Continuiamo così a farci del male. I veri vincoli ad adottare politiche fiscali espansive non vengono dall’Europa bensì dalla Costituzione. Per questo la Legge di stabilità contiene il disavanzo nel 2014 al 2,5 per cento, quando l’Europa ci chiederebbe solo di stare sotto al 3 per cento. Così la manovra perde 8 miliardi che potevano essere destinati alla riduzione del cuneo fiscale. Rimarremo uno dei paesi Ocse in cui le tasse su chi lavora e ha figli sono più alte. L’ennesimo blocco del turnover indiscriminato sul personale pubblico rischia di essere la premessa di nuovo precariato. Sembra destinata a rimanere sulla carta l’ennesima promessa di tagliare gli stipendi dei dirigenti.
Il limite, fissato in termini assoluti, nel debito federale americano sta minando non solo la credibilità della politica fiscale degli Stati Uniti, ma anche del dollaro.
Movimento 5 stelle e associazioni di consumatori contro la “tabella unica” che fissa a carico delleassicurazioni i risarcimentidi danni psicofisici in misura inferiore a quelli stabiliti finora dai principali tribunali. Il vero problema però è legato alla scarsa concorrenza tra le compagnie.
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Doveva finalmente tagliare il cuneo fiscale. Invece la Legge di Stabilità è una cura omeopatica che offre una tazzina di caffè. A conti fatti, lo sgravio effettivo per un lavoratore con reddito di 30 mila euro sarà di meno di 2 euro al mese. Senza considerare l’abolizione di una serie di detrazioni fiscali per mezzo miliardo di euro. Bene le norme che abbassano da diciotto a cinque anni il periodo sul quale spalmare la deducibilità fiscale delle perdite sui crediti bancari inesigibili. Servirà a pulire i bilanci delle banche. Il problema è che il Governo ha spalmato su cinque anni la deducibilità delle perdite da procedure concorsuali, un provvedimento che va nella direzione opposta.
Mentre non ci sono ancora i numeri della Legge di stabilità è arrivata in Parlamento la manovrina che riporta al 3 per cento il disavanzo pubblico. Anche vendendo immobili per 525 milioni. Soldi che invece devono servire solo per abbattere il debito dello stato.
Le forti aspettative sulla capacità riformatrice del federalismo fiscale sembrano tramontate. Perché legge e decreti attuativi non realizzano il circolo virtuoso “pago-vedo-voto”. Ecco cosa non funziona.
Tre approcci diversi ai mercati finanziari, quelli di Hansen, Fama e Shiller, insigniti quest’anno del premio Nobel per l’economia. Ma proprio grazie all’eterogeneità dei loro strumenti concettuali possiamo comprendere meglio il funzionamento dei mercati e i comportamenti degli investitori.
Una segnalazione di Francesco Giubileo sulle 9.500 domande per ottenere i benefici per l’assunzione di disoccupati. È stato davvero un successo come sostiene il premier Letta?
Si profila all’orizzonte una pericolosa collusione fra banche e politici che cercano soldi per finanziare operazioni di breve periodo nella rivalutazione del patrimonio di Banca d’Italia. Vediamo i termini del problema e poi perché non è certo questo il momento di affrontarlo.
Premio Nobel per l’economia a Hansen, Fama e Shiller. Tutti e tre hanno impiegato metodi statistici ed econometrici per capire quanto sono effettivamente efficienti i mercati azionari. Evitiamo per favore le letture ideologiche: in comune il tentativo di far parlare i dati anzichè dar voce ai pregiudizi.
Ecco chi sono i consiglieri d’amministrazione di Poste Italiane che decidono l’acquisto di Alitalia da parte dell’azienda pubblica, cioè coi nostri soldi. Competenze in materia: zero. Come non ne sanno nulla il premier Letta e il ministro Lupi, grandi sponsor dell’operazione. Speriamo arrivi un segnale di dissenso dalla Corte dei conti e dai cda delle banche coinvolte. Altrimenti non ci resterà che confidare sull’Antitrust europea.
La Commissione europea ha deciso di vederci chiaro nella regolamentazione delle professioni, uno dei campi in cui l’Italia ha le norme più anticoncorrenziali che frenano la crescita sociale ed economica. Chissà che da Bruxelles non riescano a scardinare le corporazioni che il nostro Parlamento difende strenuamente!
Dopo una manovrina indecente – che vende patrimonio pubblico per ridurre il disavanzo anziché per abbattere il debito – speriamo in una legge di stabilità che guardi almeno ai prossimi due anni. Vediamo perché, di quanto e come si può ridurre il cuneo fiscale imparando anche dall’esperienza fallimentare del Governo Prodi.
Senza la benché minima logica industriale, Poste Italiane puntano a comprare la barcollante Alitalia. Il ministro dell’Economia Saccomanni avallerà questa scelta assurda? E non dice nulla il suo ex-collega Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia, su un’operazione “di salvataggio” che prevede l’erogazione di 200 milioni da parte delle banche?
