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Il Punto

Guardiamo il dilemma “salute o economia” a cui ci obbliga il virus con gli occhi di 2 mila studenti del Sud Italia. Le risposte riflettono prevalentemente le loro scelte di studio e la condizione sociale delle famiglie.
Negli accordi internazionali stipulati da Xi Jinping si parla di cooperazione sulla sanità. Oppure di furbe mosse di marketing del made in China. Mentre il mondo è vittima di una pandemia anche di fake news messe in rete per fini geopolitici o economici. Nell’emergenza, oltre ai danni che subisce la corretta informazione, c’è il rischio che molte rilevazioni di dati economici – fondamentali per prendere decisioni politiche – non siano accurate e affidabili. Come fare per non perdere questa bussola.
Prendendo le mosse dalla crisi sanitario-economica, il reddito di cittadinanza si potrebbe evolvere in un reddito di base: incondizionato ma destinato solo a chi è più in difficoltà. Tra questi, l’emergenza aggrava la condizione dei lavoratori stranieri. Attivi in mansioni più esposte al contagio, fronteggiano anche un crescente rischio di povertà e di perdere il permesso di soggiorno.
Una ricerca su 14 mila società quotate nel mondo dice che è alto il rischio di illiquidità. Per aiutarle, posticipare le scadenze fiscali è inefficace. Servono aiuti e linee di credito.
Nei nostri ospedali sono stati tagliati 45 mila letti rispetto a 13 anni fa, alla ricerca di maggiore efficienza. Ma i posti di terapia intensiva, scarsi in emergenza, in tempi normali sono occupati per meno della metà.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Le donne e il lavoro ai tempi del Covid“, con Alessandra Casarico.

La Cina e il business della sanità

È da cinque anni che il paese guidato da Xi Jinping si impegna nella cooperazione sulla salute quando stipula accordi internazionali come la Via della seta. Ma con poca trasparenza e tutto sembra ricondurre a un’abile strategia commerciale.

Un mese di pandemia: a che punto siamo

La diffusione del coronavirus ha causato una pandemia che ha interessato in sequenza prima la Cina, poi Italia e Spagna e ora gli Stati Uniti. Le varie fasi dell’emergenza sono associate all’adozione e ai ritardi di attuazione delle politiche di contenimento.

Il Punto

La pandemia offre alle fondazioni bancarie l’occasione per concentrarsi sul loro compito fondamentale, il sostegno del sistema economico e sociale. Una simulazione con dati dettagliati ci dice che l’impatto del lockdown sui redditi delle famiglie è molto pesante. Diamo anche un po’ di numeri su come si distribuiscono i lavoratori, per età e genere, nei settori chiusi o aperti per la crisi sanitaria. E facciamo vedere quanto l’esposizione e la vulnerabilità al virus dipendano (e non dovrebbero!) anche dalle diseguaglianze sociali.
Si discute molto su come (Mes o eurobond) si debba finanziare la ricostruzione post-pandemia. Meno controverso è cosa la Ue – più che i singoli stati – debba finanziare, cioè la ricostruzione di capitale umano e sociale. Intanto è utile riflettere sui ritardi e reticenze della Cina nel rivelare il contagio che ha facilitato la diffusione di Covid-19.
Una certa confusione sui dati dei decessi da Covid-19 domina i media più o meno tradizionali. Vediamo perché le cifre ufficiali siano difficilmente confutabili. A patto di imparare a leggere i numeri correttamente. Mentre restano all’ordine del giorno produzione, distribuzione e uso di mascherine, prima difesa dal virus.

Andrea Boitani e Roberto Tamborini rispondono ai commenti dei lettori al loro articolo “Coronabond, titoli di cittadinanza europea”.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì su tutte le app per i podcast e sul nostro sito. Questa settimana: “La scuola in quarantena“, con Andrea Gavosto.

Mascherine, l’ancora di salvezza

C’è un modo semplice per limitare i contagi tra persona sana e persona infetta: indossare la mascherina. Renderle obbligatorie permette di salvare vite. E potrebbe permettere anche di riprendere le normali attività. Aumentarne la produzione è possibile.

Dov’è la responsabilità della Cina

I ritardi e le reticenze di Pechino nel lanciare l’allarme hanno trasformato il nuovo coronavirus in una pandemia. Per il governo la reputazione del paese prevale sulla salute dei cittadini. Ma ciò solleva dubbi sulla Cina quale “potenza responsabile”.

Petrolio, il mercato ha più di un virus

Nel 2020 per la prima volta da anni si registrerà un calo della domanda di petrolio. L’epidemia di coronavirus ha determinato una frenata delle richieste dalla Cina. Ma sul prezzo del barile influiscono anche le divergenti strategie di Russia e paesi Opec.

Covid-19 in Italia: a che punto siamo e quando potrebbe finire

La Cina è il modello per capire l’evoluzione del coronavirus anche in Italia. Lì ci sono voluti circa due mesi di rigida quarantena per batterlo. Da noi significa quindi guardare alla prima metà di maggio per la fine dell’emergenza.

Quanto peserà il Covid-19 sull’economia mondiale

È difficile indicare stime su quali saranno gli effetti del Covid-19 sull’economia mondiale. Si possono però ipotizzare alcuni scenari sulla base di studi effettuati dopo le ultime epidemie. Ricordando però che oggi l’interdipendenza è maggiore.

C’era una volta l’industria italiana

L’industria italiana è in difficoltà e a volte viene data per morta. Ma i dati di lungo periodo dicono che si può essere più ottimisti. Molto dipende dal settore. Per esempio, farmaceutica e meccanica mostrano risultati assai positivi.

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