Lavoce.info

Tag: crescita Pagina 6 di 16

Il Punto

A inizio 2019 in Italia è finita la mini recessione mentre l’Europa accelera il passo. A questo punto si possono rivedere un po’ al rialzo le previsioni 2019, a meno che la maggioranza non si lanci in faraoniche promesse di maggiori spese e minori tasse che tornerebbero a scacciare gli investitori. Il leader della Lega Salvini dà per scontato che tagliando le tasse si riduca l’evasione fiscale. Ma i dati storici – riassunti in una nuova puntata del fact-checking de lavoce.info – non danno sostegno a questa convinzione.
In vista del voto di maggio, proseguiamo l’analisi dei grandi temi importanti per l’Europa. Parlando di unione bancaria, il monitoraggio della convergenza delle regole nazionali è oggi affidato all’Eba. Che però a volte complica anziché semplificare e soffre anche di scarsa centralizzazione del processo decisionale.
Mentre Trump inasprisce l’embargo del petrolio iraniano, la Cina fa finta di niente. Germania, Francia e Regno Unito cercano di coordinarsi tra loro per superare il muro imposto dagli Usa. L’Italia, che aveva già ridotto l’import, è più che mai al margine dei giochi.
L’incendio di Notre-Dame ha portato alla luce la sostanziale assenza di coperture assicurative per le grandi chiese francesi. L’Italia per una volta è messa meglio. Le polizze che tutelano il 62 per cento delle nostre cattedrali hanno consentito di indennizzare quasi la metà delle chiese danneggiate dai terremoti degli scorsi anni.
Arriva un Primo Maggio con qualche buon dato Istat su occupati e disoccupati. Ma ancora una volta non è una vera festa del lavoro. Uno studio trova che una maggiore quota di lavoratori part-time si associa a più bassa produttività e maggiori costi aziendali. Il che scoraggia le imprese a passare dal tempo pieno al parziale. Ridefinendo il part-time lo si potrebbe incentivare come formula nella conciliazione casa-lavoro. Sarebbe utile metter mano alle regole del lavoro anche per far fronte alla rivoluzione – già in atto – della domanda e dell’offerta di lavoro in base ai profili professionali figli delle tecnologie digitali. Un processo che andrebbe governato con una visione di sistema. Che al momento non si vede.

Il Punto

Dopo 300 giorni di “cambiamento” sbandierato senza cambiare granché, il governo prepara un decreto per sostenere l’economia: dall’attivazione degli investimenti già finanziati a un taglietto del cuneo fiscale, più altre misure non rivoluzionarie che si potevano fare otto mesi fa. Mentre il ministro dell’Interno (e di Tutto il Resto) promette una flat tax al 15 per cento sul reddito delle famiglie che guadagnano meno di 50 mila euro. Per gli altri tutto come oggi. Fanno circa 17 miliardi di entrate in meno. Vediamo chi guadagna e chi perde.
La morte di Alan Krueger, brillante economista e consulente di Clinton e Obama, lascia un grande vuoto nella cultura e nella politica. È stato l’esempio di come uno studioso possa mettere la sua capacità di analisi dei dati a disposizione di chi deve prendere decisioni che condizionano il benessere di tutti.
Con la riforma dei servizi idrici presentata in Parlamento – che vuole “attuare il referendum del 2011” – torneremmo allo stato sia padrone che gestore dell’acqua, come prima del 1994, cioè quando gli acquedotti perdevano acqua da tutti i buchi.
Scuola e università sono le aree di maggior peso che il federalismo differenziato trasferirebbe a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ad esse andrebbe un terzo dei 34 miliardi annui destinati alle regioni ordinarie. Le regioni ricche dovrebbero caricarsi parte delle spese trasferite con un’adeguata compartecipazione. In ogni caso meglio evitare di peggiorare il divario Nord-Sud che, come ci insegna la storia, nasce in tempi lontani, subito dopo l’Unità d’Italia. E che nessuno ha saputo ridurre.
Salvini rivendica di avere quasi azzerato sbarchi e morti in mare. In realtà i risultati ottenuti – nel bene e nel male – sono il frutto degli accordi con autorità e milizie libiche del governo Gentiloni-Minniti. Di suo il ministro dell’Interno ha completato l’opera e di fatto messo fuori legge (lo fa anche oggi) l’attività di salvataggio delle Ong che prestano aiuto ai naufraghi.

Patrizio Tirelli risponde ai commenti al suo articolo “Ridurre il debito con il consenso dei cittadini”.

