Hong Kong è cruciale per la Cina: è il pilastro del modello “un paese, due sistemi”. Per questo Pechino cerca di evitare una repressione autoritaria delle proteste. La destabilizzazione dell’ex protettorato britannico sarebbe pericolosa per tutti.
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L’economia cinese rallenta nel 2019, come era nelle previsioni del governo. La crescita acquista un ritmo più sostenibile, riducendo la probabilità di un crollo repentino. Ma neanche le autorità cinesi possono controllare i fattori esterni più insidiosi.
Il vertice di Osaka ha evitato un avvitarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, però non ha fatto alcun passo avanti su temi propri del G20 come la riforma del Wto. I due grandi si scambiano concessioni, ma tengono sotto scacco il resto del mondo.
Tra gli obiettivi principali del G20 di Osaka c’è la sopravvivenza del sistema multilaterale degli scambi. Ma proprio la rinuncia degli Stati Uniti a svolgere un ruolo guida può essere la spinta per arrivare a una riforma del Wto su base plurilaterale.
Finora i costi della guerra commerciale tra Usa e Cina sono stati pagati dalle famiglie e imprese statunitensi. Perché allora Trump persevera? Perché trae conclusioni sbagliate dai dati, ma anche per calcolo elettorale. Intanto, però, le borse calano.
La politica commerciale aggressiva degli Stati Uniti potrebbe far avvicinare Europa e Cina. Ma allo stesso tempo mette in luce la necessità di riaprire la discussione in sede Wto sul tema della concorrenza e con meno ipocrisie rispetto al passato.
La firma italiana al Memorandum of Understanding con la Cina ha mosso le acque anche in Europa. Si intravede ora la possibilità di quella posizione comune che finora è mancata, ma che è l’unica strada per ottenere risultati concreti e duraturi.
Donald Trump minaccia di alzare notevolmente i dazi sulle importazioni negli Usa di auto tedesche. Lo fa forse per imporre alla UE la firma al Ttip. Ma se le tariffe entrassero davvero in vigore le conseguenze sarebbero enormi per tutti, Italia compresa.
La crescita cinese si ferma al 6,5 per cento nel 2018. E gli effetti della guerra commerciale non si sono ancora fatti sentire. Il vero nodo sono gli alti livelli di indebitamento delle imprese. Ma le autorità non sembrano avere soluzioni adeguate.
Al G20 di Buenos Aires Usa e Cina hanno raggiunto un’intesa di massima per fermare l’escalation della guerra commerciale. È un accordo positivo nella forma e nella sostanza. Ma occorre proseguire e ridare un ruolo centrale alle istituzioni multilaterali.