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Categoria: Il Punto Pagina 129 di 150

Sommario 6 Aprile 2006

Domenica e lunedì (fino alle 15) si vota. Finalmente. Per valutare parole, promesse e omissioni dei programmi elettorali offriamo ai nostri lettori un doppio sguardo: sul passato, riassumendo i dati macroeconomici delle ultime due legislature. E sul futuro, confrontando il costo degli impegni presi (fin qui) dalle due coalizioni. E riproponiamo tutte le schede di analisi dei programmi elettorali. Una ricerca mostra, peraltro, che c’è un eccesso di ottimismo nelle valutazioni dei cittadini sulla situazione dell’economia e su quella loro personale. 

La rubrica “Vero e falso” si arricchisce di nuove “perle” in queste ultime ore di campagna elettorale.  E vi proponiamo un gioco sulla scelta dei candidati.

Da martedì dobbiamo tornare a occuparci di proposte concrete per rilanciare l’economia del paese. A partire da un nuovo assetto del settore dei servizi pubblici locali.

Sommario 4 aprile 2006

Andremo a votare con un sistema elettorale che comunque renderà la vita difficile a chi dovrà governarci. E non potremo esprimere preferenze, selezionare la classe politica, che manterrà perciò un rapporto ancora più labile con gli elettori.  Documentiamo come fare il deputato significhi aumentare i propri redditi, soprattutto nel caso dei liberi professionisti.

Ancora due schede sui programmi elettorali. Sul federalismo fiscale si parla molto di solidarietà e poco di autonomia. Il Polo si dimentica la devolution. E l’Unione vuole concertare anche con gli enti locali. Non si sta esagerando? Sul lavoro, la Casa delle Libertà non dice nulla, l’Unione promette ammortizzatori sociali e l’abolizione di alcune figure contrattuali introdotte dalla legge 30.

Polo e Unione propongono entrambi di ridurre tasse o cunei ma sono avari di proposte su come finanziare i tagli. Ma forse una soluzione c’è: non dimentichiamoci della tassazione ambientale, a cominciare dalla carbon tax; queste tasse possono non solo finanziare tagli di altre tasse, ma anche migliorare il clima. A proposito di imposte, la ventilata abolizione dell’Ici sulla prima casa costerebbe molto ai Comuni, ma avrebbe dubbi effetti distributivi e stimolerebbe ben poco l’economia.

Un nuovo aggiornamento della rubrica “vero e falso”.

Un confronto fra le due ultime legislature e i programmi delle due coalizioni.

Sommario 1 Aprile 2006

L’immagine internazionale dello stato della libertà di informazione in Italia non è affatto buona. Per cominciare, si potrebbe applicare seriamente il codice di autoregolamentazione, che impone di informare il lettore sulla struttura proprietaria dell’impresa. Del tema dell’informazione il programma della Casa delle libertà non si occupa. Il programma del centrosinistra è per molti versi convincente, ma resta una forte ambiguità sul ruolo della Rai.

 

La qualità del sistema dell’istruzione è un fattore fondamentale di crescita. Nel programma della Cdl sembra che la questione si riduca al sostegno alle famiglie. L’Unione vuole portare a sedici anni l’obbligo scolastico e rafforzare l’autonomia scolastica. Per l’università, in entrambi i programmi è difficile trovare proposte realmente innovative. Anche in questa campagna elettorale, raramente il dibattito parte dai dati, a ciò contribuisce la debolezza della ricerca empirica in Italia.

 

Nuovo aggiornamento della rubrica “vero o falso” su come pensano gli italiani: ancora in lire o in euro?

Sommario 30 marzo 2006

I tre zeri, della crescita del Pil, della produttività e delle ore lavorate nel 2005 dovrebbero suggerire alle due coalizioni di porre al centro dei programmi le politiche per lo sviluppo. Non è così. Ma, a differenza di altri campi, si nota anche qualche convergenza.

Tra pochi giorni sarà pubblicata la Relazione trimestrale di cassa. Ce n’era bisogno per dare una iniezione di realtà alla campagna elettorale. Arriverà, ancora una volta, in ritardo. Doveva uscire a fine febbraio.

