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L’Europa regola l’IA, ma la competitività nasce altrove

Bruxelles definisce il quadro regolatorio più avanzato al mondo per l’IA, ma le industrie dell’Unione rischiano di rimanere indietro. Alla competitività servono investimenti in capitale umano, reti digitali, apertura ai mercati e condivisione dei dati.

L’intelligenza artificiale entra a scuola. Ma come?

Un buon utilizzo dell’IA a scuola non può prescindere dalla formazione degli insegnanti. Per ora i dati ci dicono che le giuste competenze le hanno in pochi, così come pochi la utilizzano e ancora meno la considerano effettivamente utile.

L’intelligenza artificiale e il lavoro: lezioni dagli Stati Uniti

Negli Usa l’adozione dell’IA ha rallentato la crescita dell’occupazione. Ha colpito soprattutto i lavoratori senza laurea e i settori tradizionali e ha favorito quelli con competenze tecniche, accentuando la polarizzazione del mercato del lavoro.

Mercati digitali, un rompicapo per la regolamentazione

Lavoce in 3 passi è la nuova iniziativa mensile de lavoce.info. Tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Michele Polo ci guida nel complesso mondo dei mercati digitali e nelle problematiche della loro regolamentazione.

Perché l’IA non entra nei centri per l’impiego

Ricorrere ai siti di intelligenza artificiale generativa nei servizi di orientamento può essere molto utile. L’utilizzo in Italia è ancora limitato. La formazione del personale e quella degli utenti gioca un ruolo fondamentale per una più ampia diffusione.

Anche in Italia sbocciano data center

I data center necessari allo sviluppo e al funzionamento dell’intelligenza artificiale consumano grandi quantità di elettricità e acqua: una sfida per la decarbonizzazione. Per l’Italia possono essere un’opportunità, se la concentrazione non è eccessiva.

Con l’IA in azienda nasce una nuova figura di lavoratore*

La transizione digitale richiede un nuovo patto sociale, in cui le persone possano esercitare responsabilità, creatività e autonomia. Con l’affermarsi del “lavoro personale” servono forme contrattuali capaci di dare tutele e ridurre le disuguaglianze.

Cercare lavoro ai tempi dell’IA

L’intelligenza artificiale potrebbe dare un supporto gratuito di base a molti utenti dei servizi per il lavoro. Si potrebbero così liberare risorse da reinvestire in interventi per promuovere la mobilità professionale e occupazionale dei lavoratori più deboli.

Quando è vietato dare un voto al lavoratore con l’IA

Una sentenza della Corte di giustizia Ue (n. 203/2025) delinea i limiti dell’uso dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo. Per esempio, quali sono i vincoli alla prassi di attribuire punteggi ai lavoratori delle piattaforme basati sui giudizi dei clienti.

Se l’IA impara a essere creativa*

I progressi dell’IA chiamano in causa la relazione tra una caratteristica prettamente umana come la creatività e la capacità delle macchine di replicarla. Di fronte a un vero e proprio cambiamento epistemico, non dobbiamo fermare il progresso, ma regolarlo.

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