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Se la crisi politica italiana non dovesse rientrare, il nostro paese potrebbe tornare a essere esposto ad attacchi speculativi. E la Bce non potrà fare da argine: gli acquisti dei titoli pubblici sono proporzionali alla dimensione dei paesi, non a quella dei loro debiti. Intanto la crisi da Covid rischia di portare alla disoccupazione 9 milioni di lavoratori migranti tra Europa e Gran Bretagna. Con l’Italia potenziale maglia nera per le caratteristiche della nostra economia.
Una delle sfide che abbiamo di fronte è di passare da mercato di consumo a vera e propria fabbrica di soluzioni “verdi” e digitali, a uso interno e per l’export. Di tutto ciò nel Pnrr non c’è traccia. Con i certificati di riciclo si estenderebbero anche ai rifiuti i meccanismi di incentivo già previsti in campo energetico. Consentendo così di realizzare nuovi impianti e di avvicinarsi agli obiettivi Ue.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Oggi anche uno slideshow sulle rimesse dei migranti in uscita dall’Italia.
La crisi da Covid ha avuto conseguenze diverse per i diversi settori economici e per i lavoratori che ne fanno parte. Lo shock potrebbe essere permanente e va affrontato con politiche che superino le rigidità sulla riallocazione settoriale del lavoro.
La crisi legata alla pandemia di Covid-19 ha aumentato le diseguaglianze, generando nuove povertà e discriminazioni. Tra i più colpiti ci sono i lavoratori immigrati perché spesso più vulnerabili e in una situazione socio-economica peggiore dei nativi.
Nel 2021 torneranno a crescere le emissioni di CO2. Ma gli Usa si apprestano a rientrare nell’accordo di Parigi e aumentano i paesi che sottoscrivono l’impegno per la neutralità carbonica.
Nella legge di bilancio qualcosa si muove in materia di sostegno all’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Ma l’emergenza è drammatica e la macchina rischia di essersi messa in moto troppo tardi. Legge di bilancio che fa segnare un passo indietro preoccupante invece per quanto riguarda l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti, i più colpiti dal Covid ora dimenticati anche dalla politica.
Adesso che l’Ue ha garantito a tutti gli stati membri dosi di vaccino contro il Covid-19, la palla passa ai singoli paesi. Servono capacità organizzative coordinate, a livello nazionale e regionale. Ancora irrisolto il nodo del fabbisogno di personale sanitario. Urge una metodologia in grado di determinare quante assunzioni sono necessarie, con quali specializzazioni e in quali aree del paese.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
La legge di bilancio contiene misure positive per il sostegno all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, riprendendo strumenti previsti dal Jobs act. Ma la macchina si mette in moto troppo tardi e troppo lentamente rispetto a un’emergenza drammatica.
La cassa integrazione permette di dare sostegno economico ai dipendenti adibiti ad attività sospese o ridotte a causa di una crisi temporanea, come il lockdown. Per applicarla ai dipendenti pubblici, si può estendere l’istituto della “disponibilità”.
Alcuni grandi paesi sviluppati hanno avviato una riapertura regolata e selettiva dei canali d’immigrazione per lavoro, anche a media qualificazione. L’Italia dovrebbe seguire il loro esempio. Dal Festival della migrazione arrivano tre proposte in merito.
Lo smartworking può essere un’opportunità per migliorare la produttività nella pubblica amministrazione. Ma sono necessari investimenti mirati nella formazione della forza lavoro, nella revisione del sistema di valutazione e nell’accesso a Internet veloce.
In tempo di pandemia, anche i servizi per l’impiego si ritrovano a fare i conti con lo smart working. Ma l’Italia continua a pagare un gap organizzativo, di risorse e di personale con gli altri paesi europei. A partire dallo scoglio del digital divide.