La decarbonizzazione dell’industria europea è uno dei punti centrali del rapporto Draghi. Perché così si abbassa il costo dell’energia. Ma occorre anche dare sostegno ai settori che trainano l’innovazione, dalle tecnologie pulite ai veicoli elettrici.
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I paesi europei hanno una lunga tradizione nell’industria aerospaziale e competenze tecniche di alto livello. Eppure, nel contesto internazionale non sembrano esercitare un ruolo adeguato. Per ottenerlo è necessario cambiare la governance dell’agenzia spaziale europea.
Nel 2004 dieci nuovi stati entrarono a far parte dell’Ue. In quindici anni il loro Pil pro capite è quasi raddoppiato, senza provocare alcuna conseguenza sui vecchi stati membri. È un dato da considerare in vista di eventuali nuove adesioni.
Una forte politica industriale verde europea può portare grandi benefici dal punto di vista economico, climatico e di sicurezza internazionale. Richiede però un sostegno finanziario che solo una politica economica e finanziaria integrata può garantire.
Il nuovo Patto europeo su immigrazione e asilo nasce dalla percezione errata che l’Europa sia assediata dai migranti. Così le sue soluzioni cedono molto alle richieste dei sovranisti. E mantengono la confusione tra immigrazione irregolare e rifugiati.
L’Europa ha varato un pacchetto di riforme dei mercati energetici, in particolare di quello elettrico. Rispetto alle ambizioni iniziali, sembra si tratti di una serie di aggiustamenti più che di una revisione complessiva. Non è detto che sia un male.
I primi dati del 2024 segnano un calo delle immatricolazioni di auto elettriche a batteria in Europa. Sempre più spazio guadagna invece il mercato dell’usato, per lo più alimentato a benzina e diesel. Come raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione?
Anche se il conflitto in Medio Oriente non si espanderà, i mercati finanziari continueranno a risentire delle tensioni internazionali. Le economie dei paesi europei saranno le più colpite. L’allargamento dello spread segnala i rischi che l’Italia corre.
Con la guerra in Ucraina l’Europa ha cercato di rafforzare le relazioni commerciali con l’Azerbaijan. Ora l’attacco azero al Nagorno-Karabakh, con l’esodo degli armeni, complica la situazione. E mostra che la transizione energetica è sempre più urgente.
La debolezza dell’economia tedesca è un problema che riguarda tutta l’Europa. La Germania è il principale partner commerciale di gran parte dei paesi dell’area euro: un suo rallentamento strutturale comporterebbe conseguenze negative anche per loro.