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Il Punto

Esce finalmente la legge di stabilità, con tanti dettagli che commenteremo uno a uno nelle prossime settimane. Fuori dalla “finanziaria” rimane la Buona scuola dove si prevede un bonus per i docenti meritevoli, oggi mortificati dal non vedere riconosciuta la loro professionalità. Il criterio scelto – quello di offrire incentivi monetari individuali – è però una pezza peggiore del buco perché inevitabilmente influenzato da elementi soggettivi dei valutatori.
È arrivata in Italia Netflix, società di video on demand venduti via internet a 63 milioni di abbonati che negli Usa sta sbaragliando le pay tv tradizionali. Qui darà probabilmente una spinta allo sviluppo della banda ultra-larga. E una scossa salutare alla concorrenza. Perché il broadcasting non è più quello di una volta.
Addebitare il canone Rai insieme al costo dell’elettricità sniderà un bel po’ di evasori. Al costo di complicare ancora la lettura della bolletta, già oggi gravata da aiuti alle fonti rinnovabili e altri oneri di sistema. Un cattivo servizio alla trasparenza delle tariffe.
Ogni metodo forzoso di riduzione dell’uso del contante per combattere l’evasione fiscale prefigura uno stato “grande fratello” che invade le vite dei cittadini. Almeno lo si può disegnare come un meccanismo premiale, di detassazione. Continuiamo il confronto su un tema sensibile per la giustizia fiscale e per le libertà individuali.
Se un comune dà l’allacciamento all’acquedotto agli inquilini che occupano abusivamente una casa popolare o accetta che vi stabiliscano la loro residenza anagrafica, ne va di mezzo il sindaco che può dover rispondere di abuso d’ufficio. Forse vanno riscritte le norme del 2014 sull’emergenza abitativa.

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A leggere le tabelle della legge di Stabilità il taglio delle tasse sembra di 22,8 miliardi. Ma a ben guardare, tolti i mancati aumenti di Iva e accise, il vero taglio è di 3 miliardi, pari a un modesto 0,2 per cento del Pil. Rinviate al 2017 le clausole di salvaguardia e più corpose riduzioni di spesa, rimangono 14,6 miliardi di maggior deficit. Per combattere la povertà questa “Finanziaria” istituisce un fondo ad hoc di 600 milioni per il 2016 (su fino a 1 miliardo dal 2017). Ci vorrebbe dieci volte tanto. È però un aiuto concreto a 200 mila famiglie. Tra le misure della legge di Stabilità, l’innalzamento del limite all’uso del contante da mille a 3 mila euro. È vero che i pagamenti con bancomat, carte di credito e debito hanno costi ancora troppo alti. Ma la tracciabilità, anche di somme modeste, rimane fondamentale per battere l’evasione fiscale.
Con l’attuazione della riforma fiscale le imprese possono finalmente sottoporre all’amministrazione tributaria i dubbi interpretativi sulle tasse che intralciano la vita delle aziende e ottenere risposte vincolanti per il fisco stesso. Entro tempi certi ma ancora molto lunghi. Un piccolo passo per migliorare la competitività del paese.
Il problema industriale del Sud è presto detto: salari simili a quelli del Nord accoppiati con una produttività del 10 per cento inferiore. Sullo sfondo i fattori che tengono bassa la qualità del lavoro nel Mezzogiorno e spiegano i divari: imprese troppo piccole e attive nel sommerso, domanda interna e credito insufficienti.
 

