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Categoria: Il Punto Pagina 146 di 153

Sommario 9 Marzo 2003

Da un eccesso all’altro. Dopo l’indignazione popolare contro i presunti responsabili dei crac finanziari, qualcuno oggi sembra temere un eccessivo rigore. È necessario resistere a queste pressioni. Già in passato la Consob si era vista negare i necessari strumenti. E le pene possono essere comminate solo se il reato è ben definito. Il disegno di legge governativo prevede invece una responsabilità penale per un “evento non voluto”, il che è del tutto estraneo al nostro ordinamento. Anche di questo discuteremo in un incontro il 31 marzo nel pomeriggio presso il Senato della Repubblica.
Torna d’attualità la riforma della giustizia. Al di là di paradossi, è importante evitare che l’appello duplichi il giudizio di primo grado; sarebbe più efficiente un appello che guardi a vizi di procedura. Le esperienze estere nei paesi di common law aiutano a focalizzare il dibattito. Servono più risorse per la giustizia? In realtà il numero di magistrati è aumentato, ma senza grandi risultati. Il vero problema è non premiare la litigiosità.

Sommario 4 marzo 2004

Torniamo sullo stato dei conti pubblici, alla luce dei dati appresi nellÂ’ultima settimana. Nel 2003 sono aumentate le spese, al netto degli interessi, e si sono ridotte le entrate. Prima di parlare di riduzioni delle imposte, il Governo dovrebbe allora chiarire quali spese intende tagliare. Altrimenti si alimenta solo lÂ’incertezza.
Anche nel 2004 si pensa di fare affidamento su entrate straordinarie. Dal concordato preventivo sperimentale ci si attendono 3,6 miliardi di euro. Sarà così? Finora le adesioni non sono state numerose e si parla di una proroga del termine, che rischierebbe di trasformare il concordato in un nuovo condono.
Abbiamo in questi giorni scoperto anche che il debito pubblico è più alto. Cosa c’è dietro il nuovo scontro fra Tesoro e Banca d’Italia? Un nuovo episodio della faida fra le due istituzioni o un serio problema di trasparenza dei conti pubblici?
Infine, si apprende che l’8 per mille a favore della Chiesa cattolica non è in discussione. E quello per le finalità umanitarie dello Stato?

Sommario 1 marzo 2004

L’economia italiana continua a perdere colpi. La poca crescita del 2003 è dovuta esclusivamente a scorte e spesa pubblica, in assenza delle quali si sarebbe registrata una forte recessione. Preoccupano soprattutto le prospettive per il 2004, con un’economia appesantita dalle scorte e in cui calano ulteriormente la fiducia dei consumatori e le esportazioni. La ripresa dellÂ’economia mondiale potrebbe non bastare. Migliori sono i dati di finanza pubblica. Il conseguimento dellÂ’obbiettivo di disavanzo è però funzione di misure una tantum quali condoni e cartolarizzazioni. E sull’efficacia di queste ultime come strumento per accelerare le vendite di immobili pubblici i dubbi sono sempre più diffusi. Lo Stato, infatti, è costretto a vendere immobili a se stesso. E anche questa misura rischia di non essere sufficiente. Sembra inevitabile il ricorso a un prestito ponte garantito dallo Stato.

Anche la vicenda del calcio, con le perquisizioni condotte dalla guardia di finanza, dimostra che operazioni meramente contabili non possono risanare i bilanci. Servono misure strutturali, volte a ridurre i costi, accrescere i ricavi e, perché no, regole contabili che impongano vincoli stringenti ai bilanci societari.

Sommario 26 febbraio 2004

Il sistema industriale italiano è sempre più in difficoltà. Ma di fronte al disastro dell’Alitalia, riemergono soprattutto le tentazioni colbertiste del Governo, che non parla più di privatizzazioni (che fine hanno fatto le promesse del primo Dpef?) e che dimentica le liberalizzazioni (dei servizi aeroportuali, ad esempio).
In risposta alla crisi della siderurgia a Terni, l’esecutivo è più pronto a criticare l’investitore estero (peraltro non privo di colpe) che a riflettere sul fatto che le mancate liberalizzazioni continuano a scoraggiare le imprese estere dall’investire in Italia. Deludenti i dati della bilancia commerciale. Importante
aiutare il sistema di medie e piccole imprese ad affrontare le sfide dellÂ’internazionalizzazione. Ma nelle norme della Finanziaria manca un progetto complessivo.
Più articolata la proposta dell’opposizione che inciampa però nel meccanismo di copertura e cede inopinatamente alle tentazioni del “fully made in Italy”. Perché non istituire invece un “made in EU”?. È nelle sedi internazionali che si deve operare se si vogliono veramente proteggere le produzioni italiane contro le falsificazioni.

