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Sommario 24 febbraio 2004

Torniamo ad occuparci del disegno di legge governativo di tutela del risparmio.  Troppe le omissioni, una semplificazione delle authority solo virtuale, mentre è forte il rischio che, con ulteriori compromessi, ne venga fuori un pateracchio. Speriamo nel dibattito parlamentare, cui cercheremo di contribuire organizzando un incontro su questi temi.  Presto maggiori notizie in merito.

Pensioni. Abbiamo mostrato che partendo subito si potrebbe fare una riforma equa ed efficace.  Ci chiediamo perchè si aspetti allora fino al 2008 prima di intervenire. Forse per il veto di un componente della coalizione?

L’amministrazione Bush tiene nascosto un rapporto sull’effetto serra elaborato dal Pentagono.  A quanto pare,  non si vuole l’ambiente nella campagna elettorale. Bene che in Europa ci si prepari alle elezioni diversamente.  Senza una forte iniziativa del Vecchio Continente sul controllo delle emissioni, si rischia infatti un nuovo stallo della trattativa sul Protocollo di Kyoto. E non è affatto detto che il controllo delle emissioni riduca la crescita.  Mentre la mancata tutela dell’ambiente riduce sicuramente il nostro benessere.  Dovremmo avere qualche indicatore dei danni all’ambiente nella contabilità nazionale.

Sommario 19 febbraio 2004

Per contribuire al confronto sulla riforma delle pensioni, forniamo una stima dei risparmi ottenibili con la nuova proposta di riforma previdenziale presentata dal Governo alle parti sociali.  Si è lontani dall’obiettivo di ridurre la spesa di uno 0,7% del Pil, ma rimane un forte inasprimento dei trattamenti a partire dal 2008.  Se non è uno scalone, non è neanche uno scalino. 

Il tema dell’immigrazione continua a far discutere. Negli Stati Uniti Bush presenta una nuova proposta che apre le porte del mercato del lavoro americano ai lavoratori stagionali. A essere spiazzato da tale proposta è proprio il partito repubblicano. Ventata liberalizzatrice o manovra elettorale? In Inghilterra, Blair deve fare marcia indietro sulla proposta di chiudere le frontiere ai lavoratori dell’est europeo per un periodo di 7 anni. Nel resto d’Europa si discute quali regole adottare nei confronti dei cittadini dei nuovi membri dell’Unione. E in Italia? Tutto tace.  Se non decidiamo altrimenti nelle prossime settimane, finiremo per chiudere la porta in faccia ai nuovi cittadini dell’Unione per almeno 2 anni, privandoci di una forza lavoro assai ben istruita, che arriverebbe proprio nelle regioni in cui vi è maggiore carenza di lavoratori.  Sono al massimo 40.000 i lavoratori che potrebbero arrivare dai nuovi paesi dell’Unione, secondo le nostre stime.

Abbiamo superato la quota dei 14.000 iscritti alla newsletter. Ringraziamo tutti i nostri lettori per il loro sostegno.

sommario 17 febbraio 2004

Un rapporto di un gruppo internazionale di esperti  contiene nove raccomandazioni per controllare i conflitti di interesse nelle attività finanziarie, alla luce dei casi Enron e Parmalat. Comportano tutte un aumento degli obblighi di trasparenza e modifiche delle regole che governano le certificazioni, il loro uso e le sanzioni. Nessuna di queste raccomandazioni è stata raccolta nel disegno di legge sulla tutela del risparmio presentato dal Governo, ove non vi è traccia di norme mirate a regolare il conflitto di interesse di amministratori, sindaci e banche. Così non si tutela il risparmio. Inviteremo gli estensori del rapporto a Roma, durante il dibattito parlamentare. Ma forse la parte più deludente del progetto di legge sulla tutela del risparmio consiste nel tentativo di recuperare al controllo governativo la vigilanza, che dovrebbe invece rimanere di esclusiva pertinenza delle Autorità, di cui occorre definire con precisione competenze e poteri, rendendo al contempo più trasparenti le strutture di governance e i processi decisionali. Anche perché la Consob ha sovente interpretato in forma troppo notarile l’attività di vigilanza sulle società quotate e sui revisori. Perché questa possa trasformarsi in un temibile ufficio ispettivo non basta una legge, serve piuttosto un radicale cambio di mentalità nella struttura.