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Arriva la legge di Stabilità. Per ora non un testo, ma slide colorate, tweet e un comunicato stampa con qualche numero. Cominciamo a vedere il provvedimento sul part-time per i lavoratori vicini alla pensione. Un classico provvedimento “topolino”. Farà salire il costo del lavoro orario per le imprese e scardinerà il legame tra contributi versati e valore della pensione percepita. Rischia anche di essere molto costoso. E l’impianto generale della legge conferma quanto si temeva: qualche taglio di tasse non compensato da riduzioni di spesa. Con l’equilibrio dei conti rimandato a un futuro migliore che forse verrà o forse no, dipende dalla crescita dei prossimi anni e dal permanere di bassi tassi d’interesse sul debito pubblico. Tra gli altri provvedimenti, il canone Rai nella bolletta elettrica. L’idea (buona) è quella di far pagare quel 27 per cento di utenti che lo evade. La tecnologia consentirebbe però di addebitare in modo meno rudimentale il costo delle trasmissioni della tv pubblica a chi davvero ne fa uso.
Primo bilancio della Naspi, l’ammortizzatore sociale entrato in vigore nel maggio scorso. Se ne avvantaggiano i giovani che perdono l’occupazione, mentre ci rimettono coloro – come gli stagionali – che alternano frequentemente periodi di lavoro e non lavoro.
Un rapporto di cooperazione fisco-impresa basato su equità e trasparenza era tra le buone intenzioni della riforma fiscale. In pratica è stato istituito un regime sperimentale in cui solo pochissime grandi società collaborano con l’Agenzia delle entrate per ottenere una certezza fiscale preventiva. Se però ciò non accade, prevale comunque e ancora l’interesse dell’erario.
 

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Dai lavori in corso per definire la legge di stabilità emergono già chiare le linee generali: rimandato al futuro il pieno riequilibrio dei conti, con meno tasse e meno tagli di spesa, dunque più deficit. Tutte le caratteristiche di una manovra pre-elettorale.
“Il cambiamento siamo noi” recita senza autoironia la pubblicità di Poste Italiane che va in borsa. Sembra invece la solita minestra di una privatizzazione accompagnata da provvedimenti che perpetuano le nicchie di monopolio. Alla faccia della concorrenza e dei cittadini che – alla fine – pagano.
Per l’economia il Nobel 2015 va ad Angus Deaton. Un economista e statistico completo che ha spiegato una cosa ovvia per tutti ma non per la macroeconomia e cioè che non esiste “un” consumatore rappresentativo di tutti gli altri. Nei suoi lavori ha anche mostrato perché i consumi – specie quelli delle famiglie meno abbienti – non ripartono se le persone hanno paura del futuro. E ha enfatizzato come tra mancanza della salute e mancanza di reddito ci possa essere una relazione di concausa, soprattutto nei paesi più poveri.
Si discute alla Camera una riforma delle norme sulla cittadinanza che ne faciliti l’acquisizione per chi nasce in Italia da genitori stranieri o per chi arriva ancora minorenne. Una buona proposta con qualche ombra. Soprattutto sulla nozione di “residenza legale” e sulle barriere frapposte ai disabili.
Una riduzione delle cause civili del 20 per cento era la previsione del Guardasigilli Orlando in virtù della spinta alla mediazione extragiudiziale e allo scoraggiamento delle tattiche dilatorie nel processo. In effetti i risultati – anche se più lenti del previsto – stanno arrivando. Vale quindi la pena di rafforzare le nuove regole.

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Economie emergenti in rallentamento (con Brasile e Russia in recessione), Stati Uniti in crescita stabile sopra il 2,5 per cento e l’Europa in ripresa dell’1,5 solo grazie alla Bce. Per rafforzare la crescita ed evitare la stagnazione chi può permetterselo (Usa e Germania) dovrebbe investire in infrastrutture.
Ciò che pudicamente si definisce flessibilità in uscita è, più brutalmente, l’espulsione dalle aziende degli ultra-cinquantenni considerati vecchi o troppo cari. Fa comodo all’impresa e può interessare il lavoratore. Solleva però un problema complicato: di quanto dev’essere il taglio della sua pensione anticipata?
La frode commessa da Volkswagen manipolando i sistemi di disinquinamento sul suo motore diesel rivela un fallimento non solo della governance aziendale ma anche del sistema delle regole europee. Influenzato pesantemente dalle lobby delle grandi imprese. Però a questo punto ci si deve anche chiedere in parallelo se la regolazione delle emissioni non sia diventata eccessivamente restrittiva. Il dubbio è legittimo.
Stiamo per recepire nel sistema italiano le nuove regole sulle crisi bancarie. Principale novità, il bail-in che fa pagare le perdite della banca ai suoi azionisti e creditori senior, mentre i correntisti fino a 100 mila euro saranno risparmiati. In futuro dunque meno faville in borsa per i titoli bancari. Ma almeno si chiude l’epoca dei salvataggi di istituti di credito con soldi pubblici.