Sommario 24 febbraio 2004

Torniamo ad occuparci del disegno di legge governativo di tutela del risparmio.  Troppe le omissioni, una semplificazione delle authority solo virtuale, mentre è forte il rischio che, con ulteriori compromessi, ne venga fuori un pateracchio. Speriamo nel dibattito parlamentare, cui cercheremo di contribuire organizzando un incontro su questi temi.  Presto maggiori notizie in merito.

Pensioni. Abbiamo mostrato che partendo subito si potrebbe fare una riforma equa ed efficace.  Ci chiediamo perchè si aspetti allora fino al 2008 prima di intervenire. Forse per il veto di un componente della coalizione?

L’amministrazione Bush tiene nascosto un rapporto sull’effetto serra elaborato dal Pentagono.  A quanto pare,  non si vuole l’ambiente nella campagna elettorale. Bene che in Europa ci si prepari alle elezioni diversamente.  Senza una forte iniziativa del Vecchio Continente sul controllo delle emissioni, si rischia infatti un nuovo stallo della trattativa sul Protocollo di Kyoto. E non è affatto detto che il controllo delle emissioni riduca la crescita.  Mentre la mancata tutela dell’ambiente riduce sicuramente il nostro benessere.  Dovremmo avere qualche indicatore dei danni all’ambiente nella contabilità nazionale.

Sommario 19 febbraio 2004

Per contribuire al confronto sulla riforma delle pensioni, forniamo una stima dei risparmi ottenibili con la nuova proposta di riforma previdenziale presentata dal Governo alle parti sociali.  Si è lontani dall’obiettivo di ridurre la spesa di uno 0,7% del Pil, ma rimane un forte inasprimento dei trattamenti a partire dal 2008.  Se non è uno scalone, non è neanche uno scalino. 

Il tema dellÂ’immigrazione continua a far discutere. Negli Stati Uniti Bush presenta una nuova proposta che apre le porte del mercato del lavoro americano ai lavoratori stagionali. A essere spiazzato da tale proposta è proprio il partito repubblicano. Ventata liberalizzatrice o manovra elettorale? In Inghilterra, Blair deve fare marcia indietro sulla proposta di chiudere le frontiere ai lavoratori dellÂ’est europeo per un periodo di 7 anni. Nel resto d’Europa si discute quali regole adottare nei confronti dei cittadini dei nuovi membri dell’Unione. E in Italia? Tutto tace.  Se non decidiamo altrimenti nelle prossime settimane, finiremo per chiudere la porta in faccia ai nuovi cittadini dell’Unione per almeno 2 anni, privandoci di una forza lavoro assai ben istruita, che arriverebbe proprio nelle regioni in cui vi è maggiore carenza di lavoratori.  Sono al massimo 40.000 i lavoratori che potrebbero arrivare dai nuovi paesi dell’Unione, secondo le nostre stime.

Abbiamo superato la quota dei 14.000 iscritti alla newsletter. Ringraziamo tutti i nostri lettori per il loro sostegno.

sommario 17 febbraio 2004

Un rapporto di un gruppo internazionale di esperti  contiene nove raccomandazioni per controllare i conflitti di interesse nelle attività finanziarie, alla luce dei casi Enron e Parmalat. Comportano tutte un aumento degli obblighi di trasparenza e modifiche delle regole che governano le certificazioni, il loro uso e le sanzioni. Nessuna di queste raccomandazioni è stata raccolta nel disegno di legge sulla tutela del risparmio presentato dal Governo, ove non vi è traccia di norme mirate a regolare il conflitto di interesse di amministratori, sindaci e banche. Così non si tutela il risparmio. Inviteremo gli estensori del rapporto a Roma, durante il dibattito parlamentare. Ma forse la parte più deludente del progetto di legge sulla tutela del risparmio consiste nel tentativo di recuperare al controllo governativo la vigilanza, che dovrebbe invece rimanere di esclusiva pertinenza delle Autorità, di cui occorre definire con precisione competenze e poteri, rendendo al contempo più trasparenti le strutture di governance e i processi decisionali. Anche perché la Consob ha sovente interpretato in forma troppo notarile l’attività di vigilanza sulle società quotate e sui revisori. Perché questa possa trasformarsi in un temibile ufficio ispettivo non basta una legge, serve piuttosto un radicale cambio di mentalità nella struttura.

