e possono agganciare la ripresa se il quadro macroeconomico migliorerà.
Ferrovie e Poste: si annuncia una nuova grande ondata di privatizzazioni. Vere? No, finte. Con il controllo che rimarrà allo Stato e nessun beneficio per la concorrenza e per i consumatori. Un’operazione per fare cassa e accontentare l’Europa, mettendo una pietra tombale sulla ristrutturazione di questi settori che ne avrebbero tanto bisogno.
La legge di Stabilità riduce il cofinanziamento nazionale alla spesa di fondi strutturali europei. Che cosa vuol dire? Meno investimenti e rinuncia alle risorse comunitarie? In realtà il Governo cerca in questo modo di sfruttare quanto più possibile le decine di miliardi di euro messi a disposizione da Bruxelles che rimangono inutilizzati. Vediamo come e dove si annidano i rischi di insuccesso di questo tentativo.
Si parla spesso dei sistemi scolastici di altri paesi senza sapere bene come funzionano. Ecco com’è organizzata l’istruzione primaria e secondaria inglese, uno dei modelli di riferimento in Europa.
Mentre la lentezza della giustizia non riesce far pagare i responsabili della strage provocata dall’amianto, il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro nel suo ultimo aggiornamento di 315 articoli e 53 allegati perpetua su questo tema l’ipertrofia normativa. Costosa e difficile da rispettare, formale e poco sostanziale.
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Il bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti non ha impedito al nostro paese di entrare nella terza recessione, ma ha probabilmente avuto un effetto politico in termini di consenso del Governo Renzi. Vediamo come potrebbe essere misurato, questo effetto, con i dati dell’Agenzia delle entrate e del Tesoro. Se fossero pubblici, ci farebbero conoscere meglio il paese.
Renzi vuole verificare i conti del tunnel del Fréjus sull’onda delle polemiche sui costi dell’opera. Bene, ma dev’essere chiaro che questo progetto e gli altri in tema di trasporti partono da previsioni di traffico ben poco realistiche che distorcono qualsiasi valutazione. Indispensabili le analisi costi-benefici fatte con trasparenza da soggetti terzi, indipendenti. Proponiamo anche un Dossier con i nostri articoli sulla Tav.
La legge di Stabilità introduce la “patent box”, un’esenzione parziale dalle imposte a favore delle imprese per il reddito che traggono da beni immateriali come marchi e brevetti. Vediamo come funziona e perché non è tanto un incentivo alla ricerca quanto un tentativo (debole) di frenare la fuga dei beni immateriali verso paesi che offrono migliori trattamenti fiscali, che porta ad aumentare la discrezionalità della politica nel concedere aiuti alle imprese.
Davvero gli immigrati beneficiano di servizi e welfare del paese in cui si stabiliscono per un valore maggiore di quanto pagano con le loro tasse, come sostiene il premier britannico Cameron? No, in realtà sborsano ben più di quanto prendono. Lo documenta una ricerca basata sul Regno Unito.
È un conto salato quello che rischiano di pagare i contribuenti italiani per una norma nella legge di Stabilità sui contratti derivati tra banche e Tesoro. Se mal gestiti possono far aumentare ulteriormente i già altissimi costi di servizio del debito pubblico.
Il Governo comincia a utilizzare il metodo delle consultazioni delle parti interessate per l’elaborazione di provvedimenti di regolamentazione. È però una prassi senza regole di trasparenza e rendicontazione, che invece esistono a livello internazionale. Con il rischio che diventi uno specchietto per allodole.
La redazione de lavoce.info esprime la propria piena solidarietà a Filippo Taddei, collaboratore del sito prima di ricoprire cariche politiche, per le odiose minacce ricevute in questi giorni.

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Come indicano le stime preliminari del Pil del terzo trimestre 2014, l’Italia piomba per la terza volta in pochi anni in recessione. Ma la novità è che questa volta a crescere meno della media sono anche Germania, Austria e Olanda.
Cina e Stati Uniti, i più grandi consumatori di energia e fra i principali responsabili di gas clima-alteranti del pianeta, si accordano per la riduzione delle emissioni di gas-serra. Seguono l’analoga decisione dell’Unione Europea nell’ambito del “pacchetto 2030”. Forse si può sperare in un accordo globale sul clima a Parigi nel 2015.
La buona scuola proposta dal Governo trascura i problemi della secondaria superiore dove oltre il 30 per cento degli studenti non arriva al diploma.
Uno dei danni collaterali di questa Grande crisi: siamo al livello più basso di nascite nella storia dell’Italia unita. Potrà servire all’aumento demografico il bonus bebè da 80 euro? Non in maniera incisiva, soprattutto se non dovesse durare nel tempo.
Continuano a crescere gli investimenti dei paesi emergenti all’estero. E in Europa c’è il timore fondato che le loro multinazionali siano predatrici di tecnologie e know-how senza benefici per noi. In realtà -come mostra uno studio- ci possono essere vantaggi per tutti.
Un commento di Petya Garalova e Carlo Milani all’intervento di Carlo Cottarelli, Federico Giammusso e Carmine Porello “Politica di bilancio ostaggio della stima del Pil potenziale
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