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Se la scuola è un colabrodo, le colpe sono di tutti

Se in Italia esiste un “problema scuola”, la causa non è il Covid, bensì la scelta generalizzata di non investire sul futuro dei giovani. Ora i fondi di “Next Generation EU” e Fse+ sono una grande opportunità, ma anche lo stato deve fare la sua parte.

Il divario Nord-Sud nei dati del governatore Visco

Durante il suo intervento al Festival dell’Economia di Trento, il governatore della Banca d’Italia è tornato sui problemi del Mezzogiorno. I dati proposti in quell’occasione sono parziali, ma utili per tracciare un quadro complessivo della situazione.

Il Punto

L’accordo raggiunto sul Recovery Fund è una buona notizia per l’Europa. Che ora si trova a un bivio: completare l’unione politica o rimanere ancorata alla logica intergovernativa. L’Italia è tra i paesi che beneficeranno di più del fondo ma tutti, anche i “frugali” hanno ottenuto qualcosa. E ora la partita si gioca sui piani di spesa nazionali.
Approvato l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni. Non ne conosciamo ancora l’entità ma è già possibile fare le prime simulazioni sugli effetti redistributivi. Una soluzione per salvare le aziende dalla crisi e tutelare l’occupazione è il workers buyout. Ma perché funzioni serve riformare la governance delle cooperative. Di riforme si torna a parlare ciclicamente anche per quanto riguarda l’assetto istituzionale: alcuni più di altri favoriscono investimenti in ricerca, sanità e istruzione. Istruzione che non sempre fa rima con impieghi qualificati: sono sempre di più i giovani con competenze al di sopra di quelle richieste dal lavoro che hanno. Lo certifica il rapporto annuale Ocse sull’occupazione.
Dopo i super-poteri ai prefetti, la Consulta boccia anche l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo: un altro colpo ai decreti “sicurezza”. Adesso la palla passa al governo.

Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Paradisi fiscali, con Alessandro Santoro. Da lunedì: Agenda 2030, con Louisa Parks.

“Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”: lavoce.info ha lanciato un concorso di idee, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Per presentare la propria proposta c’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.

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L’investimento in ricerca? Dipende dalla forma di governo

Sanità, istruzione e ricerca pubblica avranno un ruolo cruciale nei prossimi anni. Alcuni assetti istituzionali favoriscono questi investimenti, altri no. È un aspetto da tenere in considerazione quando si discute di riforme istituzionali.

Il tempo di bambini e genitori nel lockdown

L’emergenza causata dal Covid-19 rischia di accentuare le disuguaglianze educative e nello stesso tempo il divario di genere nell’accesso al mercato del lavoro. Lo conferma uno sguardo ai dati sull’uso del tempo di bambini e genitori durante il lockdown.

Didattica integrata, gli strumenti per farla funzionare

Garantire a tutti gli studenti l’accesso alle tecnologie, formare gli insegnanti e attrezzare in modo adeguato le scuole: sono le tre azioni indispensabili per evitare che la didattica digitale integrata allarghi i divari negli apprendimenti.

Se la comunità è composita, l’impegno civico si riduce

Il declino della partecipazione alla vita politica e civile rappresenta un problema comune alle democrazie contemporanee. Uno studio nelle città metropolitane italiane conferma che l’impegno civico si riduce di più nei contesti socio-economici disomogenei.

Dalla scuola al lavoro: proposte per la parità di genere*

La task-force “Donne per un nuovo Rinascimento” ha il compito di creare le condizioni per superare gli ostacoli radicati nel nostro paese che impediscono la riduzione dei divari di genere. Ecco alcune proposte strategiche su lauree Stem e lavoro.

A lezione di distanza

A settembre parte delle attività scolastiche potrebbero proseguire ancora a distanza. Agli investimenti in infrastrutture devono affiancarsi interventi che permettano a docenti e studenti di vivere in modo attivo il nuovo rapporto con la tecnologia.

Se la scuola si sposta in giardino

Il coronavirus può diventare un’occasione di rinnovamento per la scuola. Alle elementari si potrebbe tornare al modello che privilegia l’apprendimento da esperienza e sperimentazione. Magari già da giugno, con esperienze-pilota insieme ai centri estivi.

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