Categoria: La parola ai numeri Pagina 24 di 30
In base ai dati del primo turno delle Primarie del centro sinistra, il grafico mostra la relazione tra la differenza di voti ottenuti da Bersani e Renzi provincia per provincia e il reddito pro-capite delle diverse province.
Fonte: Istat e www.primarieitaliabenecomune.it.
L’asse verticale mostra la differenza tra la percentuale di voti ottenuti da Bersani e quella di Renzi. Ad esempio se Bersani ha ottenuto il 46 per cento e Renzi il 36 per cento in una provincia, il “punto” assume valore 10, se Bersani ha ottenuto il 36 per cento e Renzi il 46 per cento, assume valore -10. L’asse orizzontale mostra il pil pro-capite medio negli anni 2000-2008.
Bersani sembra avere preso più voti di Renzi soprattutto nelle province più povere, forse perchè si è presentato come un candidato che non taglierà né spesa pubblica né tasse, in linea con quanto tipicamente dichiarato nei sondaggi dalle persone con reddito più basso. La relazione è forte: la linea rossa, che interpola i vari punti, ci dice che passando da una provincia con 25.000 euro di reddito pro capite a una con 20.000 euro, il vantaggio di Bersani nei confronti di Renzi sale da poco più del 2 per cento a quasi 12 punti percentuali.
Elaborazioni dati:Â Davide Malacrino
Il Pil (destagionalizzato, senza effetti di calendario e al netto dell’inflazione) è sceso dello 0,7 per cento nel secondo trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente. E’ la quarta diminuzione trimestrale consecutiva, e la terza dello stesso ordine di grandezza in termini percentuali. E’ un segno che la recessione, iniziata nel terzo trimestre 2011, continua purtroppo a mordere con identica intensità . Rispetto al secondo trimestre 2011 (l’ultimo trimestre di crescita positiva), il Pil del secondo trimestre 2012 è diminuito del 2,5 per cento.