Lo scontro politico e diplomatico tra Italia e Francia può mettere a rischio i solidi rapporti economici tra i due paesi. Di mezzo ci sono miliardi di import-export e di investimenti finanziari e nell’economia reale. Insomma, il gioco non vale la candela.
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Il reddito non-di-cittadinanza uscito dal Consiglio dei ministri è una misura non universale riservata a italiani e alcuni non italiani poveri che soddisfacevano tanti requisiti. Nel tentativo di onorare una promessa elettorale del M5s, la fretta ha partorito un provvedimento confuso con costi ed effetti impossibili da valutare.
Nel Regno Unito, invece, non è stata la mancanza di tempo (ci hanno messo più di due anni!) a rendere la Brexit una frittata politica indigeribile dal Parlamento britannico. Cerchiamo di capire quali sono le possibili vie di uscita dallo stallo e quali le loro conseguenze, dall’abbandono della Ue senza un accordo (“no deal”) al “contrordine, abbiamo scherzato”. Tanto criticata dai sovranisti di tutti i paesi, l’Ue ha però – tra le altre cose – la forza di contrastare l’elusione fiscale delle multinazionali. L’ultimo caso riguarda la Nike, ma vediamo quali sono i numeri aggiornati su questo fronte.
Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna avevano raggiunto una pre-intesa con il precedente governo per una maggiore autonomia gestionale. Ora il governatore Zaia vuole trattenere in Veneto il 90 per cento delle entrate fiscali e riservarsi competenze legislative su ben 23 materie. Ma la Lega non è più la Lega Nord.
La Bce ha sollecitato le banche vigilate a rafforzare le riserve a copertura dei crediti deteriorati. Troppi Npl appesantiscono di sicuro i bilanci bancari. Ma imporre e comunicare di punto in bianco la necessità di azzerarli è una mossa controversa. E così l’intervento non è piaciuto né ai mercati né alla politica.
Un commento di Antonio Traino e Lapo Trapelicino all’articolo di Francesco Daveri “L’effetto Salvini sugli sbarchi conta metà dell’effetto Minniti”. E la replica dell’autore.
La discussione sul reddito di cittadinanza è polarizzata tra chi parla di misura meramente assistenzialista e chi la osanna come panacea di tutti i mali. Però, uno strumento simile esiste in tutti i paesi europei, benché in misura meno generosa.
Nessuno impedisce al governo di realizzare tutto ciò che ha promesso in campagna elettorale. Basta ridurre altre spese o aumentare altre imposte. L’idea del finanziamento in deficit è invece pessima. E un conflitto con l’Europa avrebbe gravi conseguenze.
Avere un vantaggio tecnologico nel campo dell’intelligenza artificiale è importante non solo per essere competitivi, ma anche per influire sulla regolamentazione del nuovo sistema socio-economico. Ecco perché l’Europa non può rimanere a guardare.
Adesso il Portogallo va molto bene, con crescita del 2,6 per cento, calo del debito, deficit all’1,7 per cento e disoccupazione all’8,5. Eppure fino e ieri era uno dei grandi malati d’Europa. Una cura da cavallo, assecondata nella seconda fase da un governo di sinistra dura, ha centrato l’obiettivo.
Continuano in Europa le trattative su bilancio europeo e stabilizzazione dell’Eurozona. Se sul primo tema un compromesso è possibile, più difficile un accordo sul secondo. Per l’Italia potrebbe non essere un male, anche se i rischi non mancano.
Dopo la Brexit va ripensato il bilancio Ue. Ci sarà da rimpiazzare i contributi del Regno Unito (oggi il 10 per cento del totale). E si potrebbe cogliere l’occasione per cambiare le priorità: meno fondi per agricoltura e coesione, più risorse per difesa e sicurezza oltre che per proteggere l’Eurozona in vista della prossima crisi. In Italia la politica parla d’altro, di alleanze del M5s con la destra ma – da oggi – anche con la sinistra, a piacere. Vediamo con i numeri quanto simili o dissimili sono le piattaforme dei partiti. Con qualche sorpresa.
Chi cerchi su Google “piano Kalergi” trova più di 70 mila risultati. Sarebbe un progetto per sostituire i bianchi europei con asiatici e africani. Però tale piano non esiste proprio. É solo l’ennesima fake news fatta girare dagli imprenditori della paura che usano l’immigrazione per influenzare il voto delle persone.
Quando le imprese cercano personale diplomato o laureato, una volta su quattro hanno difficoltà ad assumerlo. In Italia non mancano solo le politiche attive del lavoro ma anche i meccanismi per favorire l’incontro di chi cerca un’occupazione con le imprese, specie Pmi. Eppure ci sono buoni esempi da imitare. Per i lavori basati sulle piattaforme digitali, come quelli di Foodora, non ci sono solo i tribunali. Un nuovo campo di tutele e protezioni può essere individuato in un efficace utilizzo della tecnologia digitale. In Francia ci sono “conti personali di attività” che fanno da base per fornire micro prestazioni assicurative.
Nel suo Rapporto di aprile il Fondo monetario internazionale conferma le rosee previsioni di crescita formulate negli ultimi mesi. Ma i primi dati 2018 su produzione industriale, immatricolazioni di auto e previsioni dei manager sono in frenata, in Italia e anche in Europa.
I partiti che hanno vinto le ultime elezioni hanno una soluzione semplice per il problema della sovranità: rinnegare le politiche europee. Ma è una soluzione illusoria. Una maggiore democraticità si ritrova solo ampliando il dibattito politico in Europa.