Italia ed Europa devono affrontare il problema del calo demografico. Gli eventuali rimedi, però, avranno effetti solo nel lungo periodo. Ecco perché è urgente programmare alcuni cambiamenti sempre più necessari. A partire da scuola, lavoro e pensioni.
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Anche il neonato governo non lesina dichiarazioni sul rilancio di Roma che lasciano intendere ambiziosi programmi e nuovi investimenti per la capitale. Non è il primo né probabilmente l’ultimo tentativo. Ecco un confronto utile a delineare lo scenario.
Nella guerra tra Airbus e Boeing – iniziata 15 anni fa nel Wto con reciproche accuse di sussidi pubblici illeciti – l’ultima sentenza è a favore degli Usa che ora possono lecitamente applicare dazi compensativi su 7,5 miliardi di importazioni dalla Ue. Tra i colpiti, alcuni dei prodotti di punta dell’agroalimentare italiano.
A 16 anni si può lavorare, percepire un reddito e pagare le tasse, ma non scegliere i propri rappresentanti politici. Si può estendere il diritto di voto in modo graduale oppure con una revisione completa delle età dell’elettorato attivo e passivo. È il momento di farlo.
Se il governo varerà una tassa sulle merendine, l’Italia entrerà in una lunga lista di paesi che tassano cibi e bevande con zuccheri aggiunti. Le loro esperienze dicono che, se lo scopo è ridurre i consumi, non bastano aliquote basse ma servono meccanismi che obblighino a scaricare la tassa sul prezzo al pubblico. Parlando d’imposte, l’Iva – per quanto se ne cancellino gli aumenti per il 2020 – rimane la più evasa dagli italiani, detentori del record europeo in materia. Progressi ci sono stati con la fattura elettronica. Ma il bastone-carota sull’uso di contante-carte elettroniche, proposto da Confindustria, non potrà dare grandi risultati. Con lo slogan “no-tax” Matteo Renzi ha inaugurato il suo nuovo partito politico vantandosi di non aver mai alzato una tassa nella sua carriera politica. Cercando per bene, però, il fact-checking de lavoce.info scopre e documenta che le cose non stanno così.
Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante per la privacy, commenta l’articolo di Alessandro Santoro “Più che i pagamenti elettronici serve il profilo dell’evasore”. Con la replica dell’autore.
Il podcast de lavoce.info
Mercoledì è partito lavoce in capitolo, il primo podcast de lavoce.info. Nel corso delle puntate, capitolo dopo capitolo, condivideremo le idee dei nostri esperti sulle politiche per l’Italia e per l’Europa. Ci potete ascoltare ogni mercoledì, su tutte le app per i podcast e su questo sito. Prima puntata: “Abolire davvero la povertà” con Tito Boeri.
Dopo mesi di mancati rimpatri e di grida sui porti da chiudere è arrivato il decreto flussi 2019 a regolare le immigrazioni in entrata. Concentrato su lavoratori stagionali, artisti e promotori di start-up innovative, come se l’Italia – autosufficiente e piena di disoccupati autoctoni – non avesse bisogno di colf e badanti.
Si torna a parlare di scuola. L’accordo firmato da governo e sindacati di categoria tocca il lavoro (con una nuova sanatoria in arrivo per i precari), le retribuzioni, l’autonomia regionale. In termini molto generici, mentre è assente ingiustificata la qualità dell’insegnamento. C’è poco da fare: per chi governa (oggi, ma anche ieri) l’investimento in capitale umano viene sempre dopo. In più ci sarebbe anche da considerare che l’istruzione non affiancata da misure che incoraggino lo sviluppo locale non basta. Se no – come calcola uno studio recente – le aree più povere si svuotano dei più istruiti. È così che rimane inchiodato intorno al 30 per cento – il doppio della media Ue – il tasso di disoccupazione dei giovani (i 15-24enni sul mercato del lavoro). Oppressi da un futuro incerto e con la prospettiva di emigrare. A dispetto del consenso degli scienziati sul tema, i cambiamenti climatici non sono percepiti come un rischio imminente per la terra né in Italia né in tanti altri paesi. Come nel serial del momento, “l’inverno senza fine” si avvicina ma ogni paese insegue il proprio interesse geopolitico nella “lotta per il trono”.
L’Italia non si occupa dei suoi giovani. Non si tratta solo della condizione lavorativa, ma del ruolo delle nuove generazioni all’interno dei processi di innovazione e sviluppo competitivo del paese. Lo mostrano i dati e il modo di raccontare la realtà.
La proposta di Letta di una dote per i giovani da finanziare con un aumento delle imposte di successione riapre il dibattito sull’equità generazionale. Una proposta per evitare che patrimoni ed eredità pesino troppo sull’economia.
Si avvicinano le elezioni europee. Una buona occasione per capire perché i giovani italiani abbiano condizioni e prospettive peggiori dei coetanei europei. A partire da un’irragionevole discriminazione nella legge elettorale per il Parlamento europeo.
Garantire flessibilità in uscita dal mercato del lavoro è legittimo e ragionevole. Però quota 100 è una misura che avvantaggia solo un numero relativamente limitato di italiani. Con un costo molto alto, che si ripercuoterà sulle generazioni future.
Il sistema pensionistico italiano è un insieme di regole affastellate. Il modello contributivo è stato contraddetto e contrastato dalle molte riforme successive. E quota 100 è sbagliata a prescindere dagli effetti che produrrà su spesa e occupazione.
Come funziona il mercato internazionale per giovani economisti? Ecco il percorso che gli studenti in procinto di ottenere un dottorato in economia imboccano per ottenere un lavoro sul mercato internazionale.