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Lavori pubblici: cosa ne pensano i responsabili

La ripartenza degli investimenti pubblici è cruciale per avviare la ripresa economica, tanto più con l’arrivo dei fondi del Recovery Plan. Un’indagine sui responsabili che seguono tutto l’iter dei progetti chiarisce priorità e urgenze del settore.

Settore pubblico centrale con la pandemia

Dopo decenni di tagli di bilancio e di riduzione dell’occupazione nella pubblica amministrazione, la pandemia ha ridato un ruolo centrale allo stato. Per migliorare la qualità dei servizi pubblici è però cruciale la fase di reclutamento del personale.

Piccoli segnali positivi dagli investimenti pubblici

Dopo un decennio di gravi difficoltà, nel 2019 gli investimenti pubblici sembrano registrare un aumento. La possibile ripresa si deve alle riforme degli ultimi anni su normativa di bilancio degli enti locali e disciplina dei contratti pubblici.

Giù gli investimenti pubblici, ma è colpa di quali regole?*

Sul banco degli imputati per il calo degli investimenti pubblici c’è il Codice degli appalti, ora modificato di nuovo dopo le riforme del 2016 e 2017. I dati su bandi e importi dei lavori mostrano però un sostanziale recupero dopo il periodo della crisi.

Il Punto

Senza dar retta alle obiezioni della commissione Ue, il governo presenta una manovra che tra più spesa e meno entrate mette insieme 38,1 miliardi di risorse. Coperte per meno della metà e frutto di un mix di provvedimenti che arriva a una vera magia: tanto rumore (per sforare i conti) per nulla, nemmeno una spinta alla crescita. Solo per il 2019, la legge di bilancio caricherà su banche e imprese più di 6 miliardi di maggiori tasse, tra anticipi-rimodulazioni di vario genere e riforme strutturali (come abolizione di Iri e Ace e sconto fiscale sugli utili reinvestiti) con aggravi sicuri e benefici incerti.
Nelle elezioni Usa di midterm, le donne hanno votato più degli uomini e, quando si sono candidate, sia le democratiche sia le repubblicane hanno vinto più dei maschi. Un’onda rosa formatasi nel gennaio 2017 con la grande manifestazione anti-Trump e cresciuta con il movimento MeToo.
Capita, come qualche giorno fa, che le costruzioni abusive vengano spazzate via dalle piogge o dalle frane. Raramente dalle ruspe per ordine di un’autorità amministrativa. Un’occhiata alle stime e alle statistiche dà un’idea della vastità di questo fenomeno. Duro a morire. Meno disastroso, ma un altro vizietto diffuso in Italia più che altrove è il plagio accademico. Chi copia articoli scientifici per ottenere titoli di studio o vincere concorsi non subisce gravi conseguenze, nemmeno se ha cariche politiche. Mentre in paesi come Spagna e Germania si dimette con disonore. Organi indipendenti (dunque non l’agenzia stile Minculpop a cui sta pensando il governo) potrebbero far rispettare le regole.
Per prendere decisioni su molte grandi opere il governo si affida alle analisi costi-benefici che misurano i vantaggi per cittadini e imprese. Se però si vuole stimare l’impatto su crescita e occupazione, meglio fare analisi comparative di valore aggiunto. Anche perché non tutti gli investimenti pubblici le aiutano.

Due nuove strutture per gli investimenti pubblici

La manovra prevede due nuove strutture per il coordinamento degli investimenti pubblici. Con alcuni correttivi, potrebbero contribuire a risolvere le attuali carenze amministrative nella gestione delle prime fasi del “ciclo del progetto”.