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Portandola in quotazione a New York, Fiat Chrysler cede la Ferrari ai propri azionisti. Senza però trattarli tutti allo stesso modo. Ce n’è uno – Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli – la cui quota, grazie al voto plurimo all’olandese, avrà il controllo di fatto del cavallino rampante. Nel capitalismo italiano, come sempre, le quote azionarie non si contano, si pesano.
All’ultimo momento, per fare cassa, è stata prorogata al 30 novembre la scadenza dell’adesione alla voluntary disclosure per l’emersione dei capitali all’estero. L’Agenzia delle entrate si è anche presa un anno in più per chiudere in modo tombale i dossier su attività e redditi oggetto della collaborazione volontaria. Lasciando fuori dalla sanatoria ciò che non è stato dichiarato.
Ancora una volta, dopo la strage in Oregon, Obama deve accettare la propria impotenza: una maggioranza di stati che costituiscono una minoranza della popolazione impedisce il controllo sul commercio delle armi. Una Lettera dagli Usa racconta perché è molto più facile vietare per legge il telemarketing.
Con i gravi incidenti di fine luglio, all’aeroporto di Fiumicino sono emerse carenze e trascuratezze dello scalo. Dove la società di gestione sfrutta in modo intensivo questa infrastruttura sottodimensionata, puntando al massimo profitto di breve periodo. Anche grazie a una regolazione distratta o accomodante.
A un anno e mezzo dalla soppressione delle province, solo tre o quattro regioni stanno dandosi da fare per assorbire le loro competenze. Ora una legge obbliga tutte a riorganizzare le funzioni degli enti aboliti.
Come sopravvivere alla guerra del vino in competizione con i nuovi paesi produttori, mentre crolla il consumo nell’Europa mediterranea? Gli elementi su cui impostare una buona strategia sono qualità, marketing, prezzi, cultura enologica, carichi fiscali, semplificazione della mappa dei vitigni.
A causa dei suoi impegni accademici, Nicola Persico ha deciso di lasciare l’impegno diretto nella redazione de lavoce.info. Ci ha promesso comunque la prosecuzione della sua collaborazione, dandocene subito prova. A Nicola il ringraziamento per quanto ha fatto per questo sito e l’augurio di buon lavoro da tutta la redazione. In parallelo, diamo il benvenuto in redazione ad Alessandro Lanza che i lettori già conoscono attraverso i suoi numerosi interventi e che si occuperà di mercati energetici e ambiente.

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La condanna in primo grado di Cimoli e altri tre amministratori colpisce i manager ritenuti responsabili del dissesto di Alitalia. Non i mandanti della sua scellerata gestione. Da individuare tra chi – nella politica e nel sindacato – ha utilizzato la società per interessi ben lontani da quelli aziendali.
A volte ritornano! È il caso del progetto faraonico del ponte sullo Stretto di Messina. Finito in soffitta, viene ora riproposto (in versione solo ferroviaria) dall’Ncd di Angelino Alfano “per far ripartire il Mezzogiorno”. Meno male che il ministro Delrio ha congelato il progetto: “Ci sono altre priorità”. Davvero.
Aumentare la produttività: è il mantra recitato da tutti. Serve a far crescere l’economia, si ripete. Ma, alla fine di una lunga recessione, vale esattamente il contrario: è la crescita della produzione alimentata dal rinnovato impulso di consumi e investimenti a favorire – almeno per un po’ – l’aumento della produttività.
Impietoso, l’algoritmo di Google suggerisce la parola “scandalo” quando si digita Volkswagen. È solo uno dei pesanti effetti collaterali che ricadono sulla casa automobilistica dopo i suoi imbrogli. La casa del maggiolone ha di fronte una strada tutta in salita per recuperare la fiducia di consumatori e investitori.
L’Europa è in ritardo nell’attuazione dell’accordo per la ripartizione dei rifugiati. Nel frattempo ha dichiarato guerra agli scafisti e concesso consistenti aiuti ai paesi vicini alla Siria che accolgono masse di profughi. È una Ue globale nella coltivazione dei suoi interessi ma che torna molto locale quando si tratta di diritti umani. Fermo restando che con i vari aspetti della globalizzazione bisogna fare i conti. Anche in Italia. Dobbiamo provare a integrare i nuovi arrivati con regole condivise. Ma non possiamo aspettarci che diventino “come noi” con uno schiocco delle dita. Cultura e religione d’origine contano. Per esempio, nella scelta delle donne se lavorare o curare la casa.
Una risposta di Giulio Formoso e Anna Maria Marata, autori di “Epatite C: quando la speranza ha un costo alto”, al commento di Alberto Donzelli
Come ogni anno, qualche avvicendamento negli incarichi de lavoce.info. Quest’anno le new entry sono tutte donne. Nel comitato di redazione Michele Pellizzari passa il testimone a Maria De Paola che va ad affiancare Angelo Baglioni, Massimo Bordignon, Francesco Daveri e Michele Polo. Alessandra Casarico assume la funzione di tesoriera.

