Le normative europee prevedono che le autorità di vigilanza esaminino periodicamente le singole banche. Ma sull’esito non c’è trasparenza, neanche verso le banche stesse. Eppure una maggiore chiarezza del processo potrebbe rafforzare il ruolo della Bce.
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Nell’arco di ventiquattro ore, la Bce e la Commissione hanno emanato due severi regolamenti sui prestiti deteriorati. Manca il coordinamento previsto dalla normativa di Basilea. E per le banche diventerà ancora più difficile navigare nel mare delle regole.
Alla base della rapida crescita dei giganti del web (Google, Amazon, Alibaba, Facebook e non molti altri) c’è la raccolta di dati su ognuno di noi, sui nostri comportamenti e gusti. Questi “big data” si traducono in vendita di pubblicità con alto valore per gli inserzionisti. Rimane da capire se e quanto il mondo dei big data consenta l’ingresso di nuovi campioni di domani. Per le autorità antitrust un terreno da esplorare, ma scivoloso. Tra gli altri effetti della diffusione dell’economia digitale, una crescita della produttività nelle imprese e nella Pa. Mentre è controverso che l’occupazione possa beneficiarne.
È presto per dichiarare chiusa la stagione del Quantitative easing. Mario Draghi ha infatti ribadito che l’offerta di garanzia di ultima istanza da parte della Bce non cambia. E fa bene, di fronte al rischio di una guerra valutaria provocata da un’amministrazione Usa che non sa bene se vuole un dollaro debole o forte. Di sicuro Trump impone unilateralmente dazi commerciali, provocando minacce di ritorsione da Cina e Corea e proteste dall’Europa che difende il multilateralismo e il Wto, da tempo in crisi di risultati.
In campagna elettorale le pensioni rimangono un tema caldo e complesso che si presta a manipolazioni e malintesi. Perché dei 258,8 miliardi che eroga l’Inps, solo 205,4 sono finanziati dai contributi. Tutto il resto è assistenza e previdenza a vario titolo. Proviamo a spiegare.
È esploso (+60 per cento dal 2012) il numero dei contratti collettivi di lavoro. Firmati solo per un terzo dai tre maggiori sindacati, rivelano l’affermarsi di accordi “pirata”, siglati per fissare condizioni al ribasso da parti sociali non rappresentative. Sarebbe ora di pensare a regole che evitino gli abusi tenendo conto degli effetti economici e sociali di tali intese. Intanto le statistiche dicono che l’aumento nel numero degli occupati viene dal ritorno al lavoro degli inattivi al lavoro e non dal calo dei disoccupati. Forse perché chi cerca lavoro continua ad affidarsi a relazioni personali più che ai centri per l’impiego.
Un commento di Massimo Valsecchi, medico dell’azienda sanitaria di Verona, al fact-checking di Lorenzo Borga e Mariasole Lisciandro “Se anche Grasso è contagiato dai no-vax”. E la risposta degli autori.
L’ultimo Consiglio direttivo della Bce non segna alcun cambio di rotta sulla politica accomodante. D’altra parte, la posizione dell’amministrazione Usa a favore di un dollaro debole allontana le tre condizioni per mettere fine al Quantitative easing.
Dalla riunione della Bce esce un messaggio chiaro: c’è una ricalibratura del programma di acquisto dei titoli, ma non è indicata alcuna data per la fine del Quantitative easing. Così la Banca centrale continua a essere il più forte collante dell’Eurozona.
Mentre il premier Gentiloni propone – nonostante l’opposizione del suo partito – la conferma di Ignazio Visco al vertice di Bankitalia, il presidente della Bce Mario Draghi tiene a bada i falchi del suo comitato esecutivo ed estende la durata del Qe, per quanto dimezzato. Con il sollievo dei mercati.
I baby boomer – i nati fino a metà degli anni ’60 – hanno goduto dei benefici di un periodo di crescita economica sostenuto. Invece, i giovani millennial subiscono e subiranno gli effetti negativi della grande recessione. Uno studio dell’Ocse ne documenta le difficoltà che li attendono in prospettiva. Difficoltà che, da noi, potrebbero essere attenuate potenziando gli Istituti tecnici superiori, la tessera della formazione professionale necessaria per affrontare la quarta rivoluzione industriale. Danno un quasi pieno impiego dei diplomati in tempi rapidi. Si meritano più riconoscimento formale e i fondi aggiuntivi promessi dal ministro Calenda.
Oscar Farinetti, visionario creatore di Eataly, punta sempre in alto ma stavolta ha esagerato. Se l’Italia raddoppiasse il numero dei turisti stranieri e le vendite all’estero di prodotti agroalimentari – ha detto – arriverebbero 200-300 miliardi. Possibile? No, come calcolato nel fact-checking de lavoce.info, la cifra va ridotta parecchio: a circa 70 miliardi.
I piani delle Ferrovie dello stato – compreso lo sviluppo, difficilmente comprensibile, della rete di binari al Sud – disegnano un gruppo che fa pensare a una nuova Iri dei trasporti, un “campione nazionale” quasi monopolista. Per noi contribuenti meglio sarebbe adottare un modello opposto.
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Le Bce ha proposto nuove rigide regole sui crediti deteriorati. All’inizio i costi per le banche italiane saranno alti. Ma il provvedimento potrebbe essere l’occasione per adeguare gli istituti di credito e il sistema paese ai migliori standard europei.
La premessa è che l’unione economica e monetaria è ancora incompleta. È in questo quadro che la Bce si muove e prende decisioni. A partire dal proseguimento della politica straordinariamente accomodante in virtù del mandato sulla stabilità dei prezzi.
Il discorso di Mario Draghi nel tradizionale incontro dei banchieri centrali a Jackson Hole ha deluso molti commentatori. Che si aspettavano indicazioni precise sulla fine del Qe. Ma a ben vedere, qualcosa di importante a riguardo è stato detto.
Uno degli effetti del Quantitative easing è aver tenuto basso il valore dell’euro. Che ora invece torna ad apprezzarsi verso il dollaro. Le conseguenze potrebbero farsi sentire su obiettivo di inflazione, avanzo commerciale e tasso di crescita dell’area.