Il Punto

Per il governo Lega-M5s la crescita arriva soprattutto dalla spesa pubblica. Ma la legge di bilancio contiene anche misure a sostegno di imprese e innovazione. Pur cancellando l’Ace si rifinanzia la nuova legge Sabatini e arriva il voucher per il manager dell’innovazione nelle Pmi. Manca un disegno di politica industriale ed emerge una certa sfiducia nel nostro sistema imprenditoriale. Per migliorare l’efficacia degli investimenti pubblici potrebbero risultare utili, con correttivi, due nuove strutture di coordinamento di cui è prevista l’istituzione: Investitalia, alle dipendenze del presidente del Consiglio, e la Centrale per la progettazione delle opere pubbliche presso l’Agenzia del demanio.
Sui fondi per la riqualificazione delle periferie il governo torna sui suoi passi: dopo averli congelati, ora li rimette a disposizione dei comuni. Per gli enti locali una boccata d’ossigeno relativa: investiranno anticipando tutte le spese e saranno rimborsati con i tempi della burocrazia. Nel bilancio 2019 c’è poi la strana disposizione che assegna terra da coltivare alle coppie che fanno il terzo figlio. Contro lo spopolamento delle campagne e il calo delle nascite. In pratica, però, le politiche per la famiglia sarebbero altre: lavoro, prima casa, sconti fiscali, conciliazione famiglia-lavoro e congedo di paternità.
Tagli all’accoglienza dei rifugiati (da 35 a 20 euro al giorno ciascuno) e, nel pacchetto sicurezza, più stanziamenti per espulsioni e rimpatri. Aumenteranno illegalità e disordine. Perché salirà il numero delle persone a cui verrà negato l’asilo, ma non quello delle espulsioni, nonostante i proclami.
Evasori fiscali in galera? In tempi di populismo riprende quota la proposta di inasprimento delle pene. L’esperienza però mostra che più severità non contrasta efficacemente i reati tributari. E come distinguere i furbi dai “poveri” contribuenti che “non ce la fanno a pagare le tasse” che il governo vuole tutelare?

Il Punto

Proprio mentre vara una legge di bilancio imperniata su un nuovo strumento di welfare come il reddito di cittadinanza, il governo ritira fuori la “vecchia” cassa integrazione per i dipendenti delle imprese che chiudono. Un bisticcio logico con l’unico fine di trovare un altro terreno di scontro con la Commissione Ue. La quale fa arrivare una severa lettera di biasimo sui contenuti del documento programmatico di bilancio giunto a Bruxelles. Che è vago sui contenuti delle misure più importanti, non replica alla bocciatura dei conti da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio e si finanzia in deficit e alzando le tasse sulle imprese. Inutile meravigliarsi che lo spread sia tornato a crescere per l’Italia e non per gli altri paesi periferici dell’Eurozona.
Parte della manovra è anche il condono fiscale su cui la maggioranza continua a litigare. Assomiglia ai precedenti perché causa iniquità verso chi paga le tasse e le multe e suggerisce a chi può permettersi di non pagarle di continuare a non farlo. Stavolta aumentando solo di poco il gettito fiscale.
Nel disegno di legge presentato in estate (ad alto rischio di incostituzionalità) si puniscono le alte, dunque “ingiuste”, pensioni d’oro. Ma poi con “quota 100” il governo torna a premiare l’anzianità a dispetto dei contributi versati. E intanto ragiona su contributi di solidarietà e deindicizzazione per aggiustare i conti.
Tutti gli ultimi governi hanno promesso un aumento della spesa per gli investimenti pubblici a sostegno della crescita. Anche l’attuale. Ma si tratta di esercizi di illusione finanziaria più che di previsioni realistiche.

Un commento di Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, all’articolo “Per sempre ultime: scuole condannate dalle classifiche” di Giovanni Abbiati e Marco Romito

Quando gli investimenti pubblici sono solo un’illusione*

Dal 2010, tutti i vari governi hanno promesso un aumento della spesa per gli investimenti pubblici, a sostegno della crescita. Non fa eccezione la Nadef 2018. Ma si tratta di esercizi di “illusione finanziaria” più che di previsioni realistiche.

Come spendere di più e meglio nelle opere pubbliche

Per favorire la crescita non basta aumentare gli investimenti pubblici, servono interventi di qualità. Oggi però le amministrazioni hanno scarsa capacità di programmazione e la loro riforma richiede tempo. La soluzione è creare una “struttura speciale”.

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