L’attuale Presidente della borsa elettrica italiana invia una lettera al Wall Street Journal, con una serie di “distrazioni” che è opportuno correggere. Curiosa interpretazione, comunque, del proprio ruolo istituzionale. Infine poniamo una domanda ai banchieri italiani su cui ci piacerebbe avere una risposta.

Sommario 12 Febbraio 2004

La riforma previdenziale annunciata dal Presidente del Consiglio, nel suo intervento a reti unificate del 29 settembre scorso perde pezzi e procede di rinvio in rinvio. Anche perché l’accordo nella maggioranza sembra legato alla realizzazione di condizioni tra di loro incompatibili: con le nuove quote di età e anzianità contributiva (chieste da AN e UDC in Senato) e intervenendo dopo il 2008 (come imposto dalla Lega), non è possibile raggiungere lo 0,7 per cento di risparmi sul PIL su cui sui è impegnato il Ministro dell’Economia, Tremonti, al G7. 
Bene che si pensi di stralciare dal provvedimento la decontribuzione per i nuovi assunti a parità di trattamenti.  Darebbe un colpo al cuore al principio contributivo, secondo cui si riceve in base a quanto si versa.  E’ il principio responsabilizzante introdotto dalle riforme degli anni ’90.  L’ostinazione con cui il vertice Confindustria richiede la decontribuzione si spiega solo con la miopia di cui ha dato prova la sua attuale leadership.

Sommario 10 febbraio 2004

E’ innegabile: l’inflazione ha registrato un’impennata dal 2000 in poi. Ma l’euro non c’entra, se non in misura del tutto marginale. Per riportare l’inflazione in linea con la media europea ed evitare un’ulteriore erosione di competitività della nostra economia ci vuole più concorrenza, un obiettivo che purtroppo non sembra più rientrare nelle priorità dell’esecutivo. Chi oggi gestisce la politica economica del paese dovrebbe quanto meno smettere di terrorizzare i consumatori attribuendo alla moneta unica colpe e sciagure fantomatiche, un atteggiamento che stride con l’ottimismo di facciata sulle condizioni della nostra economia. E che rischia di deprimere ulteriormente i consumi: il teurorismo può avere, in effetti, provocato un calo degli acquisti.
E’ diventato di moda sparare a zero sull’Istat. Meglio aiutare il nostro istituto di statistica a migliorare la qualità dei dati disponibili e la loro diffusione, contemperando le esigenze della privacy con quelle della ricerca. Continua il nostro viaggio tra le statistiche che non sono disponibili in Italia: parliamo di dati sull’inserimento professionale dei laureati. Fondamentali per valutare come funziona il nostro sistema educativo.

Sommario 5 febbraio

Come promesso e in previsione di un dibattito parlamentare che si annuncia tutt’altro che rituale, cominciamo ad analizzare il disegno di legge sulla tutela del risparmio varato martedì 3 febbraio dal Governo. Il ddl in verità si occupa più di riordino delle authority che di tutela del risparmio. Niente sulla governance di banche e imprese, niente sulla disclosure e qualità dei bilanci. Certo alcune materie possono essere regolate da codici di autodisciplina, ma utile chiederne comunque per legge la definizione, dando un tempo limite per adottarli. In assenza dei codici o della loro applicazione, si potrà procedere imponendo norme restrittive. Ma anche sulle authority c’è molta confusione. Perché non affidare esplicitamente la concorrenza nel sistema bancario all’antitrust? Bene invece tenere separata la vigilanza dei fondi pensione da quella degli intermediari finanziari. Altrimenti si produrrebbe uno stridente conflitto di interessi.

E poiché le buone letture sollevano lo spirito e aiutano a capire come va il mondo, vi proponiamo alcuni libri, classici compresi, per decifrare gli ultimi scandali finanziari, non solo italiani.

In una lettera aperta al Governo alcuni giovani economisti italiani all’estero prendono posizione sulla riforma dello stato giuridico dei docenti universitari.

