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Microchip introvabili, effetto a catena della pandemia

I microchip sono prodotti in Asia con un lungo processo di lavorazione. La pandemia ne ha aumentato la domanda, ma anche rallentato la produzione a causa delle misure di contenimento del virus. Tutte le soluzioni del problema richiedono tempo.

Il Punto

Nei piani di ripresa messi in campo dai vari paesi – Usa in testa – c’è grande attenzione al tema del cambiamento climatico. Ora è il momento di intraprendere azioni significative contro le emissioni.
Proseguono le frizioni diplomatiche tra Cina e Unione Europea: in risposta alle contro-sanzioni di Pechino, Bruxelles ha sospeso la ratifica dell’accordo di protezione degli investimenti. Una mossa efficace? Dopo i ritardi nella consegna dei vaccini e il divieto d’esportazione, la Commissione europea ha annunciato un’azione legale contro AstraZeneca. Una prova di forza che rischia di essere tardiva.
In occasione delle elezioni parlamentari in Scozia, si torna a parlare dell’ipotesi di un referendum per l’indipendenza di Edimburgo, dopo quello fallito nel 2014. Una prospettiva concreta?
Al turismo il Pnrr dedica la creazione di un portale, investimenti sulla competitività e un programma speciale per Roma capitale. Tanti dettagli che rischiano però di compromettere la visione d’insieme. Per i lavoratori dello spettacolo, tra i più colpiti dalla crisi, i bonus rappresentano solo un sollievo momentaneo: non è più rinviabile una riforma del settore in materia di lavoro e previdenza.
Tra i beni intermedi la cui offerta ha più patito le conseguenze della pandemia ci sono i microchip, ormai indispensabili in molti cicli produttivi. Le contromisure ipotizzate fino a questo momento non bastano.

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nel nono, “Riformare la Pa per rilanciare il paese”, sono ospiti Tito Boeri e Carlo Cottarelli.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

“Il ritorno dello stato: imprese, comunità, istituzioni”. Sarà questo il tema del Festival dell’Economia 2021, in programma a Trento dal 3 al 6 giugno. Qui il programma provvisorio. Cinque i Forum organizzati da lavoce.info: salute, welfare, stato imprenditore, mobilità sostenibile e infrastrutture digitali.

Commissione-AstraZeneca: le difficoltà di una causa

Dopo i ritardi nella consegna dei vaccini nei primi mesi del 2021, la Commissione europea ha reagito prima con il divieto d’esportazione e poi annunciando un’azione giudiziale contro AstraZeneca. Il rischio è che si traduca in una tardiva prova di forza.

Il Punto

Se, come recita il nome, lo scopo del Next Generation è salvaguardare le future generazioni, il nostro Pnrr offre buoni propositi per quanto riguarda istruzione e ricerca, un po’ meno per quanto riguarda il lavoro. Sono 900 mila gli occupati in meno rispetto all’inizio della pandemia. Ma i problemi non sono iniziati con il Covid: l’Italia paga le debolezze strutturali del suo mercato del lavoro.
Rispetto al Piano del precedente governo, quello varato da Draghi prevede stanziamenti più generosi per le iniziative volte alla parità di genere, a partire da asili nido e scuole d’infanzia. È abbastanza? Lodevole l’ipotesi di aiutare i giovani ad acquistare la prima casa grazie a mutui agevolati. Probabilmente però non è una priorità, tanto più che le soluzioni finanziarie in questo senso non mancano. Con il Pnrr il governo prova a cambiare passo anche sul tema della vulnerabilità del nostro patrimonio culturale: sono 800 i milioni destinati alla sicurezza sismica dei luoghi di culto. Ma si può fare di più.
In un campo oligopolistico come quello dell’innovazione high tech, l’Ue ha accumulato un notevole ritardo nei confronti di Usa e Cina. Con il nuovo quadro finanziario pluriennale, però, qualcosa sembra cambiare.

“Il ritorno dello stato: imprese, comunità, istituzioni”. Sarà questo il tema del Festival dell’Economia 2021, in programma a Trento dal 3 al 6 giugno. Qui il programma provvisorio. Cinque i Forum organizzati da lavoce.info: salute, welfare, stato imprenditore, mobilità sostenibile e infrastrutture digitali.

È online l’ottava puntata della nuova stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: “Il Pnrr non fa abbastanza per giovani e donne”, ospiti Alessandra Casarico, Daniela Del Boca e Luciano Monti. Venerdì parleremo di riforma della Pa.

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Il Punto

Il Pnrr riporta nell’agenda politica il tema della non autosufficienza. La sfida è costruire un sistema efficace a livello europeo, che garantisca servizi di qualità domiciliari e residenziali. Il nuovo testo prevede la riforma nazionale del settore, che va incontro alle richieste del Network non autosufficienza. E gli investimenti per l’assistenza domiciliare salgono da uno a tre miliardi.
Le retribuzioni degli over 50 sono in media inferiori a quelle della fascia 30-49 anni, il che potrebbe riflettere un progressivo calo di produttività. Implicazioni per le politiche di posticipo dei pensionamenti. Alla maggior parte dei giovani italiani, terminati gli studi, serve molto più tempo per trovare un impiego regolare rispetto ai coetanei europei. Cosa fare per accelerare la transizione scuola-lavoro.
Nei prossimi mesi il trasporto pubblico locale giocherà un ruolo cruciale per la ripresa economica. Ci sarà bisogno di un sistema più flessibile, più integrato e più sostenibile a livello ambientale. Perché, se nell’ultimo anno le emissioni di anidride carbonica sono diminuite per effetto del rallentamento di molte attività, molto resta ancora da fare per arginare gli effetti del cambiamento climatico.

