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Reddito di cittadinanza e povertà, legame da migliorare*

A un anno e mezzo dall’avvio del reddito di cittadinanza, sono in molti a chiedere un tagliando. Troppi i poveri esclusi dalla copertura e i non poveri che invece ne beneficiano. E spicca l’assenza di differenziazioni su base regionale.

Se anche il comune va a caccia di evasori

Nel 2009 è stata avviata un’azione di contrasto all’evasione basata sulla collaborazione tra Agenzia delle entrate e amministrazioni locali. Al di là degli importi recuperati, sono rilevanti gli effetti di “apprendimento” e di “deterrenza” che ha generato.

Dopo il pareggio Facebook-fisco, la partita continua

L’accordo tra Facebook e l’Agenzia delle entrate chiude il contenzioso italiano. Ma non risolve certo la questione di come tassare i redditi delle imprese digitali, sostanzialmente apolidi. Il punto di partenza potrebbe essere la direttiva Ue sulla base imponibile consolidata.

Reati tributari: non sempre punire di più è punire meglio

Si torna a parlare di modifiche dell’assetto penale tributario. Si andrebbe verso un inasprimento delle pene per rendere più efficace la lotta all’evasione. Nell’illusione che la sanzione penale incrementi di per sé la capacità dissuasiva del sistema.

Contro l’evasione è meglio l’accertamento

Nel 2016 l’attività di contrasto all’evasione dell’Agenzia delle entrate ha fatto recuperare 19 miliardi di gettito. Un risultato dovuto al successo della voluntary disclosure sui capitali all’estero. Ma gli effetti di strumenti più tradizionali, come l’accertamento, sono più persistenti.

Il Punto

Quanto scendono i costi della politica a seguito della riforma costituzionale oggetto del referendum del 4 dicembre? In un articolo precedente abbiamo stimato un totale di 161 milioni. In quello che pubblichiamo oggi il calcolo salirebbe fino a circa 500 milioni. Una bella differenza, su cui continueremo a discutere.
Con la riforma i consiglieri regionali e i sindaci avranno il Senato tutto per loro ma vedranno insieme sancito il processo di ri-centralizzazione già in atto. Alle regioni finanziariamente virtuose, però, lo stato potrà dare più autonomia rispetto alle altre. Sfuggono a questo principio (almeno temporaneamente) le regioni a statuto speciale e le province di Trento e Bolzano. Lì la riforma si applicherà solo dopo la modifica dei loro statuti, “d’intesa” con lo stato. Di fatto è un potere di veto sulle materie di loro competenza. Ingiustificato.
Cosa farà dei conti pubblici Donald Trump? Pare che “per rendere l’America di nuovo grande” il futuro presidente ricorra al taglio delle tasse, anche se non sono certo esclusi aumenti di spesa. In ogni caso, l’espansione sarà finanziata a debito nella speranza – tutta da dimostrare – che ciò rinvigorisca la crescita di lungo periodo. Il possibile mutamento di rotta dell’amministrazione Trump sull’ambiente ha trasformato la conferenza di Marrakech – in teoria un nuovo passo verso la riduzione delle emissioni di CO2 – in uno sterile esercizio. A una settimana dalla conclusione nessuno ricorda più nulla dei suoi risultati.
È legge il decreto fiscale che dovrebbe rafforzare la lotta all’evasione. Per ora, malgrado i 14,9 miliardi di riscossione record vantati dal premier, ci sono segni di indebolimento dell’attività, sia dal lato dei controlli che di quello degli incassi. A meno che non si classifichino come un successo i ritardati versamenti indotti dalla crisi.
È insufficiente a una vera trasparenza la tracciabilità dei pagamenti nei subappalti. Per ripulire il sottobosco in cui vegetano corruzione ed evasione occorre che la fattura elettronica sia imposta anche per i rapporti fra privati che riguardano le opere pubbliche. A cominciare dalla ricostruzione post-terremoto.

Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, e Stefano Gagliarducci, consigliere economico del Presidente del consiglio, entrambi nel Comitato strategico per il contrasto alla povertà educativa (il primo ne è presidente), commentano l’articolo di Martini, Romano e Trivellato “Se la valutazione si fa con i fichi secchi”.

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Il Punto

Lo “scudo” di 150 miliardi per le banche italiane servirà a poco. Si tratta di garanzie statali per l’emissione di nuove obbligazioni. Bisognerebbe invece svalutare i crediti in sofferenza per poi ricapitalizzare con contributo pubblico. Il che va bene per la Ue solo se alcune nostre banche escono male dagli stress test.
La politica post-Brexit nel Regno Unito è in confusione su tutti i fronti politici. Una cosa appare chiara a tutti: Bruxelles non concederà a Londra di scegliersi un’Europa à la carte. I principi di libertà di movimento di merci, servizi, capitali, e lavoro sono inscindibili. Tra i danni della Brexit, anche un probabile raffreddamento dei rapporti della Gran Bretagna con i cinesi. Preoccupati dalla volatilità dei cambi e dalla perdita di un alleato per il riconoscimento dello status di economia di mercato.
Se il nuovo Senato uscirà indenne dal referendum costituzionale d’autunno, risulterà svecchiato. Perché l’età minima per accedervi passerà da 40 a 18 anni. Inoltre sarà votato indirettamente da elettori più giovani. Il che – sulla carta – beneficerà il M5s, mentre il partito più penalizzato sarà il Pd.
Mentre il governo sta studiando una riorganizzazione di Agenzia delle entrate e di Equitalia, i nuovi compiti assegnati al fisco dalla mini-riforma avranno indubbiamente dei costi. Proprio quando è alle viste un taglio dell’Ires al 24 per cento. Come far stare insieme queste esigenze contrapposte?
Nelle recenti crisi bancarie i risparmiatori italiani sono stati scottati dal deficit di vigilanza sostanziale delle autorità ma anche dalla propria scarsa educazione finanziaria. Una ricerca dice che chi ne ha di meno, si rivolge meno ai consulenti finanziari. Chi ne ha di più spesso sbaglia per eccessiva fiducia in se stesso.

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Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “Le riforme fatte e quelle da fare”. Si terrà la mattina di mercoledì 14 settembre a Milano. SAVE THE DATE, dunque, vi aspettiamo!
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Un’Italia più competitiva? Investiamo nel fisco

Non bastano aliquote più basse per rendere il fisco un interlocutore positivo per il contribuente, specie quando si tratta di un’impresa. Servono risorse per permettere all’Agenzia delle entrate di adeguare la propria struttura ai nuovi compiti che le vengono richiesti. Dove trovare i soldi.

2015, odissea nel sito dell’Agenzia delle entrate

Compilare il modello 730 dovrebbe essere una procedura accessibile a un cittadino medio. Ma se un professore universitario di economia impiega cinque ore solo per accedere al “cassetto fiscale” individuale e leggere le informazioni preliminari, è evidente che qualcosa non funziona.

Voluntary disclosure in salsa italiana

La legge sulla collaborazione volontaria non riguarda solo chi detiene capitali all’estero in modo illegittimo, ma anche chi possiede in Italia patrimoni frutto di evasione fiscale. È una sanatoria accettabile sia dal punto di vista pratico sia sotto l’aspetto etico?

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