Il Punto

Quella appena arrivata a compimento è una riforma fiscale poco ambiziosa. La legge delega mirava a più equità, certezza e semplificazione. Con i decreti attuativi l’equità è stata messa da parte stralciando la riforma del catasto, base di una tassazione immobiliare equilibrata. Risultati più concreti su certezza e semplificazione: migliora il dialogo tra stato e contribuente e si chiarisce meglio che cos’è elusione.
È servita quest’anno a risollevare il mercato del lavoro. Ora la decontribuzione dei contratti a tempo indeterminato verrà rinnovata ma non si sa come. Solo per il Sud? Solo per le donne? Per tutti, ma meno generosa? Di sicuro, per evitare il ritorno in auge del lavoro precario, deve rimanere un incentivo ad assunzioni senza limite di tempo. E conta anche che le politiche attive del lavoro non diventino uno spreco di risorse. In particolare il voucher di ricollocazione, introdotto dal Jobs act, destinato al reinserimento professionale di chi è stato licenziato. Si può prendere esempio dalla Lombardia, dove la Dote unica del lavoro (Dul) dà risultati misurabili e valutabili.
Grazie anche a Expo e al meteo, riparte il turismo in Italia. Di quanto cresca difficile a dirsi con precisione. Prendono sempre più piede forme alternative di prenotazione (attraverso siti internazionali), di alloggio (B&B, spesso non in regola), di trasporto (Blablacar, car sharing, Uber) che le statistiche faticano a rilevare.
Voci autorevoli (Amnesty, The Economist) suggeriscono di depenalizzare la prostituzione, anche per i clienti. In effetti una ricerca mostra che le politiche proibizioniste aumentano i rischi di chi vende prestazioni sessuali. E rende più difficile la lotta alla tratta e allo sfruttamento dei minori.
Spaventato dalle conseguenze economiche della secessione, una parte dell’elettorato moderato catalano ha voltato le spalle al fronte indipendentista. Una Lettera da Barcellona spiega che adesso diventa più facile un compromesso con Madrid.
Una precisazione di Stefano Sacchi e Filippo Taddei all’articolo di Vitalba Azzollini sui congedi parentali

