Fonte: Banca d’Italia. Elaborazione dati a cura di Filippo Teoldi
Categoria: Rubriche Pagina 182 di 256
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Per la Commissione europea la legge di stabilità non permette di rispettare le regole del patto di stabilità e crescita. Il problema è il debito e non il deficit. Facendo vere privatizzazioni avremo più flessibilità nel gestire il disavanzo.
La Camera dei deputati offre, una volta di più, un pessimo esempio agli italiani. Spende più delle proprie dotazioni, esaurendo il fondo che paga le indennità di fine rapporto. Alla fine dovrà, come sempre, intervenire il contribuente per ripianare il debito che si sta accumulando. Ma la pazienza dei contribuenti rispetto a una classe politica che non sa ridurre i propri costi ha un limite.
Nessuno parla più dei problemi che hanno portato a tragedie come Lampedusa. Bisogna cambiare le politiche d’asilo che oggi permettono di fare domanda solo a chi arriva da noi rischiando la propria vita. E capire che l’Europa ci aiuterà se avremo politiche più sostenibili e trasparenti sull’immigrazione economica.
Luigi Spaventa è scomparso meno di un anno fa e oggi un libro ricorda la sua storia di economista civile, divisa tra impegno accademico, politico e istituzionale.
Un commento di Giorgio Ragazzi all’articolo di Roberto Perotti “La Camera costa due volte e mezzo i Comuni britannici”
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Esce nelle librerie “Luigi Spaventa, un economista civile”. Per ricordare il grande economista a quasi un anno dalla scomparsa. E per ripercorrere una storia eccezionale, divisa tra impegno accademico, politico, istituzionale e gli affetti. Pubblichiamo qui l’introduzione.
Dopo più di 20 anni di tentativi di riforma costituzionale, il Parlamento ci riprova, e mentre la scena viene occupata dagli inconcludenti temi della riforma elettorale e della forma di governo, sullo sfondo resta la questione della Pubblica Amministrazione.
Dopo l’analisi dei conti di Montecitorio, ecco la seconda puntata della nostra inchiesta sui costi della pubblica amministrazione. Questa volta andiamo a vedere come la Corte Costituzionale spende i soldi dei contribuenti. Male, a cominciare dagli stipendi d’oro ai giudici: circa tre volte quelli dei loro colleghi degli Stati Uniti. E ci sono molti altri pagamenti in natura assai poco trasparenti per una istituzione che dovrebbe essere cristallina.
Bene il taglio dei tassi della Bce. Ma la riduzione non serve ad allontanare lo spettro della deflazione. Perché il vero tasso che conta per l’allentamento della stretta creditizia è l’overnight sul mercato interbancario, cioè il vero costo della liquidità. E lo fissa il mercato.
Mentre Twitter quotata in borsa fa scintille, si diffonde sempre più questo strumento di comunicazione nella politica italiana. Vediamo quali partiti lo usano in modo più efficace.
Si continua a parlare con grossolanità di interventi sulle pensioni in essere, argomento molto delicato, facendo tra l’altro riferimento agli importi delle pensioni e non a quanto ricevuto complessivamente dai diversi pensionati. Pubblichiamo una tabella utile quanto meno a una discussione più informata.
Siamo sicuri che la vendita delle partecipazioni dello stato nelle imprese quotate contribuirebbe a ridurre il debito pubblico? Alcuni dati fanno riflettere. Apriamo il confronto.
Nei giorni scorsi si è tornato a parlare di pensioni d’oro. Grazie ai dati resi disponibili dall’Inps per il 2012, che riportiamo qui sotto e che mostrano il numero di pensionati e reddito medio per ben quarantotto scaglioni di reddito, abbiamo effettuato alcune simulazioni di massima sugli effetti di un contributo di questo tipo. A titolo d’esempio, consideriamo tre scenari. Sono solo simulazioni, ma qualunque dibattito politico dovrebbe partire da questi dati.
Tre decenni dentro PosteItaliane non mi aiutano a capire il senso dell’investimento di quei 75 milioni in Alitalia, anzi, sbaglierò mi fanno concludere che è una scelta sbagliata, o, per lo meno non la migliore, perché?
La prima puntata della nostra inchiesta sui costi della politica ha suscitato una reazione scomposta da parte dell’on. Paolo Fontanelli, questore della Camera, e dell’ufficio stampa di Montecitorio. Le pubblichiamo assieme a una nostra replica in cui confermiamo parola per parola quanto abbiamo scritto. L’on. Fontanelli si rassegni: guadagna davvero troppo. Prossima puntata sabato 9: un faro sui conti della Corte costituzionale.
Finalmente la Banca centrale europea ha abbassato i tassi. Una misura che dovrebbe aiutare la ripresa nell’Eurozona e allontanare il rischio di deflazione. Ma non basterà a risolvere il problema dell’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese nelle nazioni della crisi del debito. Anche perchè i paesi reagiscono in modo diverso alla politica monetaria della Bce.
Due sono i metodi utilizzati per valutare la qualità della ricerca: indicatori bibliometrici e referaggi (peer review). I secondi sono costosi e richiedono tempo. Fortunatamente la valutazione della qualità della ricerca ha rivelato che i due metodi arrivano a risultati molto simili.
Hanno chiamato la Tasi “service tax”, ma non è una vera service tax e ha effetti regressivi che ora si cerca di correggere attraverso una detrazione. Diventa così una patrimoniale con in più una penalizzazione per gli inquilini. Tanto valeva la pena tenerci l’Imu.
Potenziare l’interconnessione dell’elettricità tra la Sicilia e l’Italia continentale è un obiettivo infrastrutturale da sempre promesso e mai realizzato. Sotto c’è una storia di differenze tariffarie.
Silenziosamente, tra gli immigrati si sta affermando un gruppo particolarmente bene accetto alla società. Sono le persone (per lo più donne) che lavorano come badanti, baby sitter, colf. Sono 1,6 milioni e suppliscono alle carenze del nostro sistema di welfare.
I contenuti della nostra inchiesta “Spendere meno, si può” sono oggetto di rettifica da parte della Camera. Pubblichiamo la lettera dell’Istituzione e la replica dell’autore.
Stipendi dei parlamentari: un primato italiano
Di Giorgio Ragazzi
il 15/11/2013
in Commenti e repliche
L’Istat, sotto la guida di Giovannini, aveva avuto l’incarico, ai sensi di una legge voluta da Tremonti, di calcolare i livelli retributivi dei parlamentari dei paesi europei con l’intento di adeguare le remunerazioni dei nostri alla media europea.
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