Uno dei dilemmi della democrazia è quanto il processo elettorale possa distorcere la rappresentatività del Parlamento. Questo problema è solitamente più vero quanto più la legge elettorale è di tipo maggioritario. In Italia, un terzo dei seggi viene assegnato in questo modo. Quanto è quindi davvero rappresentativo il Parlamento italiano?
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Il Centrodestra ha ottenuto la maggioranza in Parlamento solo grazie ai seggi uninominali. Una legge elettorale proporzionale avrebbe dato risultati diversi, come dimostra una simulazione, garantendo più rappresentanza e più stabilità agli italiani.
Il 25 settembre si voterà per la seconda volta per il Rosatellum, che, a causa della dimensione ridotta dei collegi proporzionali, risulta molto complicato. Sarebbe stato meglio concentrarsi sulla semplicità.
Nelle consultazioni elettorali di settembre 2020 alcuni comuni hanno organizzato i seggi in edifici diversi dalle scuole. In questo modo si è evitato di interrompere di nuovo le lezioni dopo mesi di Dad. Ma è una scelta da allargare e rendere permanente.
Il taglio dei parlamentari potrebbe essere l’occasione per una rilettura del bicameralismo, senza alterare la Costituzione. Con un Senato espressione delle autonomie e una legge elettorale ispirata al Mattarellum si rafforzerebbe la rappresentatività.
A fine settembre si terrà il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Se la riforma sarà confermata dal voto popolare, probabilmente si rimetterà mano anche alla legge elettorale. In ogni caso, il ruolo del Senato andrebbe ripensato.
L’Irlanda va al voto per eleggere una nuova Camera dei rappresentanti. Che a sua volta eleggerà la maggior parte dei senatori. Sia il suo parlamento bicamerale sia il suo sistema elettorale potrebbero ispirare riforme utili anche in Italia.
È una settimana decisiva per capire cosa succederà alla legge elettorale. La Consulta si esprimerà sulla richiesta di referendum abrogativo di parti sostanziali di quella in vigore. Intanto la maggioranza pensa alla reintroduzione del proporzionale.
Per l’ennesima volta, si discute di una nuova legge elettorale. Un modello semplice, rispettoso dei diritti, potrebbe essere un sistema proporzionale di lista con riparto definitivo in circoscrizioni di piccola dimensione e con una sola preferenza.
Un paese fermo, che non cresce, incerto, pieno di disuguaglianze e con più immigrati irregolari da gestire. È questa l’Italia che Conte, capo del governo gialloverde, ha consegnato a Conte, capo del governo giallorosso. Ecco numeri e indicatori dei 15 mesi vissuti con Lega-M5s a dirigere lo stato.
Torniamo sulla massiccia immissione di liquidità fatta dalla Federal Reserve nei giorni scorsi per spiegare cosa sono i repo, “repurchase agreement”, perché il loro mercato è entrato in tensione al punto da determinare l’intervento della Fed e quali problemi potrebbe causare questa mossa a fine anno.
Ci sarà presto il taglio del numero dei parlamentari. Ma senza la nuova legge elettorale. Quasi tutti la vogliono proporzionale e basta. Ci vorrebbe una riforma che, nel metodo e nel merito, restituisse legittimità al sistema democratico fermando l’antipolitica degli ultimi anni.
Tra i paesi Ocse, il nostro si conferma ultimo nel livello di istruzione dei cittadini. Due le anomalie tutte italiane: primo, anche negli investimenti nell’università siamo fanalino di coda (0,9 per cento del Pil, in calo dal 2010); secondo, mancano, dopo la maturità, i titoli biennali mentre i laureati magistrali sono addirittura più dei triennali. Anche gli asili nido sono in una situazione vergognosa: troppo pochi (solo per un bambino su quattro) e molti di questi sono privati, a prezzi salati. Così tante donne con figli rinunciano a lavorare e quelle con un’occupazione rinunciano a far figli. Da qui viene la bassa natalità, ai minimi europei e in continua discesa. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove più mancano le scuole per l’infanzia, si potrebbero sperimentare asili nel bosco. Con strutture minime e costi molto bassi, sono diffusi nel Nord Europa ma l’Italia ha già all’attivo un centinaio di esperienze. Positive.