Il nuovo governo tedesco ha grandi progetti per rispondere alle sfide dei prossimi anni. Servono però forti investimenti pubblici, che dovranno essere conciliati con la promessa di non aumentare le tasse. E c’è la pandemia a complicare tutto.
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Nel suo lungo cancellierato, Merkel ha preso decisioni importanti, che hanno segnato il corso dell’integrazione europea. Progressivamente si sono spostate verso l’interesse dell’Unione. Il risultato di una evoluzione dell’intero sistema politico tedesco?
Qualunque sia il risultato delle elezioni federali di domenica, Angela Merkel dopo oltre 15 anni non sarà più la cancelliera della Germania. Un bilancio della sua eredità politica ed economica. Le difficoltà finanziarie in cui versa Evergrande sono state paragonate alla vicenda Lehman Brothers. Ma lasciar fallire il più grande gruppo immobiliare cinese non è un’opzione percorribile per Pechino.
Come gestire la transizione post-Quota 100? Un’opzione potrebbe essere il ricalcolo della quota residua di pensione retributiva in cambio della possibilità di scegliere l’età di uscita. Nel rispetto dei più giovani. Per quanto riguarda i mutui le banche hanno rivisto i propri criteri di offerta, adeguandoli alla rischiosità della clientela. A farne le spese le opportunità di lavoratori a tempo indeterminato e autonomi.
Il Comune di Venezia si è spesso trovato a deliberare su questioni che interferiscono con gli interessi imprenditoriali del sindaco Brugnaro. Che fare per evitare che l’intera giunta sia condannata all’immobilità? Dopo la procedura d’infrazione aperta dalla Commissione Europea, anche il Consiglio di stato solleva dubbi sulla rendita di posizione dei concessionari balneari. La scomparsa delle spiagge libere intanto non si ferma.
Senza trascurare gli aspetti etici della questione, è legittimo che l’opinione pubblica si interroghi sul costo dell’immigrazione. Qual è l’impatto del fenomeno sulle casse dello stato? I risultati di un rapporto.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
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La Germania ha scelto un taglio temporaneo dell’Iva per stimolare la domanda aggregata. È una misura efficace e non convenzionale perché agisce direttamente sulle aspettative dei consumatori, senza il tramite di banche e imprese. È adatta anche all’Italia.
La Bce vara un piano straordinario da 750 miliardi. Funzionerà? Dipende dalla composizione degli acquisti di titoli di stato: dovrebbe andare incontro ai paesi con debiti più alti. Ma la vera svolta sarebbe svincolare il programma Omt dall’accesso al Mes.
Mentre a New York si svolge il vertice Onu sul clima, dove l’Europa punta a un ruolo da leader, la Germania approva un piano di riforme green da 54 miliardi. Anche il nostro paese si muove. Ma la transizione ecologica dovrà tutelare i ceti più popolari.
Dopo il voto tedesco c’è il rischio serio che escano danneggiati il processo di riforma dell’unione monetaria e, di conseguenza, l’Italia con gli altri paesi più deboli. La Germania potrebbe infatti irrigidirsi nel confronto avviato con la Francia e gli altri paesi sulla riforma dell’euro, di vitale importanza per il futuro della Ue. Altra – più immediata – fonte di preoccupazione in questi giorni è la Catalogna, dove il referendum secessionista (illegale per il governo di Madrid) sulla carta non dovrebbe aver successo. Ma dopo la Brexit tutto è possibile. Potrebbe anche saltare il fragile equilibrio politico spagnolo e diffondersi un contagio separatista in Europa. Da noi, più modestamente, c’è stata l’elezione on-line del leader del M5S. Che ha mostrato ancora la vulnerabilità del voto su internet all’attacco degli hacker. Il problema è comune ad altre esperienze internazionali. Difficile garantire al contempo segretezza del voto, sicurezza e trasparenza del processo. Una piattaforma a prova di manipolazioni sembra essere invece quella della cripto-valuta Bitcoin, che ha incrementato il proprio valore rispetto al dollaro quasi del 2 mila per cento in due anni e mezzo. Una bolla? Sì, lo è – al momento – in tutto e per tutto. Ma se anche scoppia, produrrà danni limitati.
Mezzo secolo dopo il Sessantotto lo slogan “lavorare meno lavorare tutti” e la teoria sottostante secondo la quale a riduzioni dell’orario lavorativo fanno seguito aumenti di occupazione esercitano ancora un certo fascino. Ma i posti di lavoro vanno creati, non sono una torta da spartirsi in parti uguali.
Alessandra Del Boca e Antonietta Mundo commentano l’articolo di Alessandro Rosina “Ma la disoccupazione giovanile non è un inganno“
I risultati delle elezioni in Germania, con l’arretramento dei due principali partiti, rendono complessa la formazione di una maggioranza. L’unica certezza è che Merkel sarà di nuovo cancelliera. Ma i nodi da sciogliere sono molti e le sorprese possibili.