Il superticket ha cambiato la natura di uno strumento pensato invece per responsabilizzare i cittadini sui costi del servizio sanitario. Per questo dovrebbe essere cancellato, ripensando nello stesso tempo l’intero sistema delle compartecipazioni.
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Mentre lo spread torna a 200 punti, il ministro Padoan si compiace del record di 19 miliardi di euro recuperati dal contrasto all’evasione fiscale nel 2016. È il risultato della voluntary disclosure, evento eccezionale per le casse dello stato e schiaffo per i cittadini in regola. Per il futuro meglio potenziare gli strumenti tradizionali di accertamento dell’Agenzia delle entrate. Con la legge di bilancio 2017 si è anche riaperta l’idea di sforbiciare la giungla di detrazioni e deduzioni chiamate “spese fiscali”. Un gruppo di tecnici scriverà una relazione. Ma, forse per non disturbare il manovratore, solo dopo che il governo avrà presentato i suoi programmi nel Documento di economia e finanza.
Un’altra novità di quest’anno è l’estensione del congedo di paternità. Due giorni pienamente retribuiti nel 2017 e quattro nel 2018 (media Ocse: 8 settimane). Rimane uno strumento importante per promuovere la cultura della condivisione nella cura dei figli. E per ridurre la disuguaglianza.
Va bene sancire per legge il diritto all’educazione come servizio pubblico nazionale come ha fatto un recente decreto legislativo sui nidi e le scuole per l’infanzia. Ma bisogna anche fissare criteri per la ripartizione delle (scarse) risorse predisposte. Tenendo in conto le disparità di copertura e le dinamiche demografiche.
Ogni volta che Draghi menziona l’irreversibilità dell’euro, si torna a discutere di un eventuale ritorno alla lira. Esistono però le clausole di azione collettiva, che potrebbero complicare parecchio la riconversione del debito pubblico in una neo-valuta nazionale. Anche se, in caso di uscita dall’euro, i cavilli legali sarebbero l’ultimo dei problemi.
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Nella trattativa tra Commissione europea e governo italiano sulla manovra aggiuntiva le misure anti-evasione sono apparentemente il terreno ideale per trovare un compromesso. Ma non è affatto detto che le soluzioni a cui si pensa siano opportune, al di là dei problemi tecnici che comportano.
La legge di bilancio 2017 prevede la costituzione di un fondo per il finanziamento dei dipartimenti universitari di eccellenza. Se l’obiettivo è condivisibile, più discutibile è la scelta sull’assegnazione delle risorse. Perché non dà incentivi a migliorare.
Giusto prevedere un premio per i dipartimenti migliori. Ma la selezione dovrebbe avvenire sulla base di criteri condivisi e sperimentati, mentre quelli indicati possono portare a risultati indesiderati. In prima applicazione, meglio prevedere una platea più ampia di premiati, assegnando somme differenziate.
Sulle pensioni la legge di bilancio 2017 conferma quanto era già stato anticipato. Le coperture derivano sostanzialmente da misure una tantum. Suscitando dubbi sulla sostenibilità futura dei provvedimenti. Il poco tempo per l’approvazione non permetterà miglioramenti attraverso gli emendamenti.
Certo, la legge di bilancio non è ancora definitiva. Ma per il momento alle regioni sono garantiti i due miliardi in più promessi. Il problema semmai è che le novità si fermano qui. Tetti di spesa, risparmi previsti dalla centralizzazione degli acquisti e vantaggi per l’industria farmaceutica.
Nella Relazione alla legge di bilancio 2017 si può leggere cosa accadrà ai conti pubblici con la manovra 2017-19. Nel triennio, spesa pubblica ed entrate aumentano rispettivamente di 19 e 55 miliardi. Ma cresce anche il deficit pubblico. Da dove nascono le preoccupazioni di Bruxelles e dei mercati.
Con la manovra 2017-19, la spesa e le entrate totali arriveranno a 836 e 796 miliardi nel 2017, per poi salire di 19 e 55 miliardi a fine triennio. L’aiuto all’economia verrà da un deficit maggiore di quanto preventivato. In un quadro di sostenibilità dei conti pubblici, secondo il governo. Bruxelles e mercati non ne sembrano convinti. Sulla spesa sanitaria l’esecutivo mantiene le promesse fatte alle regioni: +2 miliardi nel 2017 (e +1 nei due anni seguenti). Con le risorse arrivano però più compiti da svolgere, anche in termini di livelli di assistenza da garantire.
Serve a far cassa in tempi rapidi, ma ha tutte le caratteristiche di un ennesimo condono fiscale la rottamazione delle cartelle di pagamento in occasione della chiusura di Equitalia. Contiene misure inique e – come tutti i provvedimenti del genere – premia i contribuenti meno meritevoli.
Dopo il caso della tassazione-regalo della Apple in Irlanda, la Commissione Ue prova a rendere obbligatorio dal 2019 per i grandi gruppi un criterio unico di determinazione della base imponibile. Peccato che manchino il coordinamento tra amministrazioni nazionali e un organo comunitario per risolvere dubbi e contestazioni.