Le banche sono fondamentali per tornare a crescere. La Casa delle libertà insiste sullo sviluppo della Banca del Sud e sulla libera, immediata e gratuita portabilità dei conti correnti. L’Unione, invece, si concentra sulla necessità di tutelare meglio i risparmiatori e sulla concorrenza fra banche; che potrà giovarsi del passaggio dei poteri antitrust sulle banche all’Agcm.

Un nuovo intervento sulla proposta di riduzione del cuneo contributivo. E un aggiornamento alla rubrica “vero e falso” sul deficit pubblico e cambio lira/euro.

Sommario 27 marzo 2006

Cosa dicono i programmi delle due coalizioni su privatizzazioni e liberalizzazioni? Parlano poco delle prime, ma sottolineano l’importanza delle seconde. Un tema trattato in modo più esteso dall’Unione, che però non arriva a proporre l’abolizione degli ordini professionali; un punto in comune: entrambi sostengono che privatizzare senza liberalizzare è stato un errore.

Non c’è solo ideologia nelle piazze francesi. Come in Italia, i giovani temono di rimanere intrappolati in una sequenza di contratti temporanei inframmezzati da periodi di disoccupazione. Invece di nuovi contratti flessibili, si dovrebbe prospettare un percorso di ingresso ai contratti permanenti.

Si discute molto in questi giorni di tassazione delle attività finanziarie, spesso però l’informazione è stata parziale o fuorviante. Proviamo a fare chiarezza sul tema, sfatando alcuni luoghi comuni.

Il “patriottismo economico” non basta a fermare la seconda fase di integrazione europea, volta a costruire un mercato unico in servizi, governance, basi imponibili, diritti e obbligazioni. Per questo spaventa gli Stati membri nei quali è più forte la tradizione del controllo.

 

Aggiornamento: I tempi della Relazione” di Riccardo Faini

Sommario 23 marzo 2006

Una lettera aperta della redazione al Financial Times: bene che si presti più attenzione alle fonti statistiche, per non offrire un’immagine distorta del nostro paese. Si apre il Consiglio Europeo. Si parlerà di protezionismo? Speriamo di sì perchè la difesa dei “campioni nazionali” sta facendo molte vittime e impedisce di identificare “giochi a somma positiva” a livello europeo.  
Continuiamo l’analisi dei programmi elettorali. Trasporti e infrastrutture: molte reticenze da entrambi gli schieramenti. Silenzio sul futuro di Alitalia. Il centro-sinistra propone la costruzione di un’autorità sui trasporti. Energia e ambiente: poche riflessioni strategiche sulle fonti energetiche. Il centro-destra non sembra dare alcun peso all’ambiente, il centro-sinistra non dice con quali strumenti verranno raggiunti gli obiettivi (molto ottimistici) del programma. Molte omissioni anche nella cooperazione allo sviluppo: il centro-destra non dedica al tema neanche una riga. Nuovo aggiornamento di “Vero o falso“: sulle infrastrutture troppa e reiterata disinformazione.
Marco Ponti replica a “I benefici della Tav” di Giuseppe Pennisi e Massimo Centra.

Sommario 20 marzo 2006

Dovrà De Villepin, come Balladur, cedere alle pressioni della piazza e cancellare la sua riforma del mercato del lavoro? Nell’attesa di saperlo, forniamo alcune stime degli effetti occupazionali della riforma. E ci poniamo le vere domande sulle implicazioni della riforma.
Esaminiamo i programmi elettorali sulla giustizia. Nel programma della Casa della Libertà si accenna solo alla separazione delle carriere. Che ne sarà della riforma dell’ordinamento giudiziario? Speriamo che non venga attuata così perchè è piena di difetti di progettazione. Nel programma dell’Unione, molti principi condivisibili, ma solo principi. Temi importanti vengono perciò ignorati dalla campagna elettorale come l’iter di definizione delle controversie, la modernizzazione del mercato dei servizi legali, che sta subendo la colonizzazione degli studi anglosassoni. Pubblichiamo un intervento di Alberto Marcheselli sulla sicurezza sociale ed efficacia della giustizia.
Un altro tema ignorato dalla campagna elettorale è il debito degli enti locali. Ci vuole un nuovo patto di stabilità interno.
Aggiorniamo la rubrica “Vero o Falso?” con una discussione sull’effetto del cambio lira-euro sull’inflazione. Grazie ai lettori per le loro segnalazioni.

