Sono molte le novità introdotte in Italia nel regime di transizione scuola-lavoro: dal Jobs act alla Garanzia giovani, alla riforma dei centri per l’impiego, alla Buona scuola. Il punto chiave però è prevedere un vero percorso di apprendistato, sul modello tedesco. Cambiare la laurea specialistica.
Tag: buona scuola Pagina 2 di 3
Sulla “Buona scuola” sono ancora tante le questioni da risolvere. Troppo presto per fare un bilancio, ma c’è il rischio che le scuole si trovino intrappolate in un processo molto complesso. E che le procedure sottraggano risorse all’obiettivo di innalzare la qualità dell’apprendimento degli studenti.
Le pluriclasse sono composte da alunni di età diverse iscritti ad anni di scuola diversi. In Italia si trovano nei comuni delle cosiddette aree interne. Sono un bene o un male per i bambini? Difficile dirlo perché non ci sono dati per studiarle. E allora come decidere se mantenerle o chiuderle?
Giusto prevedere un premio per i docenti più meritevoli. Ma valutare la qualità di un insegnante non è semplice. Il metodo scelto dalla “Buona scuola” si fonda su elementi molto soggettivi, con il rischio di ottenere risultati diversi da quelli sperati. La composizione del comitato di valutazione.
Quanti saranno gli insegnanti assunti con la “Buona scuola”? Nel complesso, il numero degli aspiranti docenti potrebbe arrivare a circa 800mila. Ma le effettive immissioni in ruolo seguiranno un percorso graduale. L’obiettivo finale di chiudere le graduatorie a esaurimento e il concorso del 2016.
Con il Disegno di legge sulla scuola arrivano anche nuovi poteri per i presidi e criteri che, al contempo, ne delimitano parzialmente i poteri. La questione di fondo da affrontare è se la scuola debba essere intesa come un’azienda (seppure senza scopo di lucro) oppure no.
I più ampi poteri decisionali attribuiti ai dirigenti scolastici si giustificano purché sia prevista una seria e reale valutazione dei risultati prodotti dalla loro attività di direzione rispetto a obiettivi predeterminati e a criteri misurabili e comparabili. Ma sul punto la delega è vaga.
Le attrezzature informatiche migliorano gli apprendimenti degli alunni? Prima di investire nuove risorse pubbliche nell’acquisto di tablet o lavagne multimediali servirebbero risposte basate su dati e rigorosa valutazione di efficacia degli esperimenti pilota. L’esperienza del progetto Cl@ssi 2.0.
Il disegno di legge “La buona scuola” è centrato sulla figura del dirigente scolastico. Che, con poteri ampliati e discrezionali, diventa un leader del team educativo dell’istituto. Per questo occorrono strumenti di valutazione del suo operato trasparenti, equi e rigorosi . Non ancora stabiliti.