Con la presentazione di una ricerca di Massimo Bordignon e Piergiorgio Carapella, illustrata su lavoce.info, si terrà a Roma martedì 26 marzo il convegno “Quali idee per la nuova Europa? Ricette a confronto”.

Austerità: quando funziona e quando no

L’austerità basata sulla riduzione della spesa pubblica costa meno in termini di crescita di quella fondata sull’aumento delle entrate. Lo spiega, con un’analisi rigorosa, il libro di Alberto Alesina, Carlo Favero e Francesco Giavazzi in uscita per Rizzoli.

Un futuro di magre pensioni

Le pensioni del futuro avranno un importo adeguato? La bassa crescita e l’alta disoccupazione dell’ultimo decennio le hanno già decurtate rispetto a quanto immaginato nel 1995. E la promessa riforma del sistema pensionistico non migliorerà la situazione.

Magia della manovra: sfora sui conti e non spinge l’economia

Nella sua legge di bilancio bocciata dall’Europa, il governo riesce nella magia di fare un buco di bilancio senza rilanciare la crescita. Distribuisce redditi a chi non li ha o non li dichiara facendo pagare il conto a imprese, banche e assicurazioni.

Il Punto

Per il governo Lega-M5s la crescita arriva soprattutto dalla spesa pubblica. Ma la legge di bilancio contiene anche misure a sostegno di imprese e innovazione. Pur cancellando l’Ace si rifinanzia la nuova legge Sabatini e arriva il voucher per il manager dell’innovazione nelle Pmi. Manca un disegno di politica industriale ed emerge una certa sfiducia nel nostro sistema imprenditoriale. Per migliorare l’efficacia degli investimenti pubblici potrebbero risultare utili, con correttivi, due nuove strutture di coordinamento di cui è prevista l’istituzione: Investitalia, alle dipendenze del presidente del Consiglio, e la Centrale per la progettazione delle opere pubbliche presso l’Agenzia del demanio.
Sui fondi per la riqualificazione delle periferie il governo torna sui suoi passi: dopo averli congelati, ora li rimette a disposizione dei comuni. Per gli enti locali una boccata d’ossigeno relativa: investiranno anticipando tutte le spese e saranno rimborsati con i tempi della burocrazia. Nel bilancio 2019 c’è poi la strana disposizione che assegna terra da coltivare alle coppie che fanno il terzo figlio. Contro lo spopolamento delle campagne e il calo delle nascite. In pratica, però, le politiche per la famiglia sarebbero altre: lavoro, prima casa, sconti fiscali, conciliazione famiglia-lavoro e congedo di paternità.
Tagli all’accoglienza dei rifugiati (da 35 a 20 euro al giorno ciascuno) e, nel pacchetto sicurezza, più stanziamenti per espulsioni e rimpatri. Aumenteranno illegalità e disordine. Perché salirà il numero delle persone a cui verrà negato l’asilo, ma non quello delle espulsioni, nonostante i proclami.
Evasori fiscali in galera? In tempi di populismo riprende quota la proposta di inasprimento delle pene. L’esperienza però mostra che più severità non contrasta efficacemente i reati tributari. E come distinguere i furbi dai “poveri” contribuenti che “non ce la fanno a pagare le tasse” che il governo vuole tutelare?

I validi motivi per bocciare i numeri del Def

Le bocciature delle cifre del governo da parte della Banca d’Italia e dell’Ufficio parlamentare di bilancio hanno una ragione d’essere. Nel Def hanno scritto una previsione di crescita troppo ottimista rispetto allo stesso quadro economico presentato nel documento. E quindi il debito non scenderà.

Come spendere di più e meglio nelle opere pubbliche

Per favorire la crescita non basta aumentare gli investimenti pubblici, servono interventi di qualità. Oggi però le amministrazioni hanno scarsa capacità di programmazione e la loro riforma richiede tempo. La soluzione è creare una “struttura speciale”.

Bce ferma sulle sue posizioni

Nonostante le rassicurazioni della Bce, la crescita non appare ancora così solida. Mentre l’inflazione eccezionalmente bassa potrebbe essere l’occasione per introdurre strumenti fiscali per finanziare progetti di investimento di interesse europeo.

L’economia di Putin non fa gol

Nonostante l’enorme potenziale, la Russia è sulla strada del declino economico. La crescita demografica è nulla e l’economia continua a fare affidamento su estrazione di risorse minerali e settori protetti. Non può certo essere un modello per l’Italia.

Pagina 6 di 16

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén