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Categoria: Il Punto Pagina 94 di 150

Il Punto

Le nuove unioni civili -quando riconosciute per legge- porteranno a un graduale progresso di civiltà per il nostro paese. Graduale perché almeno all’inizio le coppie gay da tutelare anche con il diritto alla reversibilità della pensione saranno poche e molto limitato sarà dunque il costo di tale tutela per l’Inps. Qualche calcolo tarato sul caso francese indica un onere a regime inferiore a un milione di euro. Parlando di previdenza, ha senso discutere di come agevolare i pre-pensionamenti e -insieme- di quanto innalzare l’età per la pensione di vecchiaia? Sì, se si vuole preservare l’equilibrio dei conti previdenziali ma anche salvaguardare l’esigenza delle imprese di allineare salari e produttività.
Dopo più di un anno di attesa presto sapremo quanto effettivamente pesa ciascun sindacato a livello nazionale e aziendale. Un accordo tra le parti sociali stabilisce infatti le regole su come si misura la rappresentatività e affida rilevazione e gestione dei dati all’Inps e -stranamente- al Cnel in via di abolizione. Tanti nodi ancora da chiarire, prima di tutto sull’efficacia parziale o universale dei contratti sindacali.
Al primo turno delle elezioni dipartimentali in Francia il Front national di Marine Le Pen si consolida come terzo polo politico. E potrebbe prima o poi prendere la Bastiglia. Vediamo qual è il suo programma economico: uscita dall’euro, protezionismo nazionalista e promesse sociali populiste.
Ancora nebbia fitta sul reale scopo dell’Opas su Rai way lanciata da Mediaset un mese fa. Sta alla Consob il potere (e l’obbligo) di una richiesta di chiarimento in merito a un’offerta di fatto irricevibile. La società delle torri tv -controllata dalla Rai al 65 per cento- è infatti soggetta a regole che ne vietano il passaggio in mano privata.
Utilissimo nella lotta contro il malaffare, il dipendente che segnala illeciti compiuti dalla propria istituzione o azienda non è uno che fa la spia ma una persona da proteggere contro eventuali ritorsioni. Per questo il decreto anticorruzione in dirittura d’arrivo tutelerà il whistleblowing. Un articolo che integra il nostro Dossier “Affari & mazzette”.

Il Punto

Dall’Expo al Mose, all’affaire Grandi opere, la corruzione fiorisce ovunque. Se non bastano le (troppe) cautele previste dalle norme sugli appalti pubblici, bisognerà dare all’Anac -l’autorità anti corruzione- il controllo preventivo sui progetti a rischio. L’allungamento dei tempi potrebbe essere gestito programmando meglio gli interventi. Un articolo e un Dossier con gli interventi pubblicati su lavoce.info.
Buona notizia: nel 2014 le emissioni di CO2 hanno smesso di crescere. Presto per dire se si tratta di uno stop permanente o transitorio. Ma i grandi inquinatori (Cina e Usa) stanno imparando a crescere con meno carbonio e migliorando l’efficienza energetica.
Con il disegno di legge “La buona scuola” tutto il potere va ai presidi, si dice. Rimangono però nel vago i criteri con cui i dirigenti scolastici saranno valutati. E non si capisce cosa accadrà agli insegnanti la cui performance deluda i loro capi istituto. Va bene che il ministero dia indirizzi all’autonomia scolastica, ma deve dire come.
Da quando ne ha parlato l’ex rettore di Harvard Larry Summers, tanti si sono chiesti come evitare il rischio di una stagnazione secolare causata dalla paura e dal troppo risparmio. Se davvero la crescita se ne è andata per sempre, una minor spesa statale potrebbe essere solo una prudente strategia di sopravvivenza.
L’idea di formare il Cda della Rai per sorteggio -come proposto dal M5s- non è così strana. La logica suggerisce che affidarsi all’estrazione a sorte cioè alla cieca fortuna ha un senso se è difficile valutare oggettivamente le alternative. Oppure se c’è un decisore astuto che ci vede troppo bene.
Sono in ritardo le banche italiane nell’utilizzo dei social network. Che rappresentano una miniera d’oro a cielo aperto se usati per sviluppare i servizi di home e mobile banking.