LÂ’attuale Presidente della borsa elettrica italiana invia una lettera al Wall Street Journal, con una serie di “distrazioni” che è opportuno correggere. Curiosa interpretazione, comunque, del proprio ruolo istituzionale. Infine poniamo una domanda ai banchieri italiani su cui ci piacerebbe avere una risposta.

Sommario 12 Febbraio 2004

La riforma previdenziale annunciata dal Presidente del Consiglio, nel suo intervento a reti unificate del 29 settembre scorso perde pezzi e procede di rinvio in rinvio. Anche perché l’accordo nella maggioranza sembra legato alla realizzazione di condizioni tra di loro incompatibili: con le nuove quote di età e anzianità contributiva (chieste da AN e UDC in Senato) e intervenendo dopo il 2008 (come imposto dalla Lega), non è possibile raggiungere lo 0,7 per cento di risparmi sul PIL su cui sui è impegnato il Ministro dell’Economia, Tremonti, al G7. 
Bene che si pensi di stralciare dal provvedimento la decontribuzione per i nuovi assunti a parità di trattamenti.  Darebbe un colpo al cuore al principio contributivo, secondo cui si riceve in base a quanto si versa.  E’ il principio responsabilizzante introdotto dalle riforme degli anni ’90.  L’ostinazione con cui il vertice Confindustria richiede la decontribuzione si spiega solo con la miopia di cui ha dato prova la sua attuale leadership.

Sommario 10 febbraio 2004

E’ innegabile: l’inflazione ha registrato un’impennata dal 2000 in poi. Ma l’euro non c’entra, se non in misura del tutto marginale. Per riportare l’inflazione in linea con la media europea ed evitare un’ulteriore erosione di competitività della nostra economia ci vuole più concorrenza, un obiettivo che purtroppo non sembra più rientrare nelle priorità dell’esecutivo. Chi oggi gestisce la politica economica del paese dovrebbe quanto meno smettere di terrorizzare i consumatori attribuendo alla moneta unica colpe e sciagure fantomatiche, un atteggiamento che stride con l’ottimismo di facciata sulle condizioni della nostra economia. E che rischia di deprimere ulteriormente i consumi: il teurorismo può avere, in effetti, provocato un calo degli acquisti.
E’ diventato di moda sparare a zero sull’Istat. Meglio aiutare il nostro istituto di statistica a migliorare la qualità dei dati disponibili e la loro diffusione, contemperando le esigenze della privacy con quelle della ricerca. Continua il nostro viaggio tra le statistiche che non sono disponibili in Italia: parliamo di dati sull’inserimento professionale dei laureati. Fondamentali per valutare come funziona il nostro sistema educativo.

Sommario 5 febbraio

Come promesso e in previsione di un dibattito parlamentare che si annuncia tutt’altro che rituale, cominciamo ad analizzare il disegno di legge sulla tutela del risparmio varato martedì 3 febbraio dal Governo. Il ddl in verità si occupa più di riordino delle authority che di tutela del risparmio. Niente sulla governance di banche e imprese, niente sulla disclosure e qualità dei bilanci. Certo alcune materie possono essere regolate da codici di autodisciplina, ma utile chiederne comunque per legge la definizione, dando un tempo limite per adottarli. In assenza dei codici o della loro applicazione, si potrà procedere imponendo norme restrittive. Ma anche sulle authority c’è molta confusione. Perché non affidare esplicitamente la concorrenza nel sistema bancario all’antitrust? Bene invece tenere separata la vigilanza dei fondi pensione da quella degli intermediari finanziari. Altrimenti si produrrebbe uno stridente conflitto di interessi.

E poiché le buone letture sollevano lo spirito e aiutano a capire come va il mondo, vi proponiamo alcuni libri, classici compresi, per decifrare gli ultimi scandali finanziari, non solo italiani.

In una lettera aperta al Governo alcuni giovani economisti italiani all’estero prendono posizione sulla riforma dello stato giuridico dei docenti universitari.

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