La riforma del catasto mira ad assegnare agli immobili un valore patrimoniale in linea con i valori di mercato, con l’introduzione di meccanismi di adeguamento periodico. Non tutti sono d’accordo. Ecco chi ha interesse a mantenere le cose come stanno.
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I milioni di cittadini stranieri residenti in Italia contribuiscono sostanzialmente alla tenuta non solo del tessuto produttivo del paese, ma anche del suo sistema di protezione sociale. Lo dimostrano i dati su imposte pagate e prestazioni ricevute.
Dalle imposte sui redditi a quelle indirette fino alla revisione del catasto, la delega approvata dal governo è ambiziosa ma ancora molto vaga nei contenuti. Tutto dipenderà dai decreti attuativi e dall’ammontare delle risorse messe in campo.
Appena si parla di riforma del catasto, si levano gli scudi. Si teme un aumento delle imposte sugli immobili, molto impopolare in un paese dove la maggioranza delle famiglie è proprietaria di casa. Ma la revisione è necessaria, per equità ed efficienza.
Presentato il documento conclusivo della proposta di riforma del sistema tributario. Una sintesi apprezzabile per un documento che rimane molto sbilanciato sull’Irpef e in cui non mancano i nodi irrisolti. A partire dalle coperture delle misure.
Quando si parla di riforma dell’Irpef, si indica spesso come punto di partenza la revisione delle spese fiscali. Ma quali sono quelle da eliminare? Le detrazioni incentivanti, per esempio, avvantaggiano molto i redditi alti e ben poco quelli medio-bassi.
La proposta di direttiva europea sul salario minimo adeguato riconosce il ruolo cruciale della contrattazione collettiva. Sotto questo profilo l’Italia è in regola. Ma restano aperte alcune questioni rilevanti, che richiedono un riordino della normativa.
Una patrimoniale ben concepita sarebbe non solo un innegabile progresso sul piano dell’equità generale, ma anche un grande miglioramento rispetto alle irrazionalità del sistema. Serve un progetto a medio termine per realizzare valori di lungo periodo.
In Italia solo l’1 per cento della tassazione ambientale viene speso in protezione dell’ambiente. Serve una riforma generale. A partire dall’ecotassa sul conferimento dei rifiuti in discarica, che va destinata alla costruzione degli impianti già previsti.
I superbonus per l’edilizia pesano sul bilancio dello stato per più di 14 miliardi. La misura potrebbe però dare buoni risultati se le detrazioni fiscali fossero indirizzate sugli interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione delle periferie.