Programmi europei e Pnrr hanno accelerato la digitalizzazione della pubblica amministrazione,semplificando l’accesso ai servizi. Ma non per tutti: la transizione digitale rischia di penalizzare una parte di anziani, con nuove forme di diseguaglianza.
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Sull’assistenza a domicilio tutte le regioni hanno raggiunto gli obiettivi fissati dal Pnrr. Ma nel sistema oggi conta solo il numero degli assistiti, non i loro reali bisogni. Andrebbero fissati standard di servizio, da monitorare periodicamente.
Chi deve pagare la casa di riposo di un anziano? La risposta, qualunque essa sia, è destinata ad avere profonde conseguenze per le famiglie coinvolte. Ma oggi, in Italia, nessuno sa rispondere. Perché il processo di riforma del settore è bloccato.
Alcune sentenze di tribunali hanno riconosciuto a singoli anziani con Alzheimer il diritto alla gratuità della Rsa, senza compartecipazione delle famiglie. All’incertezza che si è creata si aggiunge il rischio di diversità di trattamento con chi resta a casa.
Nei sondaggi gli anziani si mostrano preoccupati dagli effetti fiscali dell’immigrazione, anche se in genere sono positivi e contribuiscono a finanziare pensioni e sanità pubblica. A pagare il costo di politiche migratorie più restrittive sono i giovani.
La prestazione universale per gli anziani non autosufficienti rischia di rendere ancora più complicato il sistema. In più riguarderà un numero molto esiguo di persone. Vuole anticipare una riforma che, con l’attuale impostazione, non potrà realizzarsi.
L’introduzione dello Sna e la riforma delle valutazioni sono passaggi positivi nel disegnare un welfare per gli anziani unitario e più semplice. Ma tradurre in pratica le nuove disposizioni sarà complesso. E resta aperta la questione delle risorse.
Le persone più giovani appaiono pronte a preoccuparsi in anticipo dei rischi legati alla non autosufficienza. Istituzioni e organizzazioni devono iniziare a promuovere servizi nuovi che siano più vicini alle necessità delle famiglie di oggi e di domani.
Il governo inglese introduce una riforma radicale del sistema di assistenza agli adulti. Nel farlo tradisce varie promesse elettorali e porta la spesa pubblica a livelli record. Eppure, potrebbe essere un esempio da seguire, anche in Italia.
Per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, il Pnrr di Draghi è assai diverso da quello di Conte. Prevede, infatti, la riforma nazionale attesa da decenni. Era la principale richiesta delle tante associazioni raccolte intorno alla proposta del Network.