Alla vigilia della festa dell’Europa del 21 marzo la Corte di giustizia europea ha stabilito che l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) per il salvataggio della Cassa di Teramo (Tercas) non era aiuto di stato e quindi non avrebbe dovuto far scattare il bail-in. Troppo tardi per i risparmiatori italiani.
Mentre Xi Jinping arriva a Roma per firmare un accordo quadro con l’Italia, Pechino approva la nuova legge sugli investimenti esteri in Cina. Fatta per dare alle multinazionali più certezza del diritto e parità giuridica con le imprese locali, lascia un alto potere discrezionale alle autorità politiche e amministrative.
Un eventuale salario minimo – tema molto discusso in questi giorni – dovrebbe riflettere le differenze nel costo della vita nelle varie zone del paese. Ma differenziare per provincia sarebbe troppo complesso. Meglio allora fissarne i livelli regione per regione. In una forbice che abbiamo calcolato tra 6 e 7,50 euro l’ora.
Parlando di moltiplicatori fiscali (quanto Pil si crea con un aumento del deficit), uno studio suggerisce che l’effetto dipende anche da quale voce di spesa aumenti. Ad esempio, incrementare la spesa sanitaria spingerebbe le famiglie a ridurre il risparmio precauzionale e potrebbe essere particolarmente espansivo.
Nel trattamento dei rifiuti urbani si annuncia una svolta con incentivi per gli impianti di smaltimento o di riciclaggio a minor impatto ambientale. Ogni regione dovrà pianificarli puntando a diventare autosufficiente come le poche che già lo sono. Emilia Romagna e Lombardia sono i due diversi modelli di riferimento.
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Perché tante polemiche sul Memorandum of Understanding tra Italia e Cina? La firma di un paese fondatore della Nato e dell’Unione europea è un successo per la politica estera cinese. Per il nostro paese sono chiari i costi politici, meno i benefici.
Primo Friday for the Future (#fff), giorno di mobilitazione contro il climate change in 123 paesi (anche in Italia). Un movimento partito dagli studenti, coloro che hanno più interesse a pensare al futuro della Terra. Di fronte a loro la politica al momento sonnecchia. Fino alle elezioni europee.
Confusione di competenze e contenuti opachi nel “limpido” memorandum di intesa Italia-Cina sulla Nuova via della seta che il governo vuole firmare. Ci voleva Einstein per capire che l’accordo tra un paese fondatore di Nato e Ue e Pechino rompe il fronte dei paesi occidentali di rispetto all’espansionismo del Dragone? Meno accorti dei nostri governanti sono solo quelli britannici. Dalla sequenza di votazioni di questi giorni emerge la parola d’ordine: Brexit sì a patto che ci sia un accordo con la Ue. Peccato (per il Regno Unito) che l’Europa non ci senta. Per le solide ragioni che passano per il confine irlandese.
Anche l’Onu ha espresso preoccupazione sul rischio che il disegno di legge Pillon su separazione tra coniugi e affidamento dei minori acuisca le discriminazioni contro le donne. Formalmente si mettono i genitori su un piano di parità di doveri e diritti. In pratica a perderci saranno le madri. E i figli.
Con valori da zero a 30, il potere autonomo degli enti territoriali si misura con l’Indice di autorità regionale (Regional authority index). Le 15 regioni italiane a statuto ordinario sono a quota 18, mentre le cinque con statuti speciali (diversi tra loro) appena a 19. Arriveranno sorprese dal federalismo differenziato? La competenza di maggior peso delle regioni è la salute, oggi tutelata dall’universalismo del quarantennale Servizio sanitario nazionale. Che assorbe risorse per il 6,8 per cento del Pil (117 miliardi di euro). E coperture di spesa – ma anche prestazioni! – molto diverse tra Nord e Sud.
L’accesso limitato al mercato interno garantito dalla Cina era probabilmente giustificato nel 2001 quando Pechino ha aderito al Wto. Ora, però, la situazione è completamente cambiata. E per l’amministrazione Trump le alternative ai dazi erano ben poche.
La portata rivoluzionaria dell’intelligenza artificiale in tutti i settori dell’economia le conferisce un’importanza geopolitica strategica. Non a caso il conflitto Usa-Cina sul tema è aspro. Così il diverso approccio europeo può diventare un modello.
Con quota 100 potrebbero andare in pensione fino a 475 mila lavoratori nei prossimi tre anni. Senza le penalizzazioni richieste per mantenere l’equilibrio del sistema. Un altro regalo da oltre 20 miliardi ai baby boomer (per lo più maschi). A spese dei più giovani.
