Con l’approvazione dell’agenda della semplificazione, il Governo cerca di dare organicità alle misure che dovrebbero rendere più efficienti e celeri le procedure amministrative. E aiutare la ripresa. Peccato che i risultati si vedranno tra due anni: forse il crono-programma è da rivedere.
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Matteo Renzi vuole riformare la burocrazia. Ma non basta ridurre gli stipendi degli alti dirigenti, per “cambiare l’Italia” occorre che la pubblica amministrazione traduca, e celermente, le riforme in atti concreti. Alcune semplici linee guida da seguire per ottenere risultati.
Perché in Italia la corruzione è più alta rispetto agli altri paesi occidentali? Oltre alla malavita organizzata, le cause sono da ricercare in altri fattori, altrettanto importanti. Più che una battaglia specifica ne serve una generale, per un più alto livello di efficienza e di etica nello Stato.
Leggi ad personam, burocrazia, meccanismi di reclutamento della classe dirigente e l’enorme peso della criminalità organizzata hanno reso il nostro paese la patria della tangente e della corruzione. Ma il fenomeno è difficile da quantificare.
È in arrivo la riforma dei servizi pubblici per l’impiego, anche per attuare la European Youth Guarantee. I nodi sono la pluralità di attori istituzionali coinvolti, il rapporto con i privati, l’eccesso di burocrazia e l’assenza di servizi per le imprese, specie se piccole. I rischi di fallimento.
La piena integrazione della popolazione immigrata non passa solo per la riforma delle norme sulla cittadinanza. Altrettanto importante è la questione dell’apertura dei concorsi per il pubblico impiego. La legge europea 2013, il Parlamento e le resistenze di parti della burocrazia ministeriale.
Un decreto legge accorda incentivi per interventi destinati a ridurre l’uso di combustibili per la generazione di calore. Il costo sarà scaricato sulle bollette del gas, con un danno alla competitività delle imprese italiane, già penalizzate dai sussidi concessi al fotovoltaico.
Sono soprattutto le attività burocratiche che impediscono ai Centri per l’impiego di erogare servizi efficienti alle imprese. Perché i pochi operatori si dedicano a queste, tralasciando i compiti di intermediazione. Per ovviare al problema si dovrebbe arrivare a una informatizzazione avanzata dei servizi pubblici. Oppure potrebbero essere esternalizzate le attività di primo contatto e tutta la parte di back-office amministrativo. Ciò permetterebbe di utilizzare meglio il portale Cliclavoro. La “migliore azione” per rispondere alle esigenze di chi si rivolge al servizio.