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Sette secoli di disuguaglianza

La disuguaglianza economica è un tema di grande attualità. Ma quali sono le sue dinamiche di lungo periodo? Tra il 1300 e oggi, la tendenza è stata all’aumento costante. Con due eccezioni: il periodo immediatamente successivo alla peste nera del 1348 e quello compreso tra le due guerre mondiali.

Tony Atkinson, una vita contro la disuguaglianza*

Con Tony Atkinson scompare l’economista che più di chiunque altro ci ha aiutato a capire come misurare, analizzare e contrastare povertà e disuguaglianza. Tutta la sua vita professionale è stata contraddistinta dall’esigenza di tradurre l’analisi economica in dibattito pubblico e prassi politica.

Non tutte le lauree sono uguali, ma nessuna è inutile

Laurearsi conviene: trovare un lavoro è più semplice e gli stipendi dei laureati sono più alti di quelli dei diplomati. Ma anche il corso di laurea è importante e in pochi optano per indirizzi scientifici. Scelte più consapevoli migliorando le competenze degli studenti. Effetti sulla diseguaglianza.

Il Punto

È stato inutile il referendum no-triv che ha mancato il raggiungimento del quorum? In pratica sì, dato che tutto resta come prima. Ma grazie al voto sulle trivelle è tornata l’attenzione sulla politica energetica e ambientale del paese. Che va aggiornata per allinearla agli impegni dell’accordo Cop21.
Presto la prova del fuoco del fondo Atlante, con la ricapitalizzazione della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. A seguire, lo smaltimento di 83 miliardi di sofferenze. La Ue per una volta osserva benigna: banche italiane più sane aprirebbero la strada a un’assicurazione comune dei depositi.
Dopo che anche il laburista Corbyn si è espresso contro la Brexit, vediamo qual è la situazione degli schieramenti pro e contro a due mesi dal referendum. Il fronte divide i partiti e le generazioni. I giovani sono in maggioranza per rimanere nella Ue, gli over 55 sono per l’uscita. Su tutti, però, prevale il disinteresse.
Siamo il paese Ue con più poveri (11,5 per cento della popolazione) e tra questi sono in aumento gli stranieri. Beneficiari, di conseguenza, della fetta più grande degli aiuti contro l’indigenza. Qui c’è la miccia che può innescare una guerra tra poveri. Eppure c’è il modo di non farla esplodere. Di norma parliamo di disuguaglianza all’interno di un paese. Ma c’è anche la disuguaglianza tra i popoli del mondo, che segue dinamiche diverse. La rivoluzione informatica e la globalizzazione l’hanno ridotta per i paesi emergenti (Cina e India in prima fila) mentre i paesi più sviluppati che hanno delocalizzato le produzioni l’hanno vista salire.

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Onda su onda, così cambia la disuguaglianza

Rivoluzione informatica e globalizzazione hanno determinato l’aumento della diseguaglianza all’interno degli Stati occidentali, quelli dove la classe media era più sviluppata. Ma nello stesso tempo si è ridotta la disuguaglianza globale, con una progressiva convergenza nei redditi pro-capite.

Ma per le donne l’Italia non è ancora arancione

L’Onu ha ammonito l’Italia per non avere fatto abbastanza per ridurre la violenza di genere. I dati sono impressionanti. Bene le leggi per contrastare il fenomeno, per prevenirlo ci vogliono investimenti, a partire dall’educazione di genere nelle scuole. E più uguaglianza nel mercato del lavoro.

Uomini e robot

Quale sarà il futuro dei lavoratori nella società sempre più automatizzata? Agli scenari drammatici si contrappone una visione più moderata, per la quale tra lavoratore e tecnologia si instaura un rapporto di complementarietà. La coscienza umana, il paradosso di Polanyi e le macchine che imparano.

La politica europea nella trappola della povertà

La crisi ha mandato in frantumi il tradizionale modello di sviluppo europeo. Anche quando la crescita c’è, avviene con un aumento delle disuguaglianze e non si traduce più automaticamente in una diminuzione della povertà. Preservare l’assistenza a chi ha davvero bisogno, pur riducendo la spesa.

Sulla disuguaglianza c’è ancora tanto da scoprire

La disuguaglianza è cresciuta negli ultimi anni? Qual è l’attuale livello di concentrazione della ricchezza? I dati sono spesso insufficienti per rispondere a domande così semplici su un tema molto sentito da cittadini e politici. Gli investimenti necessari per migliorare l’evidenza empirica.

Il merito in Italia, questo sconosciuto

Si può misurare la meritocrazia? Si può cercare di farlo costruendo un indicatore che sintetizza le varie dimensioni in cui si articola un sistema sociale ed economico orientato, appunto, alla promozione del merito. Rispetto agli altri paesi europei, i risultati dell’Italia sono sconfortanti.

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