Il Punto

La Bce -dicono i trattati- non può essere cinghia di trasmissione di una politica nazionale che vorrebbe proteggere le proprie banche e fare deficit con i soldi di tutti. Ma in tempi di crisi i confini tra politica monetaria e fiscale diventano più labili. E ai mercati interessa solo che l’Eurozona riesca a far fronte a possibili crisi bancarie. Anche in Grecia.
Il premier vuole una nuova governance per la Rai. Bene che si ritrovi il senso di cos’è un servizio pubblico. Tenere le pressioni politiche fuori dalla porta, però, sarà un’illusione se la ristrutturazione dell’azienda non porterà a una sana gestione economica senza regali alla concorrenza.
Con la riforma del settore lo stato si riappropria delle competenze in materia di turismo. Finisce il caos delle politiche regionali, ognuna per proprio conto. Continua a mancare un referente centrale per promuovere il marchio Italia e una lista delle strutture ricettive integrata con i sistemi di valutazione privata online.
Con un dollaro in Venezuela si fa un pieno di benzina grazie alle sovvenzioni statali. Da noi un euro non basta per un litro. Con il calo del prezzo del petrolio le cose cambiano. I paesi produttori devono scegliere tra sussidi agli automobilisti e spesa sociale. Da noi c’è da coniugare il beneficio del petrolio basso con la green economy.
Ci stiamo tutti abituando a fare la nostra firma su tablet anziché sulla carta. Con vantaggi e risparmi per imprese e amministrazioni pubbliche. Che entrano in possesso dei nostri dati sensibili biometrici. Per questo il Garante della privacy è intervenuto dettando nuove regole.
I dati resi noti dall’Inps indicano che tra i pensionati con più di 79 anni il 53 per cento è iscritto a un sindacato. Tra quelli under 65 la quota scende a un terzo.

Il Punto

Con il disegno di legge sulla scuola, il Governo passa all’azione dopo i preannunci di settembre. Tre le proposte di sostanza: assunzione degli insegnanti precari, più potere di scelta ai dirigenti scolastici e -la vera rivoluzione- l’organico funzionale al posto di quello di diritto. Vediamo in dettaglio novità e ostacoli.
Grazie al Qe scendono i rendimenti sul debito pubblico italiano. Le casse dello stato risparmieranno nel solo 2015 circa 3 miliardi di interessi rispetto a quanto avrebbero dovuto sborsare ai tassi di un anno fa. Bene, a patto che questa boccata di ossigeno non mandi ancora una volta in soffitta la spending review.
Quando si prospettano liberalizzazioni nei trasporti c’è sempre chi paventa un calo della sicurezza. Si scrive sicurezza, si legge -oggi è il caso di taxi e porti- protezione di interessi particolari. I numeri degli incidenti dopo le grandi deregulation, però, dicono che le profezie di sventura non si sono avverate. Anzi.
Perché sono sempre più frequenti i disastri causati dalla pioggia? Non solo per la carenza di messa in sicurezza del territorio ma soprattutto perché stiamo stravolgendo il clima del pianeta con quasi 400 milioni di tonnellate di CO2 emesso ogni anno. Lo denunciano le agenzie specializzate, nell’indifferenza di molti.
Delle guerre e delle migrazioni che causano noi vediamo solo i barconi. Nel frattempo i movimenti di sunniti e sciiti, curdi e palestinesi stanno ridisegnando la geografia etnico-culturale e religiosa del Medio Oriente. Cerchiamo di capire come. Con una mappa sulla spesa per armamenti dei paesi coinvolti.
Un nuovo ingresso in redazione: Tommaso Monacelli, che i lettori de lavoce.info già conoscono attraverso numerosi suoi interventi. A Tommaso, che ci darà un contributo originale e di alto livello soprattutto nell’area dell’economia e politica monetaria, un caloroso benvenuto.