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Quel che pensa la Fed è diventato un rebus. A inizio 2015 prometteva un rialzo dei tassi d’interesse entro fine anno, il che per ora non è successo. Ora la sua presidente Janet Yellen ribadisce l’impegno aggiungendo un “probabilmente”. Molti sospettano che stia cambiando idea. Non per la disoccupazione – che in Usa è già ai minimi – ma perché la preoccupa la crescita anemica dell’economia mondiale.
È a rischio la sopravvivenza della Volkswagen imbrogliona. Gli Stati Uniti la puniranno senza fare sconti. In Europa, accertate le frodi, la scelta sarà tra sanzionare un’impresa con manager senza scrupoli e preservare migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Dalla gestione di questo scandalo si capirà meglio come la Germania mette in pratica la morale del “chi sbaglia paga” quando il problema è nel cortile di casa. Per capire questa vicenda bisogna anche tener conto della forte diversità di regole in materia di emissioni tra Usa e Ue, più strette o più lasche a seconda del tipo di gas inquinante e del tipo di carburante. Conta poi la responsabilità del costruttore sull’inquinamento: anche dopo la vendita del veicolo in America, fino alla porta dell’autosalone in Europa. Le differenze verranno forse meno quando si concluderà il negoziato per la zona di libero scambio Ue-Usa (Ttip, Transatlantic trade and investment partnership). Tra le materie da armonizzare proprio i test di sicurezza, oltre a prevenzione sanitaria, investimenti e riconoscimento degli standard.
Il Fondo monetario ora usa il Pima – una combinazione di indicatori – per valutare la qualità degli investimenti pubblici. Uno strumento così servirebbe anche da noi dove i progetti infrastrutturali sono scelti secondo logiche politiche, con il correlato di lungaggini di realizzazione, corruzione e incremento dei costi in corso d’opera. Esempio di qualità trascurata, la gestione delle autostrade. Dove continuano le proroghe delle concessioni senza gara. Nel caso di quelle del Brennero e della Serenissima legittimo sospettare un mercanteggiamento con le regioni interessate per far passare il progetto della Valdastico Nord. Di incerta utilità e con effetti minimi sull’occupazione.
Una precisazione di Stefano Sacchi e Filippo Taddei all’articolo di Vitalba Azzollini sui congedi parentali
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. Si parlerà di riforme, agenda digitale, stagnazione secolare, disuguaglianze di genere e valutazione delle politiche. Vi aspettiamo!

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In Grecia Alexis Tsipras rivince le elezioni con gli stessi numeri di gennaio. Ma cambia il suo mandato elettorale. Ieri il rifiuto dell’austerità e della Troika, oggi l’impegno a rimanere nell’euro a qualunque costo. Con la messa in pratica del duro accordo di luglio con l’Europa: 86 miliardi in cambio di riforme e sacrifici.
Oltre ad affossare il federalismo, la prossima abolizione della Tasi sulla prima casa apre un problema tra i comuni e lo stato che rimborserà loro il mancato gettito. Le amministrazioni locali, infatti, possono aver applicato aliquote maggiori o aggiuntive. Come evitare che i sindaci più esosi si ritrovino avvantaggiati?
A 12 anni dalla sua approvazione si registra un vero flop della riforma che introduceva in Italia sistemi di corporate governance per le società quotate alternativi a quello tradizionalmente basato su Cda e collegio sindacale. Solo quattro hanno adottato il modello dualistico e due il monistico. Eppure il secondo (con amministratori che esprimono un comitato di gestione interno) è il più diffuso nelle economie avanzate.
Tra i decreti attuativi del Jobs act, quello che affronta la conciliazione lavoro-famiglia delle donne è ampiamente incompleto rispetto alla legge delega e con misure limitate al solo 2015. Così rischiamo di continuare a detenere il record del numero di neo-mamme che abbandonano il lavoro. Secondo i dati disponibili, durante la crisi il lavoro nero in Italia è aumentato del 3,9 per cento. Con grandi differenze regionali: giù al Centro-Nord e su (del 12,7 per cento!) al Sud, dove ha certamente attenuato gli effetti della recessione. Il pericolo è che informalità e illegalità diventino la porta d’ingresso obbligata nel mercato del lavoro.
Tecnologie dell’informazione e sfruttamento dei big data sono agli ultimi posti negli investimenti delle banche nel nostro paese. Ma la sfida competitiva degli sviluppi futuri del settore si gioca proprio su questo terreno. E sulla capacità di rafforzare le relazioni umane con i clienti.
Un commento di Alberto Donzelli all’articolo “Epatite C: quando la speranza ha un costo alto” di Giulio Formoso e Anna Maria Marata
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. Si parlerà di riforme, agenda digitale, stagnazione secolare, disuguaglianze di genere e valutazione delle politiche. Vi aspettiamo!

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