L’introduzione del Rei rappresenta un primo passo storico nella lotta alla povertà in Italia. Ora, però, c’è il rischio che si aggiunga alla già lunga serie di riforme incompiute del nostro paese. Per evitarlo è necessario un Piano triennale 2018-2020.
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Con la flat tax una parte significativa dello sgravio totale andrebbe al 10 per cento più ricco dei contribuenti, mentre sarebbero pochi i benefici per le famiglie con redditi medi. Rischio evasione per non superare la soglia oltre la quale si paga la sanità.
Alla proposta di flat tax dell’Istituto Bruno Leoni mancano troppi dettagli perché possa essere considerata un progetto articolato e realizzabile. Ma è lo spunto per un serio dibattito sull’urgenza di riformare l’Irpef e alcuni istituti di welfare.
Il reddito di inclusione è un buon primo passo nella lotta alla povertà. Lo evidenzia anche il confronto con il sostegno all’inclusiva attiva. Le famiglie beneficiarie saranno circa 500 mila: per una misura universale servirebbero risorse ben maggiori.
La riforma dell’Irpef è necessaria perché la sua attuale struttura presenta molti problemi. Senza compromettere il gettito, quali sono i possibili interventi su aliquote e detrazioni? Da ripensare anche il ruolo delle addizionali regionali e comunali.