Il Punto

Sottocapitalizzate e schiave di fragili modelli di business inadatti alla competizione globale. Le stesse parole con cui si descrivono le piccole imprese del made in Italy fotografano anche la bancarotta del Parma Fc e i problemi economici e finanziari di molte società del calcio italiano. È ora che padroni e manager considerino le squadre come imprese che devono fare profitti.
Con il sospirato via al Quantitative easing, comincia una nuova era per l’Eurozona. In un Dossier i modi di attuazione, gli effetti e i rischi della nuova politica della Bce.
I dati del fondo per la cassa integrazione dei dipendenti Alitalia evidenziano che nel 2008 l’italianità della compagnia fu difesa -temporaneamente e a caro prezzo- anche con un balzello sui passeggeri degli scali italiani. La responsabilità è dei politici di allora e di una “banca di sistema” retta da un amministratore delegato oggi in politica.
Comuni, regioni, nuove città metropolitane e province in via di estinzione: agli enti locali la legge di Stabilità riduce del 6 per cento la capacità di spesa. Si va verso una riduzione del perimetro d’azione dello stato. I tagli, però, danno per scontato un riassetto del decentramento ancora in via di definizione.
È stimato in 6,7 miliardi il disavanzo dell’Inps a fine 2015. Il buco di bilancio non viene dalla gestione delle pensioni private (oggi in pareggio) ma dalle prestazioni assistenziali e dalla previdenza dei lavoratori pubblici (ex Inpdap). Il cui finanziamento ricade sui contribuenti anziché sulla Pa.
Ogni azienda può monitorare facilmente tutto il traffico dei suoi server in entrata e in uscita. Ma Statuto dei lavoratori e codice della privacy le vietano il controllo di come i dipendenti usano il computer. Tra i decreti delegati del Jobs act ci sarà la riscrittura delle norme su questa delicata materia.

Il Punto

L’8 marzo è il giorno dell’anno in cui si registra la persistenza del divario di genere in Italia. Ma stavolta qualcosa si muove. Nei primi decreti del Jobs act migliorano le regole per i genitori che lavorano e nasce una norma a favore delle vittime di violenza di genere. La legge sulle quote rosa ha iniziato a scalfire il soffitto di cristallo che tiene le donne fuori dalle stanze dei bottoni. E così la rappresentanza femminile nei ruoli di vertice delle società quotate e a controllo pubblico è ora al 23 per cento. In un Dossier gli interventi più recenti sui temi di genere. L’8 marzo viene anche per donne e uomini stranieri in Italia. Nella varietà della composizione per genere dei loro gruppi nazionali, la componente femminile sfiora l’80 per cento per l’Ucraina e scende sotto al 30 per l’Egitto. Come leggere questi numeri e quali novità implicano sul lavoro e nelle famiglie. Qualcosa si muove anche nei carichi di lavoro familiare. Anche se il “modello scandinavo” è per ora lontano anni luce, i nuovi padri dedicano tempo ed energie ai figli e al lavoro domestico quanto le mamme tradizionali. Le politiche per la famiglia possono dare un contributo.
Lunedì 9 marzo parte il Quantitative easing della Bce, il cui effetto positivo si è già in parte tradotto in tassi più bassi sui mercati. Vediamo come funziona la cinghia di trasmissione tra tassi e consumi, il possibile danno collaterale di una bolla speculativa, il “fattore Piketty” e ciò che potrebbe andare storto.
Siamo il fanalino di coda, tra i grandi paesi europei, nel numero di laureati. E con la crisi le iscrizioni all’università sono diminuite. Soprattutto di studenti meridionali. Vediamo i dati e la loro analisi.