Sbagliato affrontare il sovraffollamento delle carceri cominciando dall’indulto o dall’amnistia. L’esperienza insegna che aumenterebbero i reati e nel giro di pochi anni saremmo daccapo. Serve una riforma carceraria e un piano di edilizia detentiva. Poi si può pensare alle scarcerazioni. Con metodo selettivo.
Pur di cercare di mantenere i lettori non si esita a travisare la realtà. I pensionati e pensionandi con un assegno mensile dai 3 mila euro lordi in su avrebbero -secondo alcuni- il merito di aver fatto i sacrifici necessari per aiutare i conti pubblici. Ma a ben guardare sono i giovani quelli che hanno pagato e pagheranno il conto più salato.
“Persone che fuggono dai conflitti”. È la categoria -ben diversa dai migranti per motivi economici- in cui rientrano vittime e sopravvissuti del naufragio di Lampedusa. E che ha diritto alla protezione degli stati dell’Unione. Flussi ingenti di persone con cui la politica deve fare i conti.
Fortuna che è morto nella culla l’emendamento del Pd sull’Imu prima casa. Avrebbe applicato un sistema di tassazione che avrebbe reso i “ricchi” più poveri dei poveri. Progressività significa ridurre le distanze nei redditi, ma non invertire la scala dei redditi.
Siamo davvero ad una svolta nella gestione del potere politico? Un test importante è fornito dalla nomina di un nuovo commissario Consob. Vedremo se continuerà la pratica della spartizione politica delle poltrone, che ha reso le autorità sempre più dipendenti.
Un popolo di incompetenti. È l’impietoso verdetto sugli italiani che esce dall’indagine sulle competenze degli adulti in 24 paesi (programma Piaac dell’Ocse). Siamo ultimi nelle competenze linguistiche e penultimi in quelle matematiche. Primi responsabili: la scuola e il mercato del lavoro. Una Caporetto a cui si deve reagire con serie riforme, alcune a costo zero. Ma in fretta.
Il debito pubblico è salito al 132 per cento del Pil. L’unico modo di abbatterlo, come nota lo stesso Fondo Monetario, è attraverso una crescita aiutata da riforme strutturali che alleggeriscano il paese dalle mille zavorre che lo frenano. Per questo è importante la stabilità politica.
La service tax sugli immobili, che dovrebbe sostituire l’Imu dal 2014, rischia di essere un pasticcio iniquo. Pasticcio perché mischia una patrimoniale con una tassa sui servizi. Iniqua perché non ha riguardo della capacità contributiva e grava anche sugli inquilini.
Luca Enriques risponde all’intervento di Stefano Liebman e ai commenti al suo articolo “Come si forma un avvocato”
Dopo aver rischiato di tornare alle urne con il Porcellum dobbiamo cambiare la legge elettorale anche prima di superare il bicameralismo perfetto. Ci vuole un sistema che offra più stabilità e migliore qualità degli eletti. Il maggioritario a due turni sembra essere più adatto del proporzionale, anche alla luce della polarizzazione degli schieramenti.
C’è chi sostiene che la disoccupazione giovanile sia un problema statistico e ne dà colpa all’Europa. Meglio chiedersi perché da noi è al 40 per cento mentre in Austria e Germania al 10. E perché è quasi quattro volte la disoccupazione per gli altri gruppi di età? Anche questa colpa dell’Europa?
La tragedia dei migranti morti o dispersi nel Canale di Sicilia (almeno 6.700 in dieci anni) ci impone di rivedere la Bossi-Fini, una legge ipocrita che permette solo arrivi illegali dai paesi poveri, esponendo chi vuole venire a lavorare da noi al ricatto degli scafisti.
Si riunisce il Cda di Alitalia alla ricerca di aiuti. Speriamo che a nessuno venga in mente di ripetere un ennesimo “salvataggio” ai danni dei contribuenti. I banchieri facciano i banchieri. E i politici non si mettano di mezzo. Con l’uscita di Cucchiani dal vertice di Intesa-Sanpaolo, bene abbandonare il sistema duale di governance. Basato su consiglio di gestione e di sorveglianza, moltiplica le poltrone accontentando soprattutto le fondazioni.
Il capitale civico (sistema di rapporti di fiducia nella società) influenza i risultati economici di ogni paese. Perciò anche di qui ha origine lo squilibrio macroeconomico nell’Eurozona.
La crisi politica aperta da Berlusconi per evitare che si perfezionasse la condanna per i gravi reati economici di cui è stato ritenuto colpevole in terzo grado espone il Paese a grandi rischi. Potrebbero esserci un ulteriore downgrading del debito pubblico e un intervento della cosiddetta troika, senza avere un governo in grado di prendersi impegni perché dimissionario. Il costo del servizio del debito potrebbe bruscamente impennarsi. L’allarme lanciato da tutta la redazione de lavoce.info.
