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Quanto costa fermare gli sbarchi

Dal 2015 l’Italia ha speso più di un miliardo tra fondi propri o comunitari per fermare gli sbarchi nel Mediterraneo. È una politica condivisa in Europa, ma restano dubbi sulla sua efficacia. L’approccio delle politiche migratorie andrebbe ripensato.

Imprenditori immigrati: minaccia o opportunità?

Anche nell’anno della pandemia, l’imprenditoria immigrata in Italia ha continuato a crescere e rappresenta ora quasi il 10 per cento del totale. Un’opportunità per tutto il paese, a patto di creare le condizioni per attrarre competenze e talenti.

Centri di accoglienza: così influenzano il voto

La crisi dei rifugiati ha dato forza ai partiti populisti in Italia? Uno studio mostra che comuni grandi e piccoli reagiscono in modo diverso alla costruzione di centri di accoglienza. Gli effetti economici concreti sono scarsi, mentre conta la propaganda.

Migranti: aria nuova da Washington

Joe Biden ha iniziato la sua presidenza con un pacchetto di ordini esecutivi che riguardano anche le politiche migratorie. Non si limitano a cancellare le misure più odiose dell’amministrazione Trump, ma prefigurano un ambizioso disegno riformatore.

Alto rischio disoccupazione per i lavoratori migranti

In Europa e Gran Bretagna la crisi da pandemia mette ad alto rischio di disoccupazione più di 9 milioni di lavoratori migranti. In Italia la situazione è particolarmente grave per le caratteristiche della nostra industria. Le previsioni.

Il Punto

Il Pnrr è il più importante piano di politica economica degli ultimi trent’anni. Ma la sua versione aggiornata è un documento privo di obiettivi precisi e di strumenti con cui raggiungerli: il contrario di quanto chiede la Commissione Ue. Unione Europea chiamata però da parte sua a “svecchiare” le modalità di valutazione delle politiche economiche. Per esempio classificando come investimenti alcune spese oggi definite correnti.
Dietro agli ingenti fondi stanziati per rispondere alla crisi pandemica si nasconde il rischio che l’erogazione segua logiche legate più all’affinità politica che alla visione strategica. Il caso della Lombardia. Per prevenire ulteriori conflitti tra stato e regioni, si potrebbe potenziare il cosiddetto “decentramento asimmetrico”. Che non vuol dire però ampliare i divari già esistenti tra le regioni.
Tra i più colpiti dalla crisi ci sono i lavoratori immigrati, che spesso partono da una situazione socio-economica già preoccupante. E così aumentano discriminazioni e disuguaglianze. Disuguaglianze che si fanno sentire anche nel fumo, abitudine diffusa soprattutto nelle fasce di popolazione a basso reddito. Servono forme di tassazione in grado di favorire stili di vita più sani.
Pur non essendo la soluzione ottimale, il recupero di energia dai rifiuti è a oggi l’unica alternativa reale alla discarica. E può rappresentare un contributo prezioso al percorso europeo di decarbonizzazione.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

La crisi si abbatte sugli immigrati

La crisi legata alla pandemia di Covid-19 ha aumentato le diseguaglianze, generando nuove povertà e discriminazioni. Tra i più colpiti ci sono i lavoratori immigrati perché spesso più vulnerabili e in una situazione socio-economica peggiore dei nativi.

Il Punto

Finalmente pronto il Piano di ripresa e resilienza. È ben fatto, ma per realizzare tutti i progetti prospettati e spendere le risorse in tempo servono una governance efficiente e un consenso ampio nella società. Intanto le complessità burocratiche hanno scoraggiato molti potenziali beneficiari dal richiedere il reddito di emergenza. Con il risultato che solo il 41 per cento degli aventi diritto lo ha ottenuto.
Il Covid fa sentire i propri effetti anche sulla nascita di nuove imprese: in Italia si stima che entro la fine del 2020 si saranno perse tra le 60 e le 70 mila nuove aziende. Con riflessi pesanti sull’occupazione. E, se da una parte lo stato si sta impegnando a immettere liquidità nel sistema produttivo, dall’altra continua a non pagare i propri debiti verso le imprese. Servono sanzioni e penalizzazioni per le Pa.
Gli scontri seguiti a una serie di sgomberi di migranti hanno fatto precipitare la situazione in Francia, con la polizia al centro delle polemiche. Il rischio, per le democrazie liberali, è di cadere in una spirale repressiva.
Una diversa distribuzione dei diritti di proprietà per ridurre le disuguaglianze e garantire una maggior giustizia sociale. È la proposta di Thomas Piketty nel suo “Capitale e ideologia”.

Save the date! Convegno annuale de lavoce.info
Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. Qui tutti i dettagli.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Oggi anche uno slideshow sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Continua la nostra collaborazione con Economia24, la trasmissione economica di RaiNews24: ogni venerdì un nostro redattore sarà ospite del programma.

Francia, una legge controversa

Le restrizioni alla protezione dei richiedenti asilo, il rifiuto di lasciarli transitare, la rarefazione dei canali di regolarizzazione incancreniscono i problemi, non li risolvono. E le democrazie liberali rischiano di cadere in una spirale repressiva.

Pochi rifugiati nei centri e il voto anti-immigrazione cala*

La presenza di centri di accoglienza piccoli e diffusi riduce il voto per i partiti anti-immigrazione. Mentre se i centri sono di grandi dimensioni i consensi verso queste formazioni aumentano. Lo mostrano i risultati di due studi per Italia e Francia.

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