Secondo il Fondo monetario, nel 2019 il Pil del mondo crescerà del 3,5 per cento. Un po’ meno del previsto, anche se non è in vista una nuova recessione mondiale. Il rallentamento viene dall’Europa (soprattutto Germania e Italia) e dai paesi emergenti. A evitare il peggio rimangono le banche centrali. Intanto la Cina accorcia il passo (al +6,4 per cento, il dato più basso dal 1990). Non tanto a causa della guerra commerciale con Trump, ma soprattutto per la contrazione del credito che ha penalizzato soprattutto l’industria (auto in testa). Si profila un ritorno in grande stile dello stato nel capitale delle imprese cinesi.
Bravo Di Battista che ha svelato a tutti il legame tra mancata decolonizzazione e migrazione? No. Il politico a 5 stelle ha fatto un pasticcio tra franco Cfa (Comunità finanziaria africana), stampa delle banconote di 14 paesi a Lione e riserve valutarie. Tanto complottismo, zero sostanza, come documenta il fact-checking de lavoce.info.
L’Intelligenza artificiale fa funzionare gli smartphone, influenza i processi di produzione e trasporto, la difesa e la medicina. Con opportunità e rischi, ad esempio quello che Usa e Cina rafforzino il loro strapotere. Di sicuro la Ue deve fare la sua parte. Intanto l’Italia riunisce tavoli affollati al Mise ma ci mette solo una briciola: 15 milioni annui da qui al 2021. Quanto agli algoritmi,sono ormai pane quotidiano sia che entriamo in un social network o facciamo un acquisto on-line. Se opportunamente valutati, potrebbero anche aiutarci a indirizzare meglio i trasferimenti pubblici. Tra le tecnologie che stanno conquistando pezzi di mercato, Netflix e le altre piattaforme di cinema in streaming fanno passi da gigante, dando filo da torcere ai box office delle sale. Come mostrano i dati di un rapporto sul settore e dell’Istat.
La crescita cinese si ferma al 6,5 per cento nel 2018. E gli effetti della guerra commerciale non si sono ancora fatti sentire. Il vero nodo sono gli alti livelli di indebitamento delle imprese. Ma le autorità non sembrano avere soluzioni adeguate.
Al G20 di Buenos Aires Usa e Cina hanno raggiunto un’intesa di massima per fermare l’escalation della guerra commerciale. È un accordo positivo nella forma e nella sostanza. Ma occorre proseguire e ridare un ruolo centrale alle istituzioni multilaterali.
Ci sono molti buoni motivi contro una limitazione rigida del lavoro domenicale nel commercio, come preannunciato dal ministro Di Maio. Lo stato dovrebbe invece promuovere il pluralismo dei modelli di organizzazione e la libertà effettiva di scelta da parte delle imprese e dei lavoratori.
Si parla molto di moltiplicatori fiscali cioè degli effetti delle politiche economiche sulla crescita, come se fossero facilmente misurabili. Non è così. Per conoscerne il valore approssimato bisogna far girare modelli stimati e soggetti a errori e interpretazioni. Anche per questo è difficile dosare l’austerità in periodi di grande incertezza.
A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers è bene chiedersi se ci siamo messi al riparo da crisi sistemiche. È cresciuta la regolamentazione finanziaria. Anche nell’Eurozona i bilanci bancari sono ora sottoposti a controlli trans-nazionali. Ma la cosiddetta Unione monetaria rimane incompiuta.
I prestiti deteriorati che hanno frenato il ritorno del credito all’economia si sono ridotti di cinque punti in due anni. Grazie alla ripresa. E con un contributo anche dalla Gacs la Garanzia cartolarizzazione sofferenze creata dal Tesoro nel 2016 per svilupparne il mercato secondario. Usata poco, è stata rinnovata per sei mesi.
Dopo le crisi finanziarie che hanno colpito Turchia e Argentina alcuni investitori pensano che la prossima vittima designata sia l’Italia. Proviamo a fare qualche scenario ipotetico, per valutare similarità e differenze tra il nostro paese e i paesi emergenti. All’instabilità contribuiscono le idee populiste, tese a combattere le élite, a negare il pluralismo e a invocare il giudizio popolare. Pane quotidiano oggi In Italia, trovano origine 25 anni fa. Ne parleremo tra pochi giorni al nostro convegno annuale.
Un obiettivo dell’arrivo del gasdotto Tap in Italia è la riduzione della nostra dipendenza dal gas russo. Ma la ministra per il Sud Barbara Lezzi ha denunciato in tv ciò che per lei è fake news e “rivelato” che nel Tap c’è la Russia. Affermazione che però non trova riscontro, secondo il fact-checking de lavoce.info.
Al secondo posto dietro gli Usa, la Cina cresce nei finanziamenti all’Africa. Tanto che in alcuni paesi la fa da padrone. Ai cinesi servono materie prime per la loro industria, ai governanti africani piacciono capitali esteri fruibili senza condizioni.
All’indomani del 7° Forum sulla cooperazione sino-africana, la Cina estende il suo peso in Africa, attraverso finanziamenti destinati a infrastrutture e attività estrattive. Il rapporto diventa così ancora più sbilanciato, a favore del gigante asiatico.