Perché in tutta Europa si affermano i partiti populisti? Basta guardare al profilo per età del voto populista, giovane al Sud e vecchio al Nord. E la soluzione passa allora per politiche europee che sappiano affrontare davvero il problema della disoccupazione giovanile nei paesi più periferici.
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La Commissione Europea alza ulteriormente l’asticella della disoccupazione di equilibrio per l’Italia: una stima basata su criteri arbitrari, che si ripercuote anche sulle previsioni del deficit. Rischiando così di vanificare i nostri sforzi per rispettare il Fiscal Compact.
Cosa accade quando si liberalizzano i contratti a tempo determinato come nel decreto sul lavoro appena varato, come primo atto del Governo Renzi? L’esperienza della Spagna è molto utile a riguardo. Nel 1984 il governo spagnolo liberalizzò i contratti a tempo determinato eliminando il requisito che l’attività svolta nell’ambito di questo contratto dovesse avere natura temporanea e rendendo ammissibili ripetute proroghe dello stesso contratto.
Lo scoppio della Grande Recessione ha evidenziato, semmai ce ne fosse stato bisogno, tutte le inefficienze del nostro mercato del lavoro e non c’è governo che non sia intervenuto per modificarne il funzionamento.
Siamo ancora alla fase dei titoli. Il Governo ha adesso meno di un mese di tempo per passare dalle presentazioni in powerpoint agli atti, rendendo possibile il taglio delle tasse. Su questo sito molte proposte su come tagliare la spesa pubblica.
Dopo aver sussidiato eccessivamente le fonti rinnovabili, rischiamo oggi di dover sussidiare gli impianti tradizionali in crisi. Dietro alla vicenda delle centrali a gas di Sorgenia un paradosso di politiche energetiche contraddittorie. Una ricostruzione a beneficio del lettore, che deve pagare per questi errori.
È ora di infrangere il tabù della tassazione privilegiata delle rendite finanziarie. Bene allineare il carico fiscale delle diverse fonti di reddito come avviene in molti altri paesi. Sul tema abbiamo raccolto in un nuovo Dossier gli interventi pubblicati su questo sito. Delude la delega approvata dal Parlamento per ridisegnare l’architettura del sistema tributario. Cambia poco. C’è però un buon passo avanti nel rapporto contribuente-fisco.
Quale sarà la politica dei trasporti di Renzi? Da sindaco di Firenze ha saputo essere controcorrente. Da candidato alle primarie Pd non ha risparmiato siluri contro grandi opere e Tav Torino-Lione. Vediamo come si comporterà da capo del governo.
Il concorso per l’insegnamento di Storia economica è una… storia d’altri tempi. Commissari con molte meno citazioni e pubblicazioni della media bocciano candidati con un impatto 200 volte più forte del loro e promuovono persone con un curriculum che farebbe vergognare un dottorando. Indecente.
L’ultimo dato sulla disoccupazione giovanile (43,5 per cento!) non dice tutto sulla drammatica situazione: molti giovani, scoraggiati, hanno smesso di cercare lavoro.
Un commento dell’ambasciatore a Londra Pasquale Q. Terracciano all’articolo di Roberto Perotti “Diplomazia dei privilegi, privilegi della diplomazia”. E la risposta dell’autore.
Quali sono stati gli effetti della legge Fornero? Sembra aver ridotto le distorsioni e gli abusi nell’utilizzo di alcuni contratti atipici. Ma anche disincentivato le imprese ad assumere nuovi lavoratori o a rinnovare i contratti in scadenza, per l’incertezza del ciclo economico.
Il Jobs Act di Renzi propone l’introduzione di un sussidio di disoccupazione universale per chi perde il posto di lavoro. Si tratta di un intervento indispensabile per garantire il corretto funzionamento del nostro mercato del lavoro ma tutto dipende da come sarà realizzato.
Il tasso di disoccupazione giovanile al 40 per cento non è solo il risultato di una statistica fuorviante. È un dramma del nostro paese. E invece di proporre nuove misurazioni, sarebbe molto più importante capire perché in cinque anni i giovani senza lavoro sono passati dal 18 al 40 per cento.
Negli ultimi mesi, all’interno di Fed e Bce sono emerse voci contrarie al mantenimento di politiche monetarie accomodanti. È necessario evitare che si generino effetti distorsivi sull’economia reale, ma oggi la priorità è l’occupazione e non l’inflazione. Come mostra l’analisi del Misery Index.