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La lunga estate calda dei giganti della rete

Finora è stato tutto molto semplice: tanto più si diffonde internet, tanto più i colossi della rete si rafforzano e gli affari aumentano per tutti. Ora, però, il paradigma inizia a cambiare e tra le grandi società la competizione diventa diretta.

Sgarbi è una “capra” in economia

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Vittorio Sgarbi sulla disoccupazione giovanile.

Il Punto

Nel dibattito pubblico il Ttip, l’accordo di libero scambio su cui trattano Ue e Usa dal giugno 2013, nasconde oscure manovre yankee contro democrazia, ambiente e qualità dei consumi. Meglio sarebbe un approccio realistico di tutela di ciò che conta per Europa e Italia come le denominazioni di origine.
Mentre ferve il dibattito sulla stima del costo della reversibilità della pensione per le coppie gay, nei primi tre mesi del 2016 il Pil è salito dello 0,3 per cento. L’accelerazione viene dalla domanda interna o estera? Le prime indicazioni portano ad attribuirla alla ripresa dell’export, specie verso l’Eurozona.
Qualcosa stona quando i controllati apprezzano troppo il controllore. È avvenuto con il plauso dei banchieri alla relazione del presidente della Consob Vegas. Nelle sue parole, un’ampia auto-assoluzione, varie divagazioni e amnesie, riferimenti solo formali a buone pratiche di corporate governance.
All’eurogruppo è ripartito con il piede giusto il nuovo round negoziale della Grecia con i suoi creditori. Si parla finalmente di parziale cancellazione del debito. Sullo sfondo rimangono irrisolti i soliti problemi strutturali che si traducono nell’incapacità del governo ellenico di finanziare le sue spese con entrate fiscali.
Nel decreto banche arrivano misure per il recupero dei crediti che appesantiscono i bilanci bancari. Si consentono il pegno non possessorio e il cosiddetto patto marciano – accordo con cui il creditore mette subito le mani sulle garanzie del debitore inadempiente. Temi molto controversi.
Invece di selezionare le notizie con un algoritmo automatico, Facebook cancellerebbe quelle politicamente sgradite spingendo in alto ciò che preferisce. Dal blog Gizmodo arriva l’accusa di manipolazione ai danni delle news dei media conservatori-repubblicani. Può farlo il maggiore social network del mondo?
Con i cuochi stellati che diventano i “ricchi e famosi” grazie anche a trasmissioni come MasterChef, le scuole dove si studia cucina sono tra le scelte più gettonate dai giovani. Lo confermano i numeri.

Due nuovi ingressi in redazione: Gianni De Fraja e Marco Ventoruzzo che i lettori de lavoce.info già conoscono attraverso numerosi loro interventi. Entrambi ci daranno contributi originali e di alto livello: il primo ci aiuterà a capire cosa succede al di là della Manica (in questo momento soprattutto su Brexit) e scriverà anche di istruzione, il secondo ci darà il suo contributo di esperto di diritto delle imprese e dei mercati finanziari. A Gianni e Marco un caloroso benvenuto.

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Se Facebook fa politica

Che cosa succede se il più importante social network mondiale invece di selezionare le notizie con un algoritmo automatico utilizza un team interno per cancellare quelle politicamente sgradite e promuovere invece altri temi? Lo scoop del blog Gizmodo e il fatto che Facebook non è un giornale.

Zero rating, ma tanti interrogativi

Sul tema dello zero rating si combatte in Europa un’aspra battaglia che rischia di far arenare anche la proposta di legge europea sulla neutralità della rete. Eppure, a prima vista sembrerebbe un falso problema, visto che a trarne vantaggio è il consumatore. Perché è meglio decidere caso per caso.

Il Punto

L’astensionismo elettorale non è affatto un problema secondario. Al contrario, quando la partecipazione è bassa, chi vota meno sono le persone più vulnerabili soprattutto in un momento di grave crisi economica. Così i politici saranno ancora meno motivati a rappresentare gli interessi dei più poveri.
Meno male che la Bce ha acceso un faro sullo stato di salute delle banche. Solo così sono state costrette a mettere in luce tutti i crediti deteriorati che le zavorrano. E a correggerne i valori in bilancio. Per le banche italiane (12 miliardi) è servito molto di più che per gli altri istituti dell’Eurozona.
Poiché molte fonti di energia creano anche effetti dannosi, le politiche fiscali possono portare il loro costo a un livello “giusto”, capace di remunerare le “esternalità” che producono. Una ricerca del Fondo monetario propone di tassare di più l’utilizzo di energia per i trasporti. Per una volta l’Italia, con le sue accise sulla benzina, è tra i paesi più virtuosi.
Chi comanda nelle scuole inglesi? Quanto costa l’istruzione alle casse pubbliche? Qual è lo stipendio degli insegnanti? Questo secondo articolo completa la descrizione del sistema d’oltremanica, uno dei modelli che ci può fornire suggerimenti per riformare il nostro.
Proviamo a stimare, con un esercizio semi-serio, quanto vale il tempo passato su Facebook da ognuno dei 25,2 milioni di utenti italiani. Grosso modo 3.650 euro all’anno. In totale quasi 92 miliardi. Calcolare per credere!
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