Fin dal 1985, la maggior parte delle donazioni dell’8 per mille dell’Irpef è destinata alla Chiesa cattolica. Negli ultimi anni, però, il numero di cittadini che fa questa scelta è in calo, mentre aumenta il contributo indirizzato allo stato.
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L’estensione del green pass dà una spinta alla campagna vaccinale, ma resta da colmare il vuoto normativo relativo alle indennità per chi ha subito danni dalla somministrazione.
Con il Pnrr l’Italia si è impegnata ad adeguare agli standard europei le politiche attive del lavoro, rendendoleuniformi sul territorio. Ora che le prime scadenze si avvicinano, a che punto siamo? A fronte dell’emergenza sanitaria è aumentato considerevolmente l’intervento pubblico, ma non sempre le risorse sono andate a chi ne aveva realmente bisogno. E gli effetti sull’indebitamento rischiano di pesare. Una misura della disaffezione dei cittadini per la politica viene dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi: chi opta per il 2 per mille è un’esigua minoranza. E non vanno meglio le donazioni ai partiti.
Di fronte al moltiplicarsi delle valute alternative, le banche centrali corrono ai ripari, iniziando a studiare una propria moneta digitale. Quali i possibili vantaggi per i cittadini e quali le sfide per il sistema bancario?
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
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Nel 2014 solo 16.500 contribuenti hanno deciso di destinare il 2 per mille della loro Irpef a un partito politico, per un totale di circa 325mila euro. Il dato non sorprende più di tanto. La donazione individuale è bassa e i partiti non godono di molta popolarità. Spazio ai grandi finanziatori.