Anche dopo la visita di Papa Francesco a Lampedusa, sull’accoglienza dei migranti continua a esserci confusione. Bisogna distinguere tra le diverse motivazioni di chi arriva in Italia, tra chi chiede asilo e chi cerca di lavoro. Regolarizzazioni, espulsioni e contraddizioni tra politica e mercato.
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Il diritto all’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze sono finalmente riconosciuti anche in Italia. Possono aiutare a superare le difficoltà strutturali delle dinamiche di domanda e offerta di lavoro. Ma le norme vanno attuate in modo efficace, omogeneo e in tempi certi.
Qual è stato l’effetto del decreto del 2012 che prevedeva incentivi all’occupazione giovanile e femminile? Una prima analisi mostra che ha arginato la tendenziale flessione delle trasformazioni di contratti, favorendo donne e giovani senza spiazzare i maschi adulti. I costi dell’agevolazione.
La riforma Fornero ha profondamente modificato il mercato del lavoro. Per il rilancio dell’occupazione giovanile punta sull’apprendistato. Che però è per molti versi diverso dal modello che lo ha ispirato, l’apprendistato tedesco. Difficilmente, da solo potrà essere l’elemento di svolta.
I giovani continuano a essere schizzinosi in fatto di lavoro? Mentre diminuiscono le offerte, aumenta il tasso di accettazione di quelle poche che arrivano. I più giovani e i laureati se la cavano meglio delle donne e di chi vive nel Mezzogiorno. Le esigenze di un sistema produttivo tradizionale.
L’alta disoccupazione giovanile in Campania è la conseguenza di politiche economiche inadeguate. Non sono servite le riforme del mercato del lavoro perché le cause del problema vanno cercate nella rigidità e inefficienza del sistema di istruzione e formazione professionale. Il nuovo apprendistato.
Si torna a parlare di reddito minimo, dopo l’infelice esperienza del reddito di inserimento e quella discutibile della social card. Ma quanto può costare? E come evitare la “trappola della povertà”? Come impedire gli abusi e l’accesso ai soliti furbi? L’esperienza promossa dalla provincia autonoma di Trento.
La bassa crescita dell’Italia dipende da molteplici fattori. Tuttavia spesso si trascura il peso del deficit di innovazioni nell’organizzazione del lavoro e dello scarso coinvolgimento di dipendenti e rappresentanze sindacali. Il nostro paese è in questo campo uno dei fanalini di coda in Europa.
Una tecnica avanzata della Geographic Information Systems permette di realizzare modelli spaziali che consentono di conoscere con estrema precisione dove si concentri un determinato fenomeno socio-economico. Per esempio, è possibile indicare in maniera dettagliata dove si trova lavoro. E dunque utilizzando le mappe di densità si possono elaborare politiche per il lavoro più efficaci. In particolare, si può migliorare la fase di orientamento al lavoro dei giovani. E anche aiutare chi, a qualunque età, è alla ricerca di un impiego. A un costo praticamente nullo.
Perché calano le assunzioni
Di Marco Leonardi e Massimo Pallini
il 19/04/2013
in Commenti e repliche, Lavoro, Rubriche
I dati mostrano un calo di assunzioni con contratti parasubordinati dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero. Ma ne evidenziano anche l’aumento nel semestre precedente. E uno degli obiettivi era rendere più difficile il ricorso al lavoro precario. Il peso dell’incertezza sulle sorti della legge.
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