Meta ha abbandonato il fact-checking per passare a un sistema più decentrato di verifica dei contenuti. Forse per allinearsi alla nuova amministrazione Usa. Ma potrebbe anche essere il risultato della concorrenza tra sistemi di verifica delle informazioni.
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La tutela della concorrenza si adatta ai cambiamenti geopolitici, economici e sociali. Oggi alla disciplina tradizionale si affiancano nuove regole, come quelle sui mercati digitali. Ma in Europa non possono diventare uno strumento di politica industriale.
Nei collegamenti marittimi con le grandi isole si sono ottenuti buoni risultati sotto il profilo della liberalizzazione. I problemi riguardano gli affidamenti regionali per il servizio con le minori. E se le regioni decidessero di mettersi in proprio?
La sanità privata incassa la sospensione della nuova disciplina per l’accreditamento e la stipula dei contratti con il Ssn. E ridefinisce il proprio ruolo, non più di concorrenza con il pubblico, ma di collaborazione. Che però andrebbe governata.
Dal 2009 al 2022 Alitalia prosegue nelle scelte sbagliate. Si concentra sui voli domestici e subisce la concorrenza di low cost e alta velocità ferroviaria. Tornata in mano pubblica, tratta con partner non troppo affidabili, fino all’arrivo di Lufthansa.
Nelle imprese familiari succede spesso che tutto il controllo gestionale sia esercitato dal solo titolare. Simili comportamenti vanno a discapito di strategie innovative ed efficienti e della concorrenza. Con conseguenze su tutta l’economia.
Dopo la pubblicazione del Rapporto Draghi, l’attenzione si è concentrata sugli ingenti investimenti necessari per stimolare crescita e aumenti di produttività. Ma i punti strategici centrali riguardano il diritto della concorrenza e il commercio con l’estero.
Niente più dati trimestrali sul numero degli abbonati: la decisione di Netflix ha colto di sorpresa gli analisti. Ma è coerente con il nuovo modello di business, nel quale la pubblicità diventa sempre più centrale. Allargando il campo della competizione.
Passa alla seconda fase di analisi l’accordo per la cessione di Ita a Lufthansa. La Commissione sembra però aver guardato solo alle riduzioni di concorrenza, senza considerare gli incrementi. E ciò chiama in causa l’architettura dell’antitrust europeo.
Le tensioni tra Italia e Unione europea sul caso Lufthansa-Ita rendono evidente l’importanza di saper conciliare il diritto della concorrenza con una politica industriale genuinamente europea. Un risultato che si può ottenere puntando su tre sinergie.