Dal 2009 al 2022 Alitalia prosegue nelle scelte sbagliate. Si concentra sui voli domestici e subisce la concorrenza di low cost e alta velocità ferroviaria. Tornata in mano pubblica, tratta con partner non troppo affidabili, fino all’arrivo di Lufthansa.
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Le tensioni tra Italia e Unione europea sul caso Lufthansa-Ita rendono evidente l’importanza di saper conciliare il diritto della concorrenza con una politica industriale genuinamente europea. Un risultato che si può ottenere puntando su tre sinergie.
Il bilancio dei cinque anni di amministrazione controllata di Alitalia è desolante. Scomparso l’unico acquirente possibile, con un prestito ponte arrivato a 1.400 milioni ci ritroviamo a un crocevia che non lascia presagire nessun futuro luminoso.
Per limitare il numero di incidenti sul lavoro non si può che partire dalla prevenzione e dal rafforzamento dell’attività ispettiva. A cinque anni dalla sua istituzione, occorre ripensare al ruolo dell’Ispettorato nazionale del lavoro. La crisi sanitaria ed economica ha aggravato la situazione dell’occupazione femminile. Più del tasso di disoccupazione, preoccupa il dato sull’inattività. Dove intervenire per invertire la tendenza. La liberalizzazione del mercato europeo del trasporto aereo ha favorito la crescita delle compagnie low cost ma anche alcuni operatori come Lufthansa si sono rafforzati. Al contrario di Alitalia, i cui costi sono fuori mercato.
Il trattamento fiscale riservato ad Amazon dal Lussemburgo non è considerabile aiuto di stato. È quanto ha stabilito il tribunale dell’Ue, in contrasto con la Commissione. Una sentenza non del tutto infondata. Intanto, la società di Jeff Bezos ha emesso bond per oltre 18 miliardi di dollari. E il differenziale con i titoli di stato americani è praticamente nullo. I bond aziendali saranno i nuovi beni rifugio?
Il progetto di una Superlega europea di calcio avrebbe violato il diritto della concorrenza dell’Ue. Ma rischia di farlo anche il nuovo formato della Champions League. Scenderà in campo la Commissione?
Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nell’undicesimo, “La politica monetaria che verrà”, sono ospiti Angelo Baglioni e Tommaso Monacelli.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
“Il ritorno dello stato: imprese, comunità, istituzioni”. Sarà questo il tema del Festival dell’Economia 2021, in programma a Trento dal 3 al 6 giugno. Qui il programma. Cinque i Forum organizzati da lavoce.info: salute, welfare, stato imprenditore, mobilità sostenibile e infrastrutture digitali. E i nostri redattori dialogheranno con alcuni dei Ministri invitati.
La liberalizzazione del trasporto aereo ha aperto spazi per i vettori low cost, con benefici per i consumatori. Ma non ha cancellato i vantaggi degli operatori storici più forti, che anzi si sono rafforzati. Situazione opposta nel mercato italiano.
La crisi di Alitalia è l’altra faccia della medaglia della crescita del mercato aereo dovuta alla liberalizzazione. La concorrenza più intensa ha favorito i viaggiatori a spese dei contribuenti italiani, che hanno sostenuto i costi della compagnia.
L’epidemia di Covid, che ha quasi azzerato il traffico autostradale, s’inserisce in una situazione già molto delicata nei rapporti tra lo stato e il concessionario. Il pericolo è che il governo utilizzi le misure di sostegno alle imprese per interferire nel loro azionariato.
Lufthansa, il principale candidato all’acquisto, chiede che Alitalia sia ristrutturata prima di essere venduta. L’esatto contrario di quanto si proponeva il nostro governo. La confusione nasce anche da norme spesso adattate alle esigenze della politica.
Il bando per la cessione della compagnia di bandiera è scaduto da tempo. Per ragioni diverse, nessuna delle tre offerte presentate sembra destinata al successo. Con il rischio che l’azionista di riferimento di Alitalia resti il contribuente italiano.