Il Punto

Sembra ripartire una stagione di privatizzazioni. Da Ferrovie a Poste italiane, da Enel alle società del capitalismo municipale come A2a, qualcosa si muove. Un po’ per far spazio al mercato. Ma c’è anche l’impegno del governo con la Ue a incassare annualmente lo 0,7 per cento del Pil nel 2014-17 dalla vendita di asset pubblici. Nel frattempo si fatica a capire il senso economico dell’offerta di Mediaset su Rai way, controllata dalla Rai al 65 per cento e soggetta a regole che ne impediscono il passaggio in mano privata.
Causa colpevoli ritardi e incidenti di percorso (la cosiddetta norma salva-Berlusconi sui reati tributari), il governo avrà altri sei mesi di tempo per l’attuazione della delega per la riforma fiscale. Finora si è proceduto in ordine sparso, con l’emanazione di tre decreti e qualche misura inserita nella legge di Stabilità. Parlando di fisco, nessuno dubita che ci sia da razionalizzare la progressività dell’Irpef. Un modo è quello di ridurre le detrazioni familiari per chi ha redditi bassi, dandogli in cambio un trasferimento basato sulla prova della loro indigenza.
Ora che la Commissione europea ha messo nero su bianco i margini di flessibilità verso gli stati Ue in recessione, è ancora più importante valutare con precisione il potenziale di crescita di un paese. Ecco le istruzioni per la stima dell’output gap da cui tanto dipende il giudizio della Ue sui nostri conti pubblici. Convince poco il piano Juncker di investimenti per l’Europa. Con ottimismo si spera di trasformare i 21 miliardi messi a disposizione da Ue e Bei in 315 miliardi di investimenti. Ma è dubbio che i beneficiari possano essere i paesi in crisi e non quelli con i conti pubblici più in ordine.
Un nuovo ingresso in redazione: Vincenzo Galasso che i lettori de lavoce.info già conoscono attraverso numerosi suoi interventi. A Vincenzo, che ci darà un contributo originale e di alto livello soprattutto nell’area dei sistemi pensionistici, un caloroso benvenuto.

Il Punto

Opa sulle torri Rai e Rcs libri in Mondadori: due operazioni industriali targate Mediaset che, se attuate, ridurrebbero la concorrenza e il pluralismo nell’informazione e nella cultura. Rischi forse evitabili. Tenendo gli utilizzatori del segnale Tv (Rai e Mediaset) fuori dal capitale della società che gestisce la rete. E imponendo a Rcs e Mondadori di sfrondare i loro bouquet di case editrici.
L’estensione a giugno del prestito europeo alla Grecia porta sollievo ma anche nuovi dilemmi al governo Tsipras. Per marzo in arrivo pressanti scadenze finanziarie rese più drammatiche dal pessimo andamento delle entrate tra fine 2014 e inizio 2015. Lo spettro di conti pubblici greci di nuovo fuori controllo.
Ora che parte il Quantitative easing all’europea, la riforma dell’azionariato della Banca d’Italia del 2013 rischia di avere conseguenze destabilizzanti. Un vero grattacapo per il governatore Ignazio Visco. Vediamo perché.
Abbiamo raccolto in un nuovo Dossier il confronto tra diversi autori sul Jobs act pubblicato su lavoce.info. In più, un commento di Ugo Trivellato a “Il contratto a tutele crescenti è legge. È una buona notizia?” di Pietro Garibaldi e a ”La povertà continua a non essere in agenda” di Chiara Saraceno. Ci chiediamo anche come evitare che i precari di oggi diventino pensionati precari domani. Una risposta può essere il rilancio della previdenza complementare alimentata dal Tfr con incentivi ad hoc.
Il disegno di legge sulla concorrenza tocca notai, avvocati e farmacisti ma lascia ampia discrezionalità agli ordini professionali. Solo un piccolo passo avanti, almeno da approvare presto.
La redazione festeggia la nascita del figlio dell’amico e collega Gilberto Turati e di Serena. Benvenuto Filippo!