Sommario 15 marzo 2006

In tema di pensioni l’Unione propone un programma articolato, ma  generico.  Non chiaro il rapporto con la riduzione di 5 punti del cuneo contributivo. Costerebbe circa un punto di pil.  Meno se la decontribuzione fosse a favore dei salari più bassi. Questo permetterebbe anche di preservare il metodo contributivo nel calcolo della pensione.
La Casa-delle-Libertà presenta un programma scarno, incentrato sull’innalzamento a 800 euro mensili delle pensioni minime. Preso alla lettera, costerebbe 30 miliardi di euro.  Più probabile che i beneficiari potenziali siano solo gli attuali percettori dei 551 euro al mese. Se così fosse, bene dirlo per evitare nuovi delusioni. Sapendo che i beneficiari potrebbero anche “pagare caro” l’aumento in termini di tassazione dei redditi.
Ricordiamo alle due coalizioni che il debito pubblico continua a salire; il prossimo governo dovrà dare segnali rassicuranti ai mercati in tempi rapidi.
Aggiorniamo la rubrica vero o falso anche alla luce del confronto televisivo fra i candidati premier.  L’ufficio stampa della Margherita replica alle nostre osservazioni.

Aggiornamento: Ma il deficit resta eccessivo, di Franco Bruni.

Sommario 13 marzo 2006

Continuiamo l’analisi dei programmi elettorali, passando alle proposte in tema di concorrenza e liberalizzazioni. Nessuno dei due schieramenti si sbilancia troppo. L’Unione ha molti se e molti ma. La Casa delle libertà dice veramente poco. Eppure molto resterebbe da fare, ad esempio nel campo dei carburanti, ove i prezzi aumentano ma certo non solo per colpa del petrolio. Il sospetto di collusione tra le compagnie è forte… Il confronto competitivo è debole anche nel settore delle Poste, ove il risanamento finanziario è avvenuto coprendo le inefficienze con ricavi di monopolio; reggerà a fronte della prossima apertura dei mercati?
Tra Stato, mercato e grandi opere si discute di come valutarne i benefici. Conta molto il modo in cui si calcolano costi e benefici, ma anche qui mettere in competizione diversi progetti può essere utile.
Si parla di rivedere la tassazione delle rendite finanziarie, e tenere fuori i piccoli risparmiatori è possibile; è però difficile in quel caso prevedere il gettito.
Troppi numeri in libertà in questa campagna elettorale. Ci impegnamo a indicare eventuali errori ai lettori. Le  vostre segnalazioni ci saranno d’aiuto.

Sommario 6 marzo 2006

A un mese dal voto cominciamo a mettere in luce le differenze nei programmi delle due coalizioni e a valutarne i costi per la finanza pubblica. Partiamo dalle politiche per la famiglia. Quelle con figli sono meno aiutate in Italia che nel resto d’Europa e a maggior rischio di povertà. La situazione è particolarmente grave nel Mezzogiorno dove cala anche la fertilità. La proposta dell’Unione (2.500 euro per i primi tre anni e poi fino alla maggiore età) prende spunto da esperienze di successo già in atto in altri paesi Europei (reddito minimo e Child Trust). Ma costa tanto: inizialmente 790 milioni e, a regime, 4,7 miliardi. La proposta della Casa delle Libertà propone dei bonus una tantum come quelli varati in questa legislatura con modesti effetti su fertilità e benessere delle famiglie, al costo di circa 700 milioni all’anno. Propone, inoltre, il quoziente famigliare, a rischio di ridurre il gettito fiscale e di scoraggiare l’offerta di lavoro femminile.

Aggiornamenti: Ma la previdenza sociale non sempre scoraggia il lavoro di Alessandro Cigno; Tommaso Monacelli commenta il nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce.
Come cambia la geografia degli investimenti internazionali di Andrea Goldstein. Rimedi contro la psicosi da aviaria di Marcello Basili e Maurizio Franzini.

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