Quel che succede oggi a Telecom Italia, conquistata dalla spagnola Telefonica, è la conseguenza di quattro passaggi avvenuti nel 1997 (privatizzazione), ’99 (Opa di Colaninno e soci), 2001 (controllo a Tronchetti Provera), 2007 (controllo a Telco). Ripercorriamo in un nuovo Dossier questa storia poco rispettosa delle buone pratiche del mercato.
Circolano numeri allarmistici sugli effetti dell’aumento dell’Iva dal 21 per cento al 22. Vediamo quali sono i numeri veri. Un aggravio di spesa per tutte le famiglie -e non c’è da essere allegri- ma lontano dalla micidiale stangata prefigurata da associazioni di consumatori e sparata nei titoli dei giornali.
È un vero allarme sociale la diffusione del gioco d’azzardo. Da cui lo stato incassa 8 miliardi all’anno. Ci vuole una seria regolamentazione.
Si è rivelato un totale flop il fondo per aiutare i giovani ad acquistare la casa con un mutuo. E il decreto legge di quest’anno che lo rifinanzia e ne vorrebbe allargare l’utilizzo non promette una vera svolta. Perché le regole di accesso sono troppo strette e rigide.
Quanto può recuperare lo stato dalle pensioni d’oro senza fare una sorta di esproprio proletario? Nelle dichiarazioni dei politici e sui giornali i numeri ballano e si parla di svariati miliardi di euro. In realtà le simulazioni mostrano che il gettito di interventi del genere, sarebbe abbastanza limitato. Restano però le ragioni di equità attuariale e tra generazioni per realizzare un intervento selettivo.
Cosa potrebbe fare Telefonica di Telecom Italia? Dalla proprietà spagnola possiamo aspettarci che mandi in soffitta il progetto di scorporo della rete. E che non abbia intenzione e interesse a finanziare la banda larga di cui il nostro paese ha bisogno.
Negli Stati Uniti un corso di Giurisprudenza dura tre anni. E c’è chi lo vuole accorciare a due. Perché non fare un triennio anche in Italia? Ci sarebbero vari vantaggi e qualche rischio (più avvocati, più litigiosità). Apriamo il confronto.
Tanto nella Fed quanto nella Bce sono emerse voci contrarie al mantenimento di politiche monetarie accomodanti. Ma oggi la priorità è l’occupazione e non l’inflazione. Come mostra il “misery index”.
Un nuovo ingresso in redazione: Massimo Baldini, che i lettori de lavoce.info già conoscono attraverso numerosi suoi interventi. A Massimo, che ci darà un contributo originale e di alto livello soprattutto nell’area delle politiche tributarie e di finanza pubblica, un caloroso benvenuto.
Ottimista e rassicurante la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2013 del Governo. Per l’anno prossimo la crescita italiana è stimata all’1 per cento e via aumentando sino all’1,9 per cento nel 2017. Vorremmo crederci. Ma senza riforme incisive non convinceremo gli investitori esteri a continuare a comprare il nostro debito pubblico. Il Governo Letta vuole attrarre capitali esteri e lancia il programma Destinazione Italia. Ne avremmo un gran bisogno, soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico e scientifico. Perché gli stranieri investano da noi, però, è indispensabile un contesto di stabilità, sicurezza, basse tariffe, certezza del diritto, meno burocrazia.
Che la Tav Torino-Lione sia un progetto più che discutibile è certo. Eppure gli organi democratici del paese l’hanno ripetutamente confermato e opporvisi con sabotaggi e guerriglia è puro terrorismo. Sembra un film già visto negli anni ’70.
A dieci anni dalla scomparsa di Franco Modigliani, Nobel per l’economia nel 1985, il ricordo di un amico.
Che cos’è il Sia – sostegno per l’inclusione attiva? Se ne parla dai tempi della commissione Onofri -anni ’90- di cui nulla è stato realizzato. Una proposta di un gruppo di lavoro del ministero del Welfare vuole introdurre uno strumento di contrasto alla povertà, universale e selettivo. Vediamone i contenuti.
Come con Frankenstein, resuscitare le banche decotte: è l’ultimo compromesso della Commissione europea sul tortuoso cammino verso l’Unione monetaria. Un meccanismo troppo rigido perché il bail-in dovrebbe essere strumento di ultima istanza e complementare ad altri come la separazione ex post delle attività buone da quelle cattive.
Sempre meno soldi dalle fondazioni bancarie al terzo settore, proprio adesso che se ne sente molto il bisogno. Perché hanno una governance con dirigenti in gran parte di estrazione politica o corporativa e costi di gestione troppo elevati, soprattutto a causa dei compensi agli amministratori e ai dipendenti. E hanno bruciato patrimonio per mantenere il controllo delle banche conferitarie.
Un taglio alla grandeur francese nell’alta velocità ferroviaria. Una commissione ha stabilito che i progetti di sviluppo oggi non sono finanziariamente sostenibili e li ha bloccati. Anche la linea Lione-Torino: se ne riparlerà dopo il 2030-2040. Qualche riflessione utile per noi italiani.