Cameron ha indetto il referendum sull’appartenenza del Regno Unito all’Unione europea. Rimandandolo, però, almeno al 2017, quando i conservatori potrebbero non essere più a Downing Street. La soluzione migliore, anche secondo gli Stati Uniti. Ma sono possibili altri scenari.
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Il primo errore è stato il salvataggio della Grecia, per poi proseguire in un crescendo che ha finito per portare l’eurozona sull’orlo del disastro. I leader europei sperano di arginare la situazione rafforzando il Patto di stabilità o imponendo un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano. Entrambi richiedono un nuovo Trattato e dunque una ratifica da parte di cittadini europei, poco propensi a concederla in questo momento. E allora l’unica possibile soluzione è il ripristino della clausola del “no-bailout”: a imporre la disciplina fiscale ci penseranno i mercati.