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nell’ottavo, “Il Pnrr non fa abbastanza per giovani e donne”, sono ospiti Alessandra Casarico, Daniela Del Boca e Luciano Monti.

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Perché il Covid-19 non è uguale per tutti

Esistono marcate differenze tra paesi nel numero di decessi causati dal Covid. Perché? Composizione demografica, inquinamento e ordine in cui gli stati sono stati colpiti sembrano fattori rilevanti per spiegare il fenomeno, almeno nei paesi avanzati.

Il Punto

Nel numero di decessi da Covid le differenze tra i vari stati sono marcate. Contano l’ordine in cui i paesi sono stati colpiti, la composizione demografica e l’inquinamento.
Entro luglio il governo presenterà in Parlamento la legge delega per la riforma fiscale, uno dei progetti più ambiziosi dell’esecutivo. Ne avevamo parlato qui al momento del suo insediamento.
Il caso di Lpe è solo l’ultimo di un elenco di società italiane per le quali è stato esercitato il cosiddetto golden power. Uno strumento che dovrebbe essere eccezionale ma il cui utilizzo è aumentato durante la pandemia. La crisi ormai ultraventennale di Alitalia è la conseguenza della liberalizzazione europea del trasporto aereo. Che ha permesso in Italia un livello di concorrenza impensabile in altri paesi di grandi dimensioni. Italia che è ancora molto indietro nelle pratiche di rigenerazione e riuso dei rifiuti, che assicurano benefici ambientali ed economici. Mancano regole chiare e capacità organizzative e imprenditoriali.
A 76 anni dalla fine del conflitto, gli effetti della Seconda guerra mondiale sono ancora visibili nel nostro paese. Uno studio sulle carriere lavorative e sullo stato di salute degli individui nati in quel periodo.

È online la settima puntata della nuova stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: “Brexit, un vantaggio in tempi di Covid?”, ospiti Gianni De Fraja e Gianmarco Ottaviano. Venerdì parleremo di giovani e donne, i grandi sconfitti della pandemia.

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Scuole aperte: bene, ma la sicurezza?

Dal 26 aprile gli studenti tornano in classe ovunque, benché non al 100 per cento. È una buona notizia perché la chiusura delle scuole ha costi alti, in particolare per i più svantaggiati. Per garantire una riapertura in sicurezza però si è fatto poco.

Il Punto

Lunedì gli studenti torneranno in classe in tutta Italia, anche se non ancora al 100%: è sicuramente una buona notizia. Ma si è fatto abbastanza per garantire una riapertura in totale sicurezza? Le ripercussioni negative delle chiusure prolungate non si limitano all’apprendimento ma investono lo sviluppo emotivo e relazionale dei più giovani. Il cui benessere psicologico va riportato al centro.
Come velocizzare e rendere più flessibili gli appalti pubblici? Riducendo il numero dei centri decisionali e ripensando la cornice normativa. Tre mosse per andare incontro alla semplificazione. Perché il Pnrr non sia l’ennesima occasione sprecata, serve migliorare la qualità delle istituzioni. In particolare al Sud, per ridurre il divario con il resto del paese e garantire così uno sviluppo omogeneo.
Nonostante sia previsto dalla legge, in molti comuni il principio di trasparenza non è rispettato: i siti web spesso sono carenti e i cittadini faticano a ottenere risposte. Cosa manca per renderlo effettivo. Trasparenza che è essenziale anche per i cosiddetti fattori Esg (sostenibilità a livello ambientale, sociale e di governance), sempre più centrali nelle decisioni degli investitori istituzionali. Ma non privi di rischi.
Per contrastare il lavoro povero non basta fissare un salario minimo, perché il fenomeno non riguarda solo i dipendenti. Serve una strategia multidimensionale, che prenda in considerazioni tutte le categorie di lavoratori.
Il ddl Zan, che da giorni infiamma il dibattito politico, si propone di contrastare e prevenire la discriminazione per motivi legati al genere, all’orientamento sessuale e alla disabilità. Cosa prevede nel concreto?

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nel settimo, “Brexit, un vantaggio in tempi di Covid?”, sono ospiti Gianni De Fraja e Gianmarco Ottaviano.

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Cina, non è tutto oro quel che luccica

Pechino ha subito meno contraccolpi dalla crisi pandemica rispetto al resto del mondo ed è tornata a correre, grazie soprattutto agli stimoli fiscali e alla domanda esterna. Ma preoccupano il calo della produttività e l’invecchiamento della popolazione.

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