La revisione del catasto, contenuta nella delega fiscale, propone nuovi criteri per la definizione della rendita catastale. Le modifiche prospettate hanno importanti implicazioni sulla tassazione degli immobili, rendendo meno iniquo il sistema. Ecco come saranno rivalutate le rendite.
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Il Governo ha presentato la Tasi come una “service tax”. Oggi però si discute di introdurre una detrazione per mitigarne gli effetti regressivi rispetto all’Imu. È un altro elemento che avvicina sempre più la Tasi a una patrimoniale. Tanto valeva tenerci l’Imu.
La riforma del catasto, per essere efficace, richiede almeno cinque anni. Ma non c’è alternativa: nel breve periodo non sono disponibili altri sistemi equi e congrui di determinazione delle basi imponibili per la tassazione immobiliare. Conviene dunque non sprecare altro tempo.
La depressione del mercato immobiliare italiano non sembra essersi ancora arrestata. Influiscono la flessione del reddito delle famiglie e l’aumento della disoccupazione. Ma anche le condizioni del mercato del credito: sempre più compravendite si concludono senza la stipula di un mutuo.
Il Fondo investimenti per l’abitare, promosso dalla Cassa depositi e prestiti, doveva sostenere una rete di iniziative cofinanziate da privati ed enti locali. Varato in un periodo di stretta creditizia, si è arenato per la difficoltà di finanziare con mutui bancari gli investimenti dei privati. Ora il Governo ha abolito il tetto all’intervento del Fia. Ciò permetterà di realizzare un maggior numero di finanziamenti. Nello stesso tempo, però, si riduce l’effetto di moltiplicatore del fondo. E molto probabilmente ci saranno ripercussioni negative per l’edilizia sociale.