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Il Punto

Proposta per la prima volta sulle pagine de lavoce.info, l’idea del contratto a tutele crescenti è diventata legge dello stato. L’efficacia della riforma sarà misurata in termini di riduzione della precarietà. Un risultato non scontato, su cui pesano alcuni errori d’impostazione. Il Jobs act -da completare nei prossimi mesi- mira anche a far emergere le finte partite Iva e i contratti a progetto che ingrossano le fila del precariato. Facciamo i conti per scoprire quali e quanti sono i collaboratori che potranno diventare subordinati. Anche ricorrendo in tribunale.
Sette le aree toccate dal Disegno di legge sulla concorrenza: assicurazioni, comunicazioni, poste, energia, banche, professioni e salute. Provvedimenti specifici e necessari per modernizzare l’Italia. Esclusi ingiustamente taxi, farmacie, servizi pubblici locali e ferrovie. Mentre le categorie colpite torneranno alla carica in Parlamento.
A che punto sono le riforme istituzionali? Con l’approvazione dell’Italicum, nuova legge elettorale per la Camera, andrà in soffitta -senza rimpianti- il Porcellum. Ma la partita della riforma del Senato è ancora tutta da giocare. Sarà una procedura di modifica costituzionale lunga e complessa.
Da Bruxelles arriva un test di realtà per la Grecia, per il neo-premier Tsipras e per i suoi elettori. Il minimo di flessibilità ottenuta richiede di fare comunque le impopolari riforme richieste.
Il rischio di nuove crisi “di sistema” accresce i livelli di capitale che le banche dovrebbero tenere a riserva. Da calcoli fatti alla New York university si scopre che alcune grandi banche europee (anche italiane) sono molto esposte a questo tipo di rischio. Risultati molto diversi da quelli usciti dagli stress test della Bce.
Tra pochi giorni parte il Quantitative easing, la nuova strategia della Bce per aiutare la crescita. Vediamo la catena di effetti sull’economia italiana. Il Pil potrebbe salire dello 0,4 per cento già quest’anno.
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Il Punto

Ecco perché conviene sia alla Grecia sia al resto dei paesi euro arrivare a un accordo.
Dopo un anno di governo Renzi, tiriamo qualche somma. Proseguiamo il completamento dell’Orologio delle riforme, il nostro monitor dell’avanzamento dei vari provvedimenti. E verifichiamo a che punto è la rottamazione, l’idea del premier di mandare a casa i “mandarini” a capo dei ministeri. Su 118 posizioni che abbiamo censito, dai capi di gabinetto in giù, quattro quinti ricoprivano gli stessi o analoghi ruoli col precedente governo.
Mentre la Lega Nord di Salvini vuole darsi un profilo nazionale, in Lombardia si farà un referendum voluto dal governatore Maroni per chiedere ai cittadini se vogliono la regione un pochino più autonoma. Inutile e costoso. Anche con l’appoggio dei 5 Stelle.
La possibilità che l’Isis utilizzi gli sbarchi sulle nostre coste per fini terroristici è drammatizzata da una campagna mediatica ansiogena. Eppure qualcosa è cambiato da quando l’operazione Triton ha rimpiazzato la Mare nostrum. Bene ragionare pragmaticamente sulle possibili soluzioni a un grave problema.
Al via i primi decreti legislativi in attuazione della delega del Jobs act. Uno di questi regolamenta il lavoro a tempo indeterminato garantendo tutele crescenti con l’anzianità. La bozza che entra in Consiglio dei ministri è però incentrata sui licenziamenti.
Si fa presto a dire che il sistema pensionistico è diventato contributivo. In realtà la Gestione separata Inps non rispetta questo criterio su almeno tre punti. Generando sfiducia nei cittadini.
Ci sono capi azienda che guadagnano 80 volte di più dei loro impiegati. E ci sono amministratori indipendenti e sindaci di società che percepiscono compensi molto contenuti. Troppo modesti per remunerare un lavoro ben fatto e con responsabilità delicate.
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