Sommario 3 febbraio

Riprendono le audizioni al Senato sull’affaire Telecom Serbia: qualche numero su di un caso di cui si è parlato a lungo senza fornire i dati più elementari. 

I risparmiatori e gli investitori esteri si aspettano una reazione al caso Parmalat.  Il Governo ha varato un disegno di legge sui controlli nei mercati finanziari con molti punti in sospeso.  In vista del dibattito in Parlamento, che si annuncia tutt’altro che rituale, contribuiamo al dibattito con alcune informazioni utili.  Primo, non è vero che il denunciante civico è una novità in assoluto: le autorità antitrust  già da tempo usano i whistle-blowers con successo per difendere la concorrenza. Secondo, cerchiamo di chiarire quali sono le responsabilità di Banca d’Italia e Consob nei controlli sull’emissione di obbligazioni. Terzo, discutiamo la relazione fra banche e imprese: invece di vietare che un’impresa troppo indebitata verso una banca partecipi alla vita societaria di quella banca, sarebbe meglio impedire agli istituti di credito di esporsi troppo verso società che siano loro azioniste.  Quarto, ci poniamo una domanda: sarà poi vero che la trasparenza e la stabilità dei mercati finanziari sono obiettivi fra di loro in conflitto?

Sommario 29 Gennaio

Non solo nel Regno Unito. In tutta Europa si cerca di riformare l’università. E’ il modo giusto per interpretare l’impegno a rilanciare la ricerca preso dai Governi europei a Lisbona nel 2000. Da noi, invece, si torna indietro. Il disegno di legge sulla riforma dello stato giuridico dell’università presentato dal Ministro Moratti reintroduce i concorsi nazionali. Ma non affronta i problemi di fondo, quelli dell’assenza di regole o di incentivi tali da indurre i dipartimenti e le facoltà a produrre buona ricerca e buona didattica. Né si entra nel merito delle regole di governance dell’università. Ed è chiaro che senza incentivi efficaci e senza una riforma della governance, qualunque riforma sarà facilmente aggirata.

La Corte dei Conti – censurata da TG1 e TG2 – sottolinea l’eccessiva discrezionalità di cui gode il Ministro Tremonti nella gestione del bilancio pubblico, confermando il giudizio da tempo espresso a riguardo da lavoce.info. Riproponiamo alcuni interventi su questi temi.

Sommario 27 gennaio 2004

Non arrivano soldi sotto la Madonnina e in molti si lamentano del fatto che un’amministrazione dello stesso colore politico della maggioranza governativa non faccia arrivare quattrini. In realtà i soldi vanno soprattutto ai Comuni in cui l’esito elettorale è più incerto. E, in ogni caso, che paese è uno in cui i rapporti di partito prevalgono sui rapporti istituzionali fra diversi livelli di governo? La privatizzazione dell’Aem procede solo virtualmente, nonostante i debiti del Comune e le disfunzioni del servizio. E c’è chi si oppone anche a questo poco di privato! Riprende anche lo sciopero dei taxisti: avevamo formulato una proposta un anno fa. La riproponiamo ai lettori: rimane più che mai attuale.

Qualche dato in più sul caso Parmalat: forse era prevedibile. O è solo il senno di poi? Torniamo anche sulla proposta dei “denuncianti civici”. Sorprende notare che proprio in questi giorni commentatori televisivi di un certo peso ritengano che ci debba essere meno trasparenza nei comportamenti degli amministratori delle società.

Sommario 22 gennaio 2003

Diversi segnali di malessere nel nostro mercato del lavoro: l’andamento pressoché piatto dei salari reali nell’ultimo decennio, l’aumentata conflittualità, l’incertezza sui destini del lavoro parasubordinato. Meglio prenderne atto per tempo. Utile ripensare agli assetti contrattuali e non illudersi di risolvere il dualismo del nostro mercato del lavoro con rimedi solo giuridici. Mentre tutta Italia si interroga su cos’è un lavoro a progetto, bene pensare a come rilanciare la crescita, l’unica in grado di sostenere un aumento duraturo dei salari. Anche in questo il decentramento della